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La Monarchia - Coggle Diagram
La Monarchia
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Importanza
per comprendere il pensiero politico di Dante e costituisce un commento ad alcuni passi della commedia.
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Argomenti
Il poeta:
si interroga sulla legittimità e il ruolo dell'autorità dell'imperatore,
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si interpone tra i sostenitori della teocrazia e coloro che difendevano l'autonomia del potere politico da quello religioso, sostenuti da Dante.
Primo libro
Dante sostiene che l'impero necessiti di consentire all'uomo la realizzazione delle proprie capacità intellettuali.
Ciò è possibile se regna la pace e la giustizia, mettendo a tacere la vendita di beni materiali, che impedisce all'uomo di raggiungere la felicità terrena, la quale, secondo l'autore, si raggiunge dedicandosi alla conoscenza e alla filosofia.
Egli crede che solo un imperatore nelle cui mani sono concentrati il potere temporale e le ricchezze, possa essere al di sopra delle parti e garantire la pace.
Secondo libro
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Il poeta sostiene che:
I romani abbiano basato il loro impero sul diritto e non sulla violenza, essendo meritevoli di dare vita all'istituzione Imperiale
L'autorità dell'impero fosse stata voluta dall'Altissimo, poiché potesse diffondersi la parola di Cristo, nato e morto durante l'Impero Romano.
Terzo libro
Dante afferma che:
il re in quanto uomo e credente, risulti soggetto al papa e che la mediazione del pontefice nell'investitura dell'imperatore sia dovuta.
sia il potere temporale che quello spirituale derivino da Dio, perciò l'impero risulta autonomo rispetto alla Chiesa.
Egli si oppone a coloro che individuano l'immagine biblica dei due grandi astri luminosi, il Sole e la Luna, nel papa e nell'imperatore, dimostrando la falsità delle loro interpretazioni.
il poeta dichiara nulla la donazione di Costantino, atto a cui si faceva risalire il potere temporale della Chiesa.
L'autore conclude l'opera affermando che se la provvidenza abbia stabilito due fini per l'uomo, la felicità terrena e la beatitudine eterna, ci sono due guide per conseguirli:
L'imperatore, il quale ha il dovere di condurre gli uomini alla felicità terrena;
Ma dato che la felicità terrena è imperfetta, senza l'eterna beatitudine, l'imperatore deve considerare il papa come un padre.
Il papa, il quale alimenta negli animi le virtù teologali.
Pena
L'opera fu bruciata per volere del cardinal Bertrando del Poggetto a Bologna nel 1329 è inserita nel XVI secolo nell'indice dei libri proibiti, in cui vi rimase fino al 1881.
Datazione
La Monarchia è posteriore al Convivio e si può considerare uno sviluppo del quarto libro dell'opera. I critici propongono datazioni diverse
La Monarchia potrebbe essere una risposta alla bolla Unam Sanctam (1302) in cui Bonifacio VIII affermava la superiorità del potere spirituale del papa su quello dell'imperatore, risale quindi, al 1308-1309.
L’altra ipotesi (più probabile) è che potrebbe essere stata composta alla discesa di Arrigo VII in Italia (1310), tesi avvalorata dalla testimonianza di Boccaccio. L'opera avrebbe avuto come fine quello di favorire l'impresa imperiale.
Utopia
Il sogno di un impero sovranazionale, era irrealizzabile. I comuni e i principati territoriali non erano disposti a rinunciare alla loro autonomia.
Idea che l'imperatore guidi l'umanità attraverso gli insegnamenti della filosofia, appare utopistica.
L'opposizione che il poeta manifesta nel trattato nei confronti della concezione teocratica non è utopistica.
La monarchia si lega alla Commedia, in alcune pagine in cui egli attacca il potere temporale della Chiesa e le pretese di ingerenza negli affari pubblici e politici.
Pubblico
I dotti, ma non solo italiani.