Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
La Palestina ai tempi di Gesù - Coggle Diagram
La Palestina ai tempi di Gesù
La cartina
............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
L'ambiente politico
Al tempo di Gesù Israele faceva parte dell'impero romano (nel 63 a.C. era stata conquistata dai Romani sotto la guida di Pompeo).
Nel 40 a.C. Erode ricevette dal senato romano la nomina a re della Giudea (morì il 4 a.C). Erode aveva lasciato il regno ai suoi tre figli: Archelao, Antipa e Filippo. Soltanto al maggiore spettava il titolo di re, gli altri due avevano il titolo di tetrarchi.
I prefetti o procuratori furono i governatori che Roma collocò su tutto il territorio ebraico. Ad essi spettava il potere civile, militare e giudiziario (la giustizia era regolata secondo la legge ebraica, cioè dipendeva dal Sinedrio e dai tribunali locali).
Fino al 66 d.C. la Giudea fu sotto il dominio dei discendenti di Erode, sotto il governo dei procuratori.
Nel 64-66 d.C. scoppiò la rivolta giudaica contro Roma. La rivolta si concluse con la conquista e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.
La Giudea divenne una provincia imperiale, con un governatore che risiedeva a Cesarea Marittima. Nel 131 d.C. l'imperatore Adriano ordinò di costruire nell'area del tempio distrutto un tempio pagano e proibì la circoncisione. Forse fu quel decreto a scatenare la seconda rivolta giudaica (132-135 d.C.).
Le classi sociali
I poveri
In Samaria e soprattutto in Giudea, i contadini e i pastori essendo quasi esclusivamente al servizio dei latifondisti, vivevano in condizioni povertà ed umiliazione. In quelle due regioni era tipica la figura del fattore che amministrava a propria discrezione i beni del padrone.
Donne
Secondo l'uso orientale la donna non poteva mostrarsi in pubblico senza velo, non poteva partecipare alla vita pubblica né al culto, non andava a scuola e poteva sposarsi solo con il consenso paterno. In casa era soggetta al marito, ma per le faccende domestiche aveva una certa libertà. Una donna poteva chiedere il divorzio ma soltanto il marito poteva concederlo. Viceversa poteva essere ripudiata a discrezione del marito.
Artigiani e Mercanti
il lavoro intellettuale non era visto come fonte di guadagno e quindi, ad eccezione di alcuni casi, anche i sacerdoti ed i maestri della legge esercitavano mestieri manuali come l'artigianato o il commercio.
I gruppi socio-religiosi
I gruppi sociali
Sinedrio
Dal greco σινεδειον, "assemblea". Il sinedrio era il supremo consiglio ebraico, formato da 71 membri scelti tra i sadducei, gli scribi e gli anziani, che aveva a capo il sommo sacerdote.
Leviti
Gli appartenenti alla tribù di Levi, terzo figlio di Giacobbe, erano i soli che potevano officiare al tempio di Gerusalemme e avevano l'incarico di immolare gli animali offerti in sacrificio. Usufruivano delle decime e delle offerte fatte al tempio.
Scribi
Dal latino "scribere", scrivere. Si dedicavano allo studio della Bibbia e all'insegnamento: venivano chiamati "rabbi", cioè "maestri" o "dottori" della Legge. Avevano una grande influenza sul popolo da cui erano considerati come modelli di santità.
Gli scribi erano in maggior parte affiliati a scuole di pensiero, a capo di ognuna delle quali era un rabbino famoso, che aveva una sua cerchia di seguaci devoti.
Anziani
La nobiltà laica costituita dai capi-famiglia più ricchi ed influenti.
Pubblicani
Erano così chiamati gli esattori delle tasse che da soli o in gruppo avevano il compito di riscuotere i tributi per conto dell'autorità imperiale romana: considerati ritualmente impuri per il loro contatto con i pagani, erano odiati dagli altri Ebrei sia perché di fatto collaboravano con gli stranieri occupanti, sia perché intascavano parte delle somme riscosse.
I gruppi religiosi
Nel periodo intercorso tra la fine dell'esilio babilonese (586 a.C.)e la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani (70 d.C), ci furono in Palestina numerose sette, che presentavano un profilo autonomo ed erano spesso in forte opposizione le une con le altre.
Sadducei
Probabilmente così definiti dal nome di un sommo sacerdote, Zadok, erano persone potenti e molto influenti appartenenti a famiglie ricche. Si distingueva per il modo intransigente di interpretare la religione. Negavano la risurrezione dai morti e la vita nell'aldilà. Per motivi economici e politici collaboravano con le autorità romane.
Farisei
Il loro nome significa "i separati" e di fatto il loro intento era distinguersi, nell'osservanza della purezza legale e delle norme della Legge, dal resto del popolo. Questo gruppo, che esprimeva anche la fede nella vita dopo la morte, si poneva in netta opposizione alle autorità romane e ai sadducei.
Zeloti
Dal greco ζελοτεσ, zelante, fanatico. Erano strenui oppositori del dominio romano appartenenti al partito nazionalista palestinese, pieni di zelo per Dio e per la sua legge che erano disposti a difendere dai romani anche con la violenza. Erano chiamati dai romani "sicari" per la sica, il pugnale portato nascosto sotto le vesti. Il loro rifiuto intransigente della sovranità romana fu all'origine della guerra giudaica (66-74 d.C), che comportò la fine del tempio di Gerusalemme e degli stessi zeloti.
Esseni
Il termine viene forse dall'ebraico hasajja, che significa "devoti". Erano scrupolosi osservanti della Torah e vivevano per lo più celibi in comunità claustrali praticando la povertà. Si opponevano ai sommi sacerdoti del tempio di Gerusalemme. Probabilmente per questo si allontanarono dalla città per ritirarsi a Qumran, sulla riva nord-occidentale del mar Morto. Sostituirono gli olocausti del Tempio con la santità della loro vita, adottarono un loro calendario liturgico e vivevano nell'ardente attesa escatologica di un rinnovamento radicale che restaurasse la purezza della religione giudaica. Forse Giovanni il Battista ebbe contatti con loro.
Samaritani
Erano gli abitanti della regione della Samaria. Essi ritenevano che il monte Garizim, situato nella loro regione, e non il Tempio di Gerusalemme fosse il luogo deputato da Dio per compiere i sacrifici.