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L'ITALIA DEL PRIMO DOPOGUERRA - Coggle Diagram
L'ITALIA DEL PRIMO DOPOGUERRA
iniziale euforia per vittoria sull'Austria e per completamento dell'unità nazionale
cede il passo a
problemi economici
disoccupazione
inflazione
debito pubblico
delusione per i risultati della Conferenza di Pace
Alleati rifiutano di riconoscere interamente il Patto di Londra
concedono all'Italia solo le "
terre irredente
": Trento e Trieste
no Dalmazia e parte delle colonie tedesche
Presidente americano Wilson ritiene che per il
principio di nazionalità
la Dalmazia sia slava e le frontiere dell'Italia debbano coincidere con i suoi confini naturali
in molti accusano il governo di non aver saputo difendere gli interessi del Paese
il poeta Gabriele D'Annunzio conia l'espressione "
vittoria mutilata
"
diventa slogan contro il governo
settembre 1919:
marcia alla conquista di Fiume
nell'Istria che aveva chiesto l'annessione all'Italia
proclama la
reggenza
provvisoria della città e fonda una sorta di repubblica autonoma
le autorità italiane condannano l'iniziativa
dilagano le agitazioni delle classi popolari
Nord: scioperi e occupazioni delle fabbriche
Pianura Padana: i braccianti agricoli chiedono la
socializzazione
della terra
Sud: i contadini occupano le terre lasciate incolte dai latifondisti e ne chiedono l'assegnazione
1919- 1920
BIENNIO ROSSO
così chiamato per l'ondata di scioperi e occupazioni
novembre 1919
prime elezioni politiche del dopoguerra
Partito Socialista
: primo partito col 32% dei voti
Partito Popolare:
fondato da don Luigi Sturzo ottiene il 20% delle preferenze
Liberali
: vengono sconfitti e perdono la maggioranza in Parlamento
giugno 1920
Giovanni Giolitti viene incaricato di formare il nuovo governo
V Governo Giolitti
Trattato di Rapallo
Fiume diventa città- stato indipendente
l'Italia ottiene la città di Zara
accordo con Confederazione Generale dei Lavoratori ( CGdL)
sospensione scioperi e occupazione fabbriche
in cambio di
aumenti salariali e coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle aziende