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UMANESIMO, CENTRI, CORTI, POESIA VOLGARE TRA '400 E '500, POESIA E…
UMANESIMO
LINGUA: Prevale ancora il latino di cui si cerca la pristina forma, conoscenza attiva e conoscenza passiva, 2 riferimenti di Cicerone e Virgilio, lingua che cambia (dimensione diacronica, stilistica e geografica) --> restauratio con regole della filologia
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Riscoperta dei testi/codici classici avviata già con Petrarca (1345 scopre Cicerone) --> biblioteche, monasteri lontani, sotto la polvere della trascuratezza medievale
Poggio Bracciolini (Cicerone, De rerum natura di Lucrezio, Quintiliano
Revisione della storia, definizione del Medioevo vs pristina forma da recuperare (anche nella lingua, Elegantia di Lorenzo Valla)
nasce il concetto di imitazione: non come scimmia, ma come ape, mantenendo una sostanza autonoma che risente dell'influenza del modello
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Dimensione policentrica, Italia frammentata in stati di piccole/medie dimensioni: mondo delle corti
Intellettuale/umanista --> generalmente percepito come distaccato dal governo della cosa pubblica, ritirato a vita privata, a parte Firenze, dove umanesimo ha dimensione civile
Valorizzazione di materie e di un sistema complesso, non solo opere letterarie ma anche tecniche --> i modelli non sono staccati dalla prassi, ma concreti
Umanisti (insegnanti di lettere, ma non grammatici, traggono insegnamento e spessore morale) e studia humanitatis; rapporto maestro e allievi
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CENTRI
Firenze
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umanesimo civile, dimensione amministrativa, pubblica e politica
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CORTI
Firenze
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Ficino (nuovo rapporto filosofia e religione, nuova interpretazione poesia d'amore)
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Ferrara
Matteo Maria Boiardo --> intreccio materia carolingia e bretone, ripresa della tradizione dei cantari con modalità di fruizione orale, ossimoro narrativo e entrelacement
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mecenatismo, subordinazione intellettuale alla corte che lo ospita
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