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canto 7, quarto e quinto cerchio - Coggle Diagram
canto 7
All'ingresso del quarto cerchio Dante e Virgilio incontrano Pluto, un demone dalle sembianze Di un lupo che svolge la funzione di custode del quarto cerchio.
Pluto si scaglia contro Dante e Virgilio pronunciando delle parole incomprensibili che sono probabilmente una invocazione a Satana .
Virgilio Rassicura Dante e poi zittisce il demone Ricordandogli la sua sconfitta di Lucifero da parte dell'Arcangelo Michele. a sentire queste parole Pluto cadde prostrato a terra è Dante Virgilio possono proseguire il loro cammino.
i due poeti entrano nel quarto cerchio e si ritrovano davanti tantissime anime le quali spingono con il petto degli enormi macigni. ma queste anime sono divise in due schiere e si muovono lungo il cerchio in direzione opposta fin quando si scontrano e si urlano reciprocamente due frasi: "perché Tieni stretto il Masso ? " "Perché lo fai rotolare? " dopodiché si voltano e spingono il Masso nell'altra direzione scontrandosi nuovamente Nell'altro lato e ripetendo le stesse frasi.
Dante di fronte a questa scena provò una forte angoscia e chiede a Virgilio chi siano queste anime eh avendo notato che molte anime hanno il capo tonso (capelli lunghi e folti), chiede se le anime con la tonsura siano tutti dei Chierici.
Virgilio spiega che queste anime quando erano in vita avevano amministrato male il denaro o peccando di avarizia o peccando di prodigalità (eccessivo). Virgilio gli spiega che le anime con la tonsura sono dei Chierici e tra loro ci sono tanti papi e cardinali. Dante rimane stupito da questa notizia in quanto tra queste anime non riconosce nessuno
Virgilio gli spiega che il peccato commesso da queste anime le Ha rese irriconoscibili e queste schiere di anime continueranno a scontrarsi per l'eternità o fino al giorno del giudizio in cui gli avari risusciteranno con il pugno chiuso e i Prodighi con i capelli tagliati.
poi Virgilio conclude dicendo che i beni materiali sono affidati alla fortuna e sono effimeri e che non basterebbe tutto l'oro del mondo per placare la sofferenza di queste anime. a questo punto Dante chiede a Virgilio cosa sia questa fortuna che pare detenere nelle sue mani tutti i beni materiali del mondo.
Virgilio biasima l'ignoranza del mondo ,poi spiega che Dio ha disposto varie intelligenze angeliche a governare i cieli e ha creato anche un’intelligenza per amministrare i beni materiali. la fortuna dunque decide quando le ricchezze devono passare da un proprietario all'altro e decide chi debba diventare ricco e chi povero secondo il giudizio divino. le decisioni prese dalla fortuna avvengono rapidamente e l'uomo risulta in potente.
gli sciocchi maledicono la fortuna Ma lei non se ne cura in quanto Gira la ruota ed opera serenamente insieme alle intelligenze angeliche.
A questo punto Virgilio incita Dante a proseguire il percorso poiché sono già trascorse 12 ore da quando ha lasciato il limbo Su invito di Beatrice.
i due poeti attraversano il cerchio fino all'estremità opposta e arrivano in un punto in cui da una roccia sgorga una vena d'acqua. l'acqua è di colore scuro e si getta in un fossato.
Dante e Virgilio Seguono il corso verso il basso e arrivano in un punto in cui il ruscello termina nella palude dello Stige.
qui Dante vede tantissime anime dall'aspetto cruciato( tormentato) che si colpiscono fra loro con schiaffi, pugni, morsi arrivando addirittura a sbranarsi..
Virgilio spiega che si tratta degli iracondi che sotto la superficie della palude vi sono tantissime altre anime non si vedono e che appartengono agli accidiosi (persone che quando erano in vita avevano un atteggiamento malinconico e hanno occupato all'interno un’ira repressa).
gli accidiosi sono sommersi sotto la superficie della palude e sospirano sott'acqua facendo gorgogliare l'acqua in superficie, inoltre ripetono continuamente la frase che riassume il senso del loro peccato Pronunciando la con parole gorgogliate in bocca. .
Dante e Virgilio costeggiano la palude camminando sull'argine roccioso finché giungono ai piedi di una torre.
quarto e quinto cerchio
avari e prodighi
( quarto cerchio) divisi in due gruppi spingono macigni con il petto; quando si incontrano si riempiono di insulti
Iracondi ( immersi nella palude stigia e si dilaniano a morsi) e
accidiosi ( sotto il fango e fanno gorgogliare l'acqua in superficie ripetendo una triste cantilena)
( quinto cerchio)
Legge del contrappasso : gli avari e i prodighi in vita hanno accumulato denaro e non hanno saputo amministrare con giudizio i beni terreni, sono costretti a consumarsi in una fatica insensata. gli iracondi, che invita hanno usato violenza, devono percuotersi per l'eternità ; gli accidiosi che erano pigri, sono costretti ad essere sommersi nella palude e a lamentarsi.
Dante, Virgilio, Pluto e dannati non identificati.