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1300/1400 - Coggle Diagram
1300/1400
Leon Battista Alberti fu l'unico tra gli umanisti ad interessarsi del volgare, scrivendo
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Realizzò il 'Certame Coronario' una gara poetica sul tema dell'amicizia indetta per il volgare. Fu un fallimento, perchè la commissione si rifiutò di assegnare il premio
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Con l'affermarsi del latino, al volgare restò solo
La produzione di consumo, che non permette la diffusione della lingua
La scrittura nelle cancellerie, dove notai e avvocati (che conoscevano il latino) iniziarono ad usare il volgare per le questioni amministrative
Nella grafia il volgare fu <<latinizzato>> quindi si limitarono i tratti tipici del parlato imprimendo un modello latino comune per regioni diverse e lontane
Le orazioni di Bernardino da Siena raccolte per iscritto dagli spettatori sono un esempio di orazioni in volgare
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Lorenzo de Medici si affermò alla fine del 1400 a Firenze e tentava proporsi agli altri signori della Toscana.
Poteva contare sul grande prestigio di Dante, Petrarca e Boccaccio, per diffondere il proprio volgare
Nel 1477 mandò a Federico d'Aragona una raccolta di poesie toscane (la raccolta ragonese), accompagnata da un'epistola redatta da Poliziano e ispirata da Lorenzo stesso.
L'epistola afferma che il fiorentino sia in grado di trattare qualsiasi tema, aulico e non. Grazie alle 3 corone il toscano è una lingua completa.
Poliziano che era un umanista lasciò intendere che la lingua con una dignità pari al latino potesse essere solo il fiorentino della tradizione letteraria.
L'influenza di Dante, Petrarca e Boccaccio non è stata immediata