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la riparazzione tessutale, la cute - Coggle Diagram
la riparazzione tessutale
la cute è il confine più esterno tra l'uomo e la pelle, è l'organo principale di protezione del nostro corpo. è un organo di senso e comunica con l'esterno tramite vari recettori.
le funzioni sono molteplici
effetto barriera
protezione dai raggi solari
protezione alla penetrazione di microrganismi patogeni
mantiene la temperatura corporea di 37°C
capacità di assorbimento
è composta da tre strati di tessuto
derma
origine mesodermica, è situato al di sotto dell’epidermide ed è direttamente collegato con la membrana basale dell’epidermide. E’ un tessuto connettivo ricco di vasi e nervi.
suddiviso in due strati
Strato papillare: è lo strato più superficiale e più sottile del derma; il suo nome deriva dalle papille connettivali. Nell’ambito delle papille si trovano gli intrecci capillari che garantiscono la nutrizione dell’epidermide priva di vasi e sono anche presenti terminazioni nervose libere, recettori sensoriali tattili e termici, vasi linfatici iniziali
Strato reticolare: è lo strato più profondo e più spesso del derma ed è costituito da un intreccio di robusti fasci di fibre collagene. La struttura conferisce elasticità alla cute e si può adattare ai movimenti ed alle variazioni di volume dell'organismo
tipi di cellule nel derma
i mastociti, i cui granuli contengono eparina ed istamina
i macrofagi che derivano dai monociti del sangue
fibrocita, che nella sua forma attivata di fibroblasto fornisce una serie di sostanze per la sintesi di nuovo tessuto
i linfociti
le proteine fibrose
Le fibre connettivali del derma sono costituite dal collagene. La sintesi delle fibre di collagene avviene in una fase intracellulare ed una extracellulare ed inizia nei fibroblasti. Un altra proteina fibrosa del derma è l’elastina che è flessibile ed anch’essa sintetizzata e secreta dai fibroblasti
sostanza fondamentale non fibrosa e matrice extracellulare
Gli spazi tra le fibre di tessuto connettivo cutaneo sono riempiti con sostanza fondamentale amorfa, sali ed acqua. I componenti essenziali di questa sostanza sono i proteoglicani. Nella sostanza fondamentale si trova una serie di altre glicoproteine con una percentuale più bassa di carboidrati: la trombospondina, il complesso laminino/nidogeno, la laminina di potassio e la fibronectina tissutale.
tessuto sottocutaneo
strato più interno della cute ed è costituito da tessuto connettivo a trama lassa. In profondità è legato alla fascia muscolare, ai legamenti o al periostio: Ad esclusione di poche zone del corpo, in tutto il sottocutaneo si può depositare del tessuto adiposo che ha una funzione isolante, di deposito e modellante.
epidermide
è lo strato superficiale della pelle ed è costituita da un tessuto ad epitelio pavimentoso stratificato e cornificato, la rigenerazione avviene a livello degli strati più profondi
tipi di cellule dell'epidermide
melanociti che sono localizzati nello strato
basale dell’epidermide e che producono il pigmento cutaneo detto melanina
cheratinocito che ha avuto
questo nome per la capacità di sintetizzare la cheratina.
cellule sensoriali di Merkel.
cellule di Langherans che appartengono al sistema mononucleato-macrofagico ed hanno una notevole importanza per le risposte immunitarie cutanee
l'epidermide è suddivisa in 5 strati
Strato granuloso: inizia da questo strato la corneificazione dei cheratinociti; a seconda dello spessore dello strato corneo esso comprende da uno a tre strati di cellule piatte che presentano granulazioni grossolane: i “granuli di cheratoialina”
Strato lucido: è costituito da cellule enucleate nelle quali si svolgono intense attività enzimatiche, A questo livello viene continuata la cheratinizzazione. Questo strato protegge l’epidermide dall’azione delle soluzioni acquose.
Strato spinoso: comprende fino a sei strati di cellule di forma irregolare che sintetizzano peptici di cheratina e che presentano ancora una modesta attività mitotica
Strato corneo; è lo strato più esterno dell’epidermide. E’ costituito da cellule enucleate e cheratinizzate che vengono chamate corneociti, collegate saldamente tra loro mediante cheratoialina e fibre sottilissime
Strato basale, che separa l’epidermide dal derma, è costituito da cellule melanocitiche e da cheratinociti cilindrici preposti alla divisione cellulare (mitosi) che garantiscono la continua rigenerazione dell’epidermide. Tra lo strato basale dell’epidermide ed il derma si trova la membrana basale che, oltre a dividere i due strati cutanei, serve anche ad ancorare le cellule basali al derma e a regolare gli scampi nutritivi e metabolici.
fanno parte della cute anche gli annessi sottocutanei
unghie
ghiandole sebacee
peli
ghiandole sudoripare
capelli
ghiandole odorifere
ghiandole mammarie
i ricettori sensoriali della cute
I corpuscoli di Kraus sono importanti per la percezione del freddo
i corpuscoli di Ruffini del sottocutaneo fungono da recettori per il caldo
Le terminazioni nervose libere vicino alla superficie cutanea trasmettono la percezione del dolore.
Mediante le cellule di Merkel nell’epidermide può avvenire la percezione tattile prolungata
I corpuscoli del Pacini o di (Vater-Pacini) del sottocutaneo reagiscono alla deformazione meccanica ed alla vibrazione.
corpuscoli di Meissner che servono da recettori tattili per la sensibilità presso ria più fine
l'irrorazione sanguigna della pelle
Dalle arterie situate al di sotto del sottocutaneo si dipartono una grande quantità di vasi che formano un intreccio cutaneo tra il sottocutaneo e il derma. Dall’intreccio cutaneo si snodano singole arteriole, le quali formano l'intreccio subpapillare. Da qui partono finissimi capillari molto sinuosi che penetrano fin nelle papille del derma garantendo così anche l’irrorazione dell’epidermide che è priva di vasi
il sistema vascolare del derma permette:
il metabolismo cutaneo ed il turnover cellulare,
la termoregolazione attraverso meccanismi di vasocostrizione o vasodilatazione
la nutrizione della cute tramite le sostanze trasportate dal sangue arterioso
la eliminazione di tossine endogene (sia per via vascolare che per via transdermica)
le componenti del sangue
plasma sanguigno
globuli rossi (eritrociti)
globuli bianchi
granulociti
monociti
linfociti
piastrine
le lesioni cutanee possono essere acute o croniche e si suddividono in:
Ferite superficiali od epiteliali (tipo l’abrasione): l’epidermide si rigenera dallo strato basale
Ferite profonde con danno muscolare ed osseo
Ferite a spessore cutaneo totale: fino alla fascia muscolare o al periostio
Ferite chiuse: caratterizzate da danni alle strutture dei tessuti e delle ossa, dei vasi sanguigni e dei nervi sottostanti la cute, senza una lacerazione cutanea
Ferite a spessore parziale: arrivano fino al derma e normalmente includono un danno degli annessi cutanei
la riparazione tessutale
La riparazione tessutale è un processo dinamico ed interattivo che avviene normalmente nel nostro organismo e che coinvolge mediatori solubili, matrice extacellulare, cellule ematiche e parenchimali
Il processo fisiologico di riparazione tessutale viene tradizionalmente suddiviso in 3 fasi
FASE PROLIFERATIVA (da 3 a 24 giorni)
E necessaria per la formazione del tessuto di granulazione.
Nella fase proliferativa i fibroblasti prendono il posto dei macrofagi, possono stimolare le citochine già secrete ed i fattori di crescita e regolare la migrazione e la proliferazione delle cellule responsabili per la neoformazione dei tessuti e dei vasi.
La formazione di nuovi vasi parte dai vasi sanguigni intatti presenti sui margini della lesione.
La formazione del tessuto di granulazione viene avviata dai fibroblasti i quali producono i precursori del collagene, dell’elastina, dei proteoglicani e delle altre glicoproteine della sostanza fondamentale.
I fibroblasti utilizzano la rete di fibrina formatesi durante la coagulazione del sangue come matrice per l’inserimento del collagene: con l’aumentare dell’inserimento del collagene viene demolita la rete di fibrina ed i vasi occlusi vengono nuovamente ricanalizzati
Nel corso del processo di guarigione della lesione una parte dei fibroblasti si modifica in miofibroblasti che provocano contrazione della ferita. In questa fase i cheratinociti incominciano a migrare dai bordi all’interno della lesione e possono produrre enzimi litici per ridurre l’esuberanza della riparazione tessutale.
FASE di MATURAZIONE o di EPITELIZZAZIONE (da 6-10 giorni a 12-24 mesi)
In questa fase si passa da un tessuto molto cellularizzato (tessuto di granulazione) a un tessuto quasi acellulare. Il rivestimento cutaneo completa la guarigione della lesione
dal tessuto di granulazione partono i segnali chemiotattici per l’emigrazione delle cellule dell’epitelio marginale, ma le cellule epiteliali necessitano di una superficie di scorrimento umida per la loro migrazione.
la sostituzione cellulare di riparazione avviene per proliferazione dei cheratinociti dai margini della lesione, dai follicoli piliferi o dalle ghiandole sebacee residue, mediante l’avanzamento diretto delle cellule verso il margine opposto della lesione per creare una lamina uniforme.
In un arco di tempo che può durare anche 1 o 2 anni dalla lesione iniziale, la soluzione di continuo evolve da una ferita fino ad una cicatrice matura od ipertrofica, attraverso un processo di sintesi di collagene da parte dei fibroblasti, di riduzione di cellule infiammatorie e di azione della collagenasi.
FASE INFIAMMATORIA (da 0 a 3 giorni)
fase coagulativa
Le piastrine, oltre a formare il coagulo provvisorio e ad attivare la coagualzione, hanno l’importante funzione di incominciare a produrre citochine che attivano leucociti e macrofagi.
fase infiammatoria vera e propria
L’infiammazione rappresenta la complessa reazione di difesa dell’organismo dall’azione dei più diversi tipi di agenti patogeni di origine meccanica, fisica, chimica o batterica.
L’infiammazione è caratterizzata dai classici quattro sintomi: arrossamento, calore, gonfiore e dolore.
Le seconde cellule che arrivano nella lesione sono i leucociti (iniziano a migrare circa 2-4 ore dopo) prevalentemente granulociti neutrofili che detergono la ferita. dopo di chè arrivano i monociti che, differenziandosi all’interno della lesione in macrofagi, finiscono di detergere la lesione fino a eliminare tutto il pus e prendono il posto delle piastrine nella produzione di citochine.
ostacoli alla riparazione tessutali
suddivisione fattori
fattori locali
tessuto necrotico
Insufficiente apporto di sangue
traumi ricorrenti
pressione sulla ferita
Macerazione da eccesso di secrezione della lesione o da incontinenza del paziente
infezione della ferita
Disidratazione e secchezza cutanea
fattori generali e sistematici
malattie di base
complicazioni post-operatorie
stato immunitario
Conseguenze da traumi acuti/shock
stato nutrizionale
farmaci
età del paziente
Situazione psico-sociale del paziente
cosa provocano
necrosi delle parti molli
deiscienze
ematomi
formazione di cicatrice ipertrofica
sierosi
cheloide
la cute