. In un primo momento Hitler formò un Governo di coalizione (si alleò cioè con altri partiti), ma subito dopo, nel febbraio del 1933, per ottenere con ogni mezzo la maggioranza in Parlamento, sciolse le Camere e indisse ancora una volta le elezioni. La campagna elettorale degli altri partiti fu impedita dalle squadre armate naziste e dalla polizia, in cui si erano arruolati molti elementi nazisti; verso la fine di febbraio, a pochi giorni dalla consultazione, i nazisti incendiarono la sede del Parlamento (il Reichstag) diffondendo la notizia che il disastro era stato provocato dai comunisti. Fu il pretesto per una dura azione repressiva nei confronti delle forze di opposizione: migliaia di dirigenti comunisti, ma anche socialdemocratici, cattolici e liberali furono arrestati e torturati
Pur non ottenendo la maggioranza assoluta nelle elezioni di marzo (ebbe il 44% dei consensi), Hitler si fece assegnare dal Parlamento pieni poteri, compreso quello legislativo e quello di modificare la Costituzione, e iniziò a imporre la sua dittatura personale basata sul Partito unico. Dopo la morte del presidente Hindenburg (agosto 1934), Hitler si autonominò capo dello Stato e ricevette così il giuramento di fedeltà da parte dell’esercito