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La Chiesa di Roma e l'aspirazione all'egemonia universale
1179: la nomina del pontefice spettava solo al collegio cardinalizio
La Chiesa deteneva il potere feudale e amministrava i feudi
Tra XII e XIII secolo il nuovo pontefice Innocenzo III (1198-1216) voleva ristabilire l'egemonia del potere universale della Chiesa rispetto all'Impero, amministrando sia il potere temporale che quello spirituale. La sua politica aveva alcuni punti chiave*
Innocenzo III si riappropriò dei territori che erano stati dell'Impero Bizantino, sfruttando anche il dominio sui feudi.
Ottenne anche l'omaggio feudale del re di Portogallo, di Bulgaria, d'Aragona e d'Inghilterra e assunse la tutela del giovane imperatore Federico II
Venne indetta una 4° crociata che saccheggiò e prese il controllo di Costantinopoli, trasformando l'impero Bizantino nell'Impero Latino d'Oriente
*I punti chiave della sua politica erano:
Bisognava riaffermare la posizione della Chiesa romana nei confronti delle eresie
I poteri laici andavano sottomessi alla supremazia della Chiesa
Le istanze riformiste presenti al suo interno andavano sottomesse
La chiesa doveva manifestare la sua egemonia come potenza politica
In Italia il ruolo politico della Chiesa andava riaffermato, per ottenere il pieno controllo della penisola
Papa Innocenzo III si concentrò anche sulla repressione dei movimenti ereticali, organizzando crociate contro di loro
Disegnò un'atto processuale per perseguitare gli eretici e tendò di regolamentare le istanze riformiste diffuse all'interno della Chiesa, per evitare la creazione di movimenti eretici
Istituì gli ordini mendicanti, che imponevano ai loro membri di rinunciare ai loro beni terreni per predicare in povertà
Domenico di Guzmàn (1170-1221) fondò l'Ordine dei frati predicatoiri (i domenicani) nel 1205 ed ebbe il riconoscimento del papa nel 1216
Francesco d'Assisi (1170-1226) iniziò a predicare dal 1209, nelle sue prediche esaltava la povertà e l'idea di Dio come amore e pace, l'esatto contrario della religione dei monasteri
Innocenzo III ammirava le potenzialità della predicazione francescana ma ne temeva l'autonomia, quindi nel 1223 bollò una regola, senza il consenso di Francesco che andò come eremita sul monte della Verna
Dopo la morte di Francesco i francescani si divisero in diverse correnti
Gli spirituali: si rifacevano alla povertà evangelica.
Nel 1292 ottennero da Celestino V il permesso di costruire un ordine separato ma nel 1317 papa Giovanni XXII si pronunciò a favore dei conventuali
I conventuali: meno intransigenti e quindi aperti alla possibilità che l'ordine potesse godere di beni e ricchezze