Nato a Mannville, in Canada, l'11 giugno 1922, compì gli studi accademici tra Toronto (1945) e Chicago (1953).Il principale contributo di Goffman alla teoria sociale è la sua formulazione dell'interazione simbolica nel suo La vita quotidiana come rappresentazione (The Presentation of Self in Everyday Life) del 1959. Sebbene Goffman sia spesso classificato come un interazionista simbolico, egli tentò di correggere i difetti del cosiddetto indirizzo di pensiero. Per lui, la società non è una creatura omogenea. Noi dobbiamo recitare in modo diverso a seconda dei diversi teatri. Il contesto che dobbiamo giudicare non è un'ampia società, ma un contesto specifico. Iindica che la vita è un teatro, dove il comportamento individuale è interpretabile alla luce dell'ampio contesto sottostante all'interazione simbolica faccia a faccia.Autore, nel 1961, del testo Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza - che sarà il capostipite di un filone di pensiero - per il quale aveva attinto informazioni all'Istituto d'igiene mentale di Washington, descrive la "istituzionalizzazione" come la reazione dei pazienti alle strutture burocratiche di un'istituzione ospedaliera. Goffman usa la fenomenologia per comprendere come gli esseri umani percepiscano le interazioni che essi osservano ed alle quali partecipano. Per Goffman non esiste alcuna "verità vera", ma solo interpretazioni che sono vere per ciascun individuo. Insieme a Thomas Szasz (1920-2012), nel 1970 fonda la “American Association for the Abolition of Involuntary Mental Hospitalization”.Ha anche scritto inoltre nel 1974 Frame analysis. L'organizzazione dell'esperienza. Molte delle sue opere formano la base della teoria del frame in sociologia e nella sociologia della comunicazione. Egli ha infine contribuito, assieme ad Harold Garfinkel, all'approfondimento di temi sia dell'etnometodologia che della microsociologia