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I FENICI - Coggle Diagram
I FENICI
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Popolo di navigatori
- Tiro, nonostante la sottomissione Assira, riuscì comunque
a trarre vantaggio diventando sbocco costiero del
commercio marittimo del Vicino Oriente
- La città instituì scali, postazioni e colonie e scali commerciali anche nel Mediterraneo, fino alla Spagna e oltre lo Stretto di Gibilterra lungo le coste atlantiche. {empori: luoghi di riposo, manutenzione delle navi e scambi commerciali}
- Verso la metà del VIII secolo i fenici iniziarono l'instaurazione di vere e proprie colonie; queste mantenevano legami, leggi e culture con la madrepatria. Una di queste colonie fu Cartagine nella Tunisia, dove in questo caso i Cartaginesi chiesero l'indipendenza dalla fenicia perché raggiunse un'importanza maggiore della madrepatria. Cartagine divenne anche luogo di origine per la fondazione di nuove colonie sulle coste africane, in Sardegna e in Sicilia
- Questi empori venivano collocati lungo le rotte commerciali più frequentate. Oltre alla vendita dei loro prodotti, vi erano anche condizioni favorevoli per l'acquisto di materie prime come rame a Cipro, ferro in Sardegna o argento e stagno della Penisola Iberica
- Altre colonie furono fondate a Cipro, in Sicilia (Palermo), in Sardegna, a Malta e in Spagna
Grazie all'abbondanza di cedro, i Fenici costruirono barche resistenti in grado di percorrere rotte all'ora impensabili grazie anche all'orientamento con le stelle.
Merci raffinate e rare
I traffici commerciali erano molto intensi con l'Egitto, e vi erano anche scambi con le coste orientali e occidentali del Mediterraneo.
Prodotti agricoli, tessuti e spezie provenienti dall'Arabia approvvigionavano i Fenici. Le esportazioni riguardavano legname e artigianato locale di gioielli in avorio e bronzo venduti sia in Oriente che sulle coste Mediterranee.
Prodotto più famoso e ricercato era la porpora, tintura usata per colorare stoffe e abiti lussuosi.
procedimento per la porpora: i molluschi venivano raggruppati in vasche dove si frantumavano le conchiglie: la polpa dei molluschi, miscelata con acqua marina, veniva poi bollita in recipienti di piombo per ottenere così il colorante
Nella ricerca costante di metalli, i fenici si spinsero fino alle isole britanniche
Altro prodotto era l'ambra, fossile ricercatissimo per la creazione di gioielli; questa permise loro di entrare in rapporti con il commercio del Nord Europa
La lavorazione del vetro
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La scoperta del vetro è avvenuta in Mesopotamia durante il III Millennio; tuttavia sono i fenici ad approfondirne la lavorazione, facendo entrare oggetti in vetro nell'uso quotidiano
Un dio per ogni città
Ogni città prediligeva il culto verso una particolare divinità, anche se alcune erano più importanti e significative di altre
Baal, signore del cielo, sconfisse le altre divinità Yam, dio del mare, e Mot, la morte. A Baal è collegata la principale divinità femminile di Astarte, da Isthar
Astarte simboleggiava la forza della natura e della vita; nei templi dedicati in suo onore si praticava la prostituzione sacra
L'alfabeto fenicio
I fenici furono i primi ad inventare una scrittura di tipo alfabetica, che risultava molto più semplice in tutti gli usi commerciali e finanziari.
Questa facilità nello scrivere interruppe il monopolio della scrittura e il patrimonio esclusivo per un gruppo ristretto di persone. Questa scrittura era quindi accessibile a tutti
Questa semplicità, con l'obbiettivo di facilitare le comunicazioni e le registrazioni dei contabili, venne affermata con la presenza di soli 22 segni indicanti tutte le consonanti ma non le vocali.
Dall'alfabeto fenicio deriva l'alfabeto greco, che aggiunge le vocali, da cui poi hanno origine tutti gli odierni alfabeti europei. L'invenzione della scrittura quindi fu la più importante eredità che i fenici lasciarono alle altre civiltà
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