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LA FRANCIA NELL'EPOCA DELLE GUERRE DI RELIGIONE - Coggle Diagram
LA FRANCIA NELL'EPOCA DELLE GUERRE DI RELIGIONE
L'INIZIO DELLE GUERRE DI RELIGIONE
Nel 1559 la morte improvvisa del re di Francia Enrico II gettò la Francia in una profonda crisi dinastica. Salì al trono Carlo IX, un bambino di 10 anni, che fu sottoposto alla reggenza della madre Caterina de' Medici
Caterina si trovò ad agire in una situazione politica molto complessa: alla debolezza della monarchia francese si aggiungeva la difficile situazione religiosa interna. Nonostante le persecuzioni, i calvinisti francesi detti ugonotti, erano molto numerosi in Francia.
Caterina cercò di garantire la pace religiosa, ma il suo sforzo fallì. Quando, nel 1561, fece alcune concessioni agli ugonotti, i cattolici capeggiati dal duca di Guisa scatenarono una forte repressione, dando inizio alle guerre di religione
LA STRAGE DI SAN BARTOLOMEO
Alle truppe cattoliche dei Guisa, appoggiate da Filippo II di Spagna, si contrappose l'esercito protestante guidato dal principe di Condé. Questa prima fase degli scontri terminò con la pace di Saint-Germain, con cui Caterina riconobbe a tutti i Francesi la libertà di coscienza religiosa e ai protestanti il diritto di celebrare pubblicamente i loro culti
Inoltre, per rafforzare la conciliazione tra cattolici e calvinisti, si stabilì un matrimonio tra la figlia di Caterina, Margherita, e il re di Navarra Enrico di Borbone, capo degli ugonotti
Mentre le nozze si avvicinavano a corte si diffondevano diffidenza e timore verso la crescente influenza dei protestanti e i cattolici più estremisti ebbero modo di riorganizzarsi e preparare un'offensiva
Così i Guisa scatenarono il massacro di più di duemila ugonotti. Era la notte fra il 23 e il 24 agosto 1572, la notte di san Bartolomeo. E' importante sottolineare che le vicende religiose che hanno caratterizzato i secoli XVI e XVII nascevano molto spesso da motivazioni politiche o commerciali
Le cosiddette "guerre di religione" furono in realtà guerre civili. I diversi gruppi religiosi, cattolici, protestanti o calvinisti, si costituirono spesso in veri e propri partiti politici: in tal modo, quegli stessi cittadini che fino a poco prima avevano vissuto fianco a fianco si ritrovarono nemici in guerre feroci
L'EDITTO DI NANTES
Nel 1589 morì Enrico III di Valois, succeduto al fratello Carlo IX nel 1574. Salì al trono di Francia l' ugonotto Enrico di Borbone, con il nome di Enrico IV. Per poter entrare a Parigi e assumere il controllo del Paese, il nuovo sovrano nel 1593 si convertì al cattolicesimo
Nell'Aprile del 1598 Enrico IV promulgò l'editto di Nantes, che rappresentò una sorta di compromesso politico-religioso. Gli ugonotti lo accettarono come sovrano di Francia e ottennero la libertà di coscienza e di culto nel Paese.
Ottennero inoltre il diritto di tenere guarnigioni armate e un centinaio di fortificazioni dove avrebbero potuto mettersi in salvo se nuovamente minacciati
LA POLITICA DI ENRICO IV
Enrico IV ottenne il pieno controllo sul Paese, evitando contestazioni di parte cattolica e instaurando buoni rapporti con i protestanti, che spesso rappresentavano i ceti più vivaci sul piano economico e sociale
Dopo più di trent'anni di guerre di religione, il sovrano poté così riprendere l'opera di consolidamento della monarchia Per risanare il debito pubblico, il re vendeva ai sudditi alcune cariche pubbliche in modo da arricchire le casse dello stato.
Cominciò così a emergere una nuova aristocrazia, la nobiltà "di toga", più legata alla corona, e contrapposta alla nobiltà più antica, di origine feudale, "di spada"
L'azione riformatrice di Enrico IV fu arrestata dalla morte prematura: un fanatico cattolico pugnalò il sovrano il 14 maggio 1610