Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Le riforme politiche ed economiche di costantino - Coggle Diagram
Le riforme politiche ed economiche di costantino
La politica economica
La riforma fiscale
Costantino si mosse subito verso una razionalizzazione delle tasse. Creò la collatio lustralis (imposta sul commercio e sull'industria) e la collatio glebalis (pagata dai senatori) entrambe erano riscosse in oro.
Quando Costantino salì al potere, tutto l'impero era soggetto a continue turbolenze finanziarie.
Per questo, l'imperatore decisse subito di riorganizzare sitema amministrativo e burocratico.
Le tante riforme che Costantino fece durante il suo impero (312 - 337) ebbero pesanti ripercusioni econimiche ma sporattutto sociali.
La riforma monetaria
Tra i primi provvedimenti attuati dall'imperatore abbiamo l'introduzione di una nuova moneta: il solidus.
Questa moneta acquisì un potere d'acquisto crescente, togliendolo alle altre valute in argento e bronzo, di cui il valore iniziò a scendere drasticamnete.
Il problema fu che questa moneta inizò a girare solo tra i ceti alti della popolazione, incrementando ancor di più il divario tra ricchi e poveri.
Un nuovo apparato statale
Come Diocleziano, Costantino ordinò un censimento della popolazione, in modo da capire chi potesse e quante tasse potesse pagare ciasun cittadino.
I governatori delle province erano incaricati di far riscuotere le tasse 3 volte l'anno e l'imperatore poteva ordinare una tassa straordinaria chiamata la superindictio.
La divisione dei compiti militari e amministrativi
Costantino decise che i pretoriani avevano accumulato troopo potere durante l'ultimo secolo, per questo, levò ai prefetti del pretorio la carica militare cedendola ad una nuova figura:
Il magister militum. In questo modo, diminuì le possibilità di una rivolta e impedì che qualcun'altro oltre a lui avesse poteri sia politici che militari.
Una struttura sociale rigida
Aumenta il divario sociale
Con le riforme monetarie di Costantino si ebbe una grave spaccatura tra classi basse ed alte: la classe media sparì dato che molti finirono in miseria e solo pochi trovarono fortuna in tempo
Chi faceva parte della nobiltà non aveva problemi a pagare le tasse e chi rientrava nelle gerarchei ecclesasiche (vescovi, cardinali, preti...) erano addirittura esenti.
L'estendersi del latifondo e del colonato
Chi aveva piccoli terreni fu costretto a venderli o lasciarli per ripagare i debiti con lo stato. Ad occuparsi di loro furono i grandi latifondisti, che davano in gestione queste persone (coloni) una parte dei latifondi e facendo lavorare gli schiavi.
I coloni venivano sottomessi a pesanti accordi e la situazione divenne ereditaria, quindi anche i loro figli erano destinati allo stesso lavoro e potevano uscirne solo arruolandosi o entrando nel clero,
L'irrigidirsi della società
Migliorare la prorpia posizione sociale deivvenne sempre più difficile, quai impossiblie per quelle categorie di lavoratori di rango medio basso indispensabili per la vita di una città.
Marinai, commercianti, artigiani..., anche qui il lavoro divenne ereditario. Per questo sempre più persone decisero di entrare a far parte della gerarchia ecclesiastica.
La nuova classe di senatori
I pretoriani furono scelti all'interno della classe senatoriale. Qui Costantino operò grandi cambiamenti rispetto al passato, infatti istituì un secondo senato a Costantinopoli.
Il senato di Roma er controllato solo da nobili e aristocratici, al contrario quello di Costantinopoli accoglié uomini arricchitisi con commercio o artigianato.