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GABRIELE D'ANNUNZIO E L'IMPRESA FIUMANA - Coggle Diagram
GABRIELE D'ANNUNZIO E L'IMPRESA FIUMANA
Nasce a Pescara nel 1863 da una famiglia benestante che gli permette di studiare in una delle scuole più conosciute dell'Italia del tempo
A soli 16 anni pubblica un libretto in versi: Primo vere
A 18 anni si trasferisce a Roma per frequentare l'università, ma abbandona gli studi per dedicarsi alla professione di giornalista
In campo letterario viene conosciuto sin da subito sia per le sue opere che spesso suscitavano scandalo sia per una vita fatta di avventure, lusso e duelli
D'Annunzio crea la maschera dell'esteta e elabora il mito del superuomo ispirandosi al filosofo tedesco Nietzsche: il poeta è, quindi, un essere superiore destinato a prevalere sugli altri
Le sue spese eccesive per vivere nel lusso, però, lo costringono a fuggire dall'Italia e a rifugiarsi in Francia nel 1910
D'Annunzio sogna anche di partecipare alla vita politica
Nel 1897 tenta di entrare in parlamento come deputato di estrema destra: sostiene il disprezzo verso i principi democratici ed egualitari e la restaurazione della grandezza di Roma
Nel 1900 passa allo schieramento di sinistra
Nel 1915 inizia una campagna sostenendo gli interventisti e partecipa alla Prima Guerra Mondiale come volontario
Durante la guerra compie imprese clamorose come il volo su Vienna
Nel 1919 si mette a capo di un movimento di truppe e ufficiali con il quale marcia verso Fiume
Il 12 Settembre 1919 occupa la città e, dopo essersi fatto eleggere comandante, proclama l'annessione di Fiume all'Italia
Viene cacciato a distanza di circa un anno e spera di proporsi come "Duce"
A partire dal 1898 si rivolge anche al teatro per raggiungere un pubblico più vasto e per agire più direttamene su di esso
Nel 1898 si trasferisce nei pressi di Firenze presso la tenuta "La Capponcina" dove conduce una vita da principe rinascimentale circondato da oggetti d'arte, stoffe preziose, cavalli e levrieri di razza
Qui compone alcuni dei suoi capolavori tra cui i primi tre libri delle Laudi: Maia, Elettra e Alcione
Appoggia il Fascismo ma Mussolini gli impedisce di partecipare alla politica
Viene mandato in una villa di Gardone (Vittoriale degli Italiani) dove muore nel 1938