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L'OPERA
Manzoni si occupò della sua opera per più di venti anni
la seconda stesura risale al 1827-1840 chiamata ventisettana, esce con il titolo I Promessi Sposi. Manzoni concentra la sua attenzione al lato linguistico dell'opera, Manzoni stava ricercando una lingua che potesse riunire l'Italia e in fine scelse il fiorentino
la prima stesura del 1821-1823, celebre per il nome Fermo e Lucia
il romanzo finito esce tra 1840 e il 1842 chiamata quarantana
I promessi Sposi è la prima opera letteraria moderna italiana
Manzoni scrisse il romanzo perché privo di paletti ed essere in grado di raggiungere la borghesia
Manzoni basava le sue intenzioni politiche e morali, celebri sono è la sua definizione di letteratura: il vero per oggetto, l'utile per scopo, l'interessante per mezzo
l'opera venne definita "l'epopea degli umili" scandalosa per aver posto come protagonisti personaggi umili come Renzo e Lucia
l'opera di Manzoni fa parte del sottogenere del romanzo storico. La vicenda si svolge nei primi decenni del XVII secolo
nel romanzo storico si parla dei grandi avvenimenti della storia e di grandi personaggi, mentre, la letteratura ha il dovere di parlare dell'importanza del popolo. La storia e il suo rapporto con la letteratura è oggetto del discorso narrativo, è possibile notare come vicende storiche (carestie, pestilenze) sono sempre intrecciate con con le vicende dei personaggi.
Il realismo ricostruisce concretamente oggetti e ambienti, presta particolare attenzione alla psicologia e alla gestualità dei personaggi, i dialoghi trattano discorsi quotidiani.
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Negli passati, I promessi sposi, è stato definito come "il romanzo della Provvidenza". La parola Provvidenza è una delle parole-chiave del romanzo, intesa come fiducia in Dio e della sua Grazia.
Il romanzo è una storia di violenza e ingiustizia, subita da persone semplici, umili e deboli da parte di uomini potenti.
Alessandro Manzoni, attraverso la storia privata di Renzo e Lucia, vuole illustrare la condizione eterna dall'uomo impegnato per tutta la vita nello scontro fra bene e male.
Nelle opere di Manzoni è sempre presente il pessimismo che si contrappone alla fiducia di poter migliorare la storia tramite la Fede.
La poetica di Manzoni si basa sulla sua definizione di letteratura
descritta nella lettera a chouvet
la sua essenza è quella di non inventare fatti bensì quella di usare come basi avvenimenti storici avvenuti veramente
la storia ha il compito di descrivere ciò che succede esteriormente, mentre la poesia i sentimenti, pensieri e azioni dei personaggi storici che vengono influenzate dagli avvenimenti della storia, eleminando cosi la parte soggettiva della storia
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Nella lettera a fauviel
dove dice che i poeti e i letterati devono diffondere "l'utile e il bello"
infatti Manzoni pone una maggiore attenzione nell'aspetto linguistico delle sue opere in modo tale da riunificare l'Italia in cui la lingua in questo periodo è costituita da dialetti frammentati
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E quella più importante, che è quella a d'Azeglio del 1823
dove ogni opera deve possedere l'utile per scopo
cioè la necessita di forme attuali che i lettori possano sentire vicine alla propria realtà quotidiana
il vero per soggetto
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nella poetica di Manzoni e sempre presente il pessimismo che pero va in contrasto con la provvidenza
infatti ce da dire che Manzoni la fede in Dio è fondamentale
ma il cristianesimo non può risolvere i mali del mondo perché secondo Manzoni il male e troppo radicato
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all'inizio Manzoni scrive con un'ordine preciso, uno stile classico
cosa che verrà cambiata quado va a Parigi con la madre ed incontra Edgell il quale rivoluzionerà il modo di scrivere di Manzoni
