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Educazione e politica 1 - Coggle Diagram
Educazione e politica 1
cap.1,2
Correlazione tra politica ed educazione (duplice direzione) -> fin dall'antichità: l'uomo politico non poteva non interessarsi della formazione dei cittadini
Politica deve fare i conti con gli ideali formativi promossi da una riflessione sull'uomo e sul suo essere nel mondo, l'educazione deve fare i conti con la realtà quotidiana e non perdersi in discorsi troppo astratti
la politica usa l'educazione come
strumento di potere attraverso cui trasmettere alle nuove generazioni il proprio modello di società, l'educazione ha accettato questa subordinazione in cambio di privilegi e illusione di esercitare un potere -> in tal modo è scomparsa le funzioni di reciproco controllo e stimolo
oggi crisi della politica e di conseguenza di crisi dell’educazione. Eventi che hanno sgretolato la fiducia della gente comune nella politica e nello stato (Corruzione politica messe a nudo da tangentopoli, Liberalismo: allarga il potere economico fino al punto di sostituirsi al potere politico= politica non orienta più le scelte economiche, ora è l'economia che orienta la politica...)
In questo tumulto l'educazione non si mostra all'altezza del suo compito formativo: insegnare alle nuove generazioni a pensare in autonomia ed esercitare un autentico spirito critico. È così che abbiamo quindi la doppia crisi
Politica: Bertolini usa l'approccio fenomenologico (inizialmente parte dalle definizioni dei dizionari: “scienza e arte di governare lo stato”..) uomo determina il senso della direzione della sua esistenza, della sua conoscenza e della sua storia. Attraverso l'incontro con l'oggetto: il soggetto ha bisogno dell'oggetto, che suscita in lui convinzioni sentimenti percezioni personali, l'oggetto non può essere colto se non in quanto riceve dal soggetto un determinato senso.
Tale approccio individua le unità di senso originario, cioè che non definiscono un vero in assoluto, ma piuttosto un punto di partenza
Politica: Capace di organizzare la prassi comunitaria in direzione intersoggettiva con una progettualità a scadenza non ravvicinatissima, Prospettiva di massima libertà possibile per tutti i cittadini e di massimo livello di qualità della vita
possibile.
Dunque la crisi della politica si determina quando: Perde il suo significato originario, andando così a favorire solo una parte della comunità, Il potere viene esercitato da chi lo possiede per se stesso (potere per il potere), perde la sua autonomia, subordinandosi ad altri contesti e diventando un semplice strumento, quindi non è più in grado di realizzare una progettualità propria e significativa
Educazione: Esperienza costitutiva dell'uomo: attraverso la comunicazione interpersonale la trasmissione culturale l'uomo cambia e cresce. strutture portanti: Relazione e comunicazione reciproca: educatore ed educando= protagonisti attivi, Apertura al possibile: andare oltre il già acquisito dalla comunità di appartenenza (rifiuta la
ripetitività), Socialità: cooperazione e partecipazione di tutti, Asimmetria: senza, il rapporto sarebbe di altra natura (amicizia, semplice collaborazione)
cap. 3,4
crisi politica anche crisi della democrazia? Senso della democrazia: tre linee interpretative e modi con cui si realizza:
1) Sistema di regole FORMALE a garanzia dei diritti e la libertà dei cittadini-> può essere modificato solo a seguito di un accordo di tutti i membri del gruppo e in relazione a cambiamenti nel tempo presente (MA il carattere formale rende asettico il sistema e nasconde pregiudizi e opinioni
pericolosi)
2) Ha dei contenuti = valore-> variano nelle epoche, ma ciascuno ha un senso, dei motivi e delle intenzioni alla base che orientano in un certo modo la società
3) (proposta da Bertolini) Rapporto dialettico tra regole e contenuti: regole = mezzi da mettere in
relazione sempre e comunque ai contenuti, considerati come fini perché questi ne definiscono il senso (sistema di regole è democraticamente corretto solo se risulta correlato con contenuti interni alla stessa democrazia e scelti responsabilmente); i contenuti da mettere sempre in relazione alle regole, perché senza di esse rischiano di rimanere affermazioni astratte e di portare a un’assolutizzazione dei fini.
È legittimo parlare di crisi della democrazia purché tale giudizio non si riferisca tanto alla prospettiva
generale quanto piuttosto ai modi in cui essa ritiene di potersi realizzare (i primi due)
La democrazia in quanto tale è vulnerabile perché: Non pretende di possedere un'unica verità: è aperta ai cambiamenti, Si fonda sulla consapevolezza della propria storicità e della precarietà che quest'ultima comporta, Nella sua struttura non c'è un principio rigido tale da produrre prassi garantite, tutelate o tutelabili ( la sua debolezza rappresentare la sua forza perché non si adagia mai in ciò che si è raggiunto e va oltre attraverso un' autoanalisi)
Diritto e Diritti: Diritto -> esigenza trascendentale che regola i rapporti tra gli individui e le comunità: trascendentale perché è nella storia, ma non dall’esterno di essa poiché è costruita dall'uomo, Diritti -> insieme di norme specifiche, condizionate sul piano temporale e spaziale, rappresentano la concretizzazione storica di quell’esigenza trascendentale
Il diritto e i diritti sono centrali nella relazione politica-educazione perché ne regolano i rapporti, dato che questi implicano delle scelte di ordine pratico. Diritti scelti e perseguiti da politica-> incidono su orientamenti educativi: poiché politica chiede ai educazione di condurre i membri della comunità a fare propri quei diritti. Tuttavia, questione diritto e diritti a volte è motivo di contrasto tra politica e educazione, portando queste ad annullarsi a vicenda
Centralità diritti nella relazione pone educazione e politica di fronte a questione etica= esistenza dell'uomo: entrambe hanno il dovere di confrontarsi con l'etica, l'uomo deve compiere delle scelte come singolo e come comunità, educazione e politica esercitano sulle scelte un controllo
Politica e diritti: questi ultimi impongono implicite regole di comportamento, che caratterizzano quel sistema politico, che sono in rapporto dialetto con i contenuti di quello stesso sistema, limitano l’azione politica, evitando il relativismo
Educazione e diritti: questi ultimi impongono del limiti all'azione educativa, evitando il rischio di
prevaricazione di educatore su educando -> diritto garantisce esercitazione di educazione nella maniera più corretta possibile. Inoltre ne
individua i fini generali e specifici, e legittima la riflessione pedagogica.
Dunque, politica e pedagogia sono coinvolte nella corretta gestione del diritto e soprattutto dei diritti. tale coinvolgimento esige una stretta correlazione tra le due: altrimenti queste si contraddicono e annullano il valore dei diritti. Il diritto e i diritti non sempre sono garantiti, anzi spesso vengono calpestati dalle nazioni.