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LIBRO DIZIONARIO DI DIDATTICA BERTAGNA - Coggle Diagram
LIBRO DIZIONARIO DI DIDATTICA BERTAGNA
AZIONE
-Esprime movimento
-può essere definita come una qualità che accompagnerebbe sia il movimento umano sia le operazioni volte alla realizzazioni di uno scopo e cioè la consapevolezza che queste dimensioni starebbero generando qualcosa che fa crescere chi le compie.
L'antropologia pedagogica ha identificato dei criteri che consistono in:
-INTENZIONALITA
-RAGIONE
-LIBERTA
-RESPONSABILITA
Adotta due dimensioni costitutive:
-OGGETTUALIZZAZIONE DELL'AZIONE
-è SOGGETTIVA
La prima evoca un'orizzonte visibile con cui confrontarsi mentre la seconda rimanda ad aspetti visibili.
si origina da meccanismi biologicamente evolutivi
-Abbiamo le abitudini che nascono dalle azioni
-" " le azioni ripetute piu volte durante la giornata che si strutturano e creano un costume virtuoso se volto al bene, vizioso se volto al male
Si ritengono una forza educativa straordinaria se sono buone.
Le routine sono comportamenti strutturati anche molto utili che non raggiungono le azioni vere e proprie.
Gli automatismi sono movimenti e operazioni che facciamo, causati da DETERMINISMI o SPONTANEISMI. Quindi non è detto che tutti i nostri comportamenti sono azioni umane e l'ideale sarebbe poter distinguere sempre la natura dei comportamenti, in modo da non confondere le azioni da quelle che non lo sono.
Habermas, per riconoscere se un'azione è tale o meno, ha proposto la teoria dell'agire comunicativo che consiste nel cercare un'intesa comunicativa. Molti però sono stati scettici a questo parere così sono nate altre teorie, come:
-Comportamentismo
-Costruzionismo socio-culturale
-Naturalismo materialistico
Il modello nozionistico-trasmissivo, è quel modello che possiede un travaso di informazioni da una mente all'altra.
COMPETENZA
Definizione concettuale del termine
Emergono due accezione
-Giuridicaà il riferimento è all'autorità di poter decidere in un determinato campo di azione
-Professionale, il riferimento è al possesso di una perizia pubblicamente riconosciuta nello svolgere un lavoro
accezione che si avvicina all'attuale significato economico-professionale
-da un punto di vista educativo, competente è chi risolve al meglio un problema, mobilitando tutte le parti della sua persona, valorizzando le giuste collaborazioni con gli altri, tenendo conto della teoria, della tecnica e della pratica e del giudizio.
-nel campo pedagogico-didattico è ritenuto competente colui che ha trasformato le proprie capacità in un agire consapevole, autonomo e responsabile che gli permette di affrontare bene la risoluzione di problemi.
Discussione critica della definizione
dibattito sulle competenze sviluppato sa partire dagli inizi del XX secolo, trova il suo riferimento nel pensiero di Taylor che, utilizza la scomposizione della complessità del processo di lavoro
con la psicologia sociale e la psicologia l'attenzione si sposta dalla quantità alla qualità, dall'uomo che esegue meccanicamente un compito a quello capace anche di interpretarlo.
-McClelland inventa nuovi strumenti di analisi, come:
L'intervista sugli episodi comportamentali
BEI= Behaviour Event Interviewàutilizza =l 'incidente critico e il test di percezione tematica
avvio all'utilizzo di nuove modalità di analisi di lavoro
-ogni impresa è richiamata a identificare le proprie competenze distintive e a farne punti di forza.
-la competenza del lavoratore vista come caratterizzata da trasferibilità legate ad una stessa persona che agisce in un determinato ambiente di lavoro
è possibile ritrovare nella letteratura pedagogica italiana ed europea tre modelli epistemologici:
Comportamentista
Cognitivista-costruttivista
-Personalista
quella cognitivista, in ambito educativo trae valorizzazione dal confronto con il concetto di "schema operatorio" elaborato da Piaget
La ricerca francofona sposta l'attenzione sul soggetto che sviluppa le proprie competenze a partire dall'esperienza e richiama le proprie conoscenze coniugandole con motivazione.
-l'apprendimento che una persona realizza non è mai riducibile a qualcosa di esterno al soggetto, ma necessita, per la sua realizzazione, di un "chi" autonomo, libero e responsabile
la persona esplicita la sua dimensione ontologica, il suo essere sempre fino e supremo.
Implicazioni didattiche
-altrettanto differenti
-si conferma che, ogni attore professionale, deve dimostrare in situazione di possedere la "competenza di promuovere le competenze degli allievi", organizzando, attività didattiche adeguate ad incrociare in modo coerente i quadri di progettazione .
-si è parlato di piano di studio personalizzati non definiti a priori ma sulla base delle linee progettuali tracciate nel PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE dello studente
ORGANIZZAZIONE
-connesso al termine organizzare
-indica un gruppo di persone formalmente unite per raggiungere uno o più obiettivi comuni
Approfondimento pedagogico-didattico
-nel linguaggio corrente è un sistema diretto a coordinare gli sforzi di più individui
-ci sono stati diversi modelli teorici:
il primo è un modello razionale dell'organizzazione, analizzato come sistema chiuso
il secondo invece si definisce come sistema culturale e come un sistema aperto
Discussione critica della definizione
-l'organizzazione come spazio della negoziazione e della produzione dei significati individuali e sociali all'interno di uno scenario
-Morgan ha individuato 4 metafore che delineano l'organizzazione come è definita: metafora meccanicistica, organicistica, cerebrale e culturale.
-l'organizzazione come luogo prevedibile e che ogni mezzo è funzionale per il raggiungimento del suo fine
Si aprono fecondi i territori di confronto con il filone interpretativo che considera le organizzazioni come degli insiemi caratterizzati dalla loro intrinseca capacità di apprendimento. Le ricerche sull'apprendimento trasformativo rappresentano la coniugazione tra ricerca didattica e studi sull'apprendimento organizzativo.
RIFLESSIVITA
-Esprime una qualità della mente umana
-La didattica ha mutato i suoi significati in tre accezioni come: riflessività in didattica, riflessività sulla didattica e didattica della riflessività
Nella storia della didattica sono stati esposti tre quadri teorici:
-il pragmatismo di Dewey
-la fenomenologia
-la teoria dell'agire comunicativo
Esistono dei modelli che la promuovono:
-la didattica cognitiva: ovvero una forma di riflessione che si applica ai processi di apprendimento. Lo studente deve applicare un'atteggiamento responsabile rispetto all'apprendimento, deve avere un ruolo attivo e prendere coscienza dei processi cognitivi. Fine della didattica metacognitiva è l'autonomia.
-l'altro modello è l'apprendimento esperienziale di Kolb, che divide 4 fasi: la prima è l'esperienza concreta poi la riflessione sull'esperienza la formalizzazione dei concetti emersi dalla riflessione e la loro sistematizzazione e l'applicazione di quanto emerso a nuove situazioni
-terzo livello didattico è l'alac
-quarto livello è il reflective practioner che individua nella didattica il tratto distintivo di una conoscenza che nasce dall'azione e che dopo lo scrutinio riflessivo torna all'azione modificandola.