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Dalle origini a Boccaccio - Coggle Diagram
Dalle origini a Boccaccio
Nel 365 d.C l'impero fu diviso in Oriente (grecofono) e Occidente (latinofono). Quest'ultimo cade nel 476 con la deposizione di Romolo Augustolo per mano di Odoacre
Si persero tutte le forze che univano il territorio, come l'istruzione del latino. Il cessare del centro politico, economico ha fatto emergere le differenze tenute a freno fino ad allora.
Come ad esempio la nascita delle parole dai diminutivi (orecchio viene da Auricola cioè piccolo orecchio)
Le regole censurate dalla norma diventarono la "regola" come l'uso massiccio di pronomi e aggettivi dimostrativi
Questi ultimi hanno perso il loro valore deittico e prende la forma di articolo, ILLU(M) ha dato vita a LO, ILLA(M) ha dato vita a LA. La funzione deittica venne formata con strutture rafforzate <<ECCU(M) ISTUM > quello, ECCU ILLUM > quello>>
La disgregazione e conoscibile parzialmente, grazie epigrafi incise da lapicidi non in grado di dominare la norma
Anche l'italiano è parlato in modo diverso in base all'età, al grado d'istruzione e al luogo.
Toscano
Distinguono la pronuncia di pesca (frutto) da pesca (pescare), con qualche romano. Alternano passato remoto per azioni passate finite al passato prossimo per azioni passate che si riflettono nel presente.
Sardo
Tenderà a rafforzare tutte le consonanti. Nel sardo, ma in tutti le varianti meridionali si indica il passato con il passato remoto. Si usano parole come filone
Lombardo
Tenderà a scempiare le doppie. Per indicare il passato predilige il passato prossimo, e usa termini come bigiare
Il parlante assume atteggiamenti linguistici dipendenti dal contesto. In famiglia ci sarà un linguaggio più immediato e spontaneo. In pubblico si tende ad esporre il miglio italiano possibile . La differenza tra un parlante colto e uno meno è che quello colto possiede più parole e strumenti grammaticali.
Abbiamo uno <<scritto ideale>> che riproduce la lingua migliore
<<Parlato ideale>> riproduce un uso linguistico informale tra persone che abitano vicini e con un alto grado di confidenza.
Tra il parlato e lo scritto ci sono differenze che si evidenziano scrivendo un ragionamento verbale.
Tra il parlato colloquiale e lo scritto <<ideale>> ci sono diverse varietà come il parlato formale (utilizzato per i discorsi),scritture di media formalità ( in articoli di quotidiani) e scritture trascurate (sms, e-mail)
è la forma in cui ci troviamo più a nostro agio, perchè è la prima che impariamo.
Si usano congiunzioni come 'e' per aggiungere, o per alternativa, ma per opporre e cioè per spiegare
Una buona articolazione sintattica si realizza con lo scritto
L'italiano è una lingua romanza nata dalla dissoluzione del latino, e dalla riaggregazione dei tratti linguistici dal V secolo d.C fino all'VIII secolo circa
Nessuna lingua è un sistema monolitico immutabile con regole ferree, ma ogni lingua ha differenze in base a età, grado d'istruzione, luogo e contesto in cui ci si esprime.
Il latino classico è quello dell'età imperiale che va dal I secolo a.C al I d.C. Era molto differente da quello volgare e ancor più differente da quello del V secolo d.C
Le provincie latinofone si estendevano dalla penisola iberica alla Dacia, dal Nord Africa fino all'Inghilterra (vallo di Adriano) passando per la Germania fino al Reno.
L'Appendix Probi è un elenco di 227 parole dove c'è una prima colonna latina che ci permette di capire gli "errori" del volgare.
Da <<culonna e non colonna>> si capisce che la 'ǔ' tonica viene pronunciata 'o'. AU si è ridotto a "o". <<Auris non auricola>> ci fa capire che le parole derivano da un diminutivo.
Dopo la fine dell'impero romano di occidente si sono create tante comunità linguistiche sotto il nome di "latino volgare" in tutta la Romanìa