Turner compie un’analisi sui riti di passaggio (separazione, transizione e incorporazione), approfondendo la transizione. Questo è un periodo di margine, soglia, limen, in cui i soggetti sono simbolicamente spogliati da abiti e vestiti, dai loro nomi, devono digiunare, vivono sospesi in uno stato di indistinzione e svuotamento. In compenso si acquisisce una speciale libertà in quanto la liminalità si distacca dalle regole e imposizioni consuete della società. Non è emblema di libertà soggettiva perché è lavoro coatto e comunitario, ma è un’apertura al nuovo e al cambiamento. Turner spiega che questo concetto di liminalità è applicabile solo a società stabili, cicliche e ripetitive e non a quelle industriali. Non si può paragonare ludico e gioco tra società tribali e industrializzate. Conia quindi il termine liminoide: fenomeni di svago, artistici, sportivi e ludici, legati a una scelta personale e espressione di individualità