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L’UNITA’ OPERATIVA INTERNA (U.O.I.) - Coggle Diagram
L’UNITA’ OPERATIVA INTERNA (U.O.I.)
L’U.O.I. si riunisce settimanalmente, vi partecipano:
2 medici
il coordinatore
l’Assistente Sociale
l’Educatore Professionale
l’Infermiere Professionale
il fisioterapista
l’Operatore Socio – Sanitario
il logopedista
lo psicologo
il Direttore e il coordinatore dell’Unità Socio – Sanitaria
Durante le riunioni si analizzano i dati a disposizione sull’anziano. I dati vengono raccolti dal colloquio con i familiari e l’Assistente Sociale, con l’osservazione da parte degli Operatori, dalla documentazione clinica e dai risultati delle schede di valutazione multidimensionali che permettono di avere un orientamento globale sui problemi degli anziani.
La scheda che viene compilata riguarda gli aspetti:
socio – biografici
autonomia, mobilità, gestione del corpo, abilità domestiche ed extra – domestiche
stato mentale e affettivo: orientamenti spazio – temporale, memoria, cultura generale,
depressione
socializzazione: relazione con i familiari, amici
lo stato di salute
L’U.O.I. costituisce un momento fondamentale dell’organizzazione per arrivare al recupero delle risorse dell’ospite e al miglioramento della qualità di vita mediante un intervento personalizzato, intensivo, continuo e adeguato.
Le fasi di organizzazione di un progetto sono:
la pianificazione dell’intervento, che richiede di stabilire: le priorità, il modo per raggiungere gli obiettivi, le figure professionali coinvolte. Si determina se l’intervento sull’anziano deve essere effettuato con aiuto totale o parziale. Vengono stabiliti i tempi e le modalità di verifica
l’informazione agli anziani e ai parenti interessati in modo da costituire una risorse attiva al
raggiungimento dell’obiettivo.
l’identificazione degli obiettivi che devono essere condivisi da tutto il gruppo, realistici e calibrati sulla base delle risorse dell’ospite
La verifica rappresenta una fase intermedia o finale ed è mirata all’analisi dei risultati raggiunti dopo un il tempo prestabilito.
Periodicamente si valuta il percorso effettuato e le risorse impegnate, il processo attivato, i risultati oggettivi raggiunti sugli ospiti e la qualità dell’assistenza.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO PER PROGETTI
Il lavoro per progetti è complesso poiché ha come caratteristica un obiettivo definito attraverso l’analisi dei problemi e una propria organizzazione che si deve inserire nel contesto generale.
Esempi di progetti attivabili all’interno di un Centro Residenziale per anziani:
PROGETTO ALIMENTAZIONE.
L’obiettivo è di stimolare l’anziano ad alimentarsi da solo e correttamente.
PROGETTO ORIENTAMENTO.
L’obiettivo è la riduzione del disorientamento spazio – temporale. In una scheda predisposta l’Operatore segna le varie modificazioni comportamentali e le risposte.
PROGETTO INCONTINENZA.
L’obiettivo è di stimolare l’anziano alla continenza vescicale portandolo in bagno ad orari stabiliti. Nella prima settimana del progetto c’è la fase dell’osservazione mediante la segnalazione su apposita scheda delle fasce orarie in cui l’anziano è maggiormente bagnato.
PROGETTO MOTORIO.
Viene fatto dall’operatore su indicazione del fisioterapista e rappresenta un valido strumento per conservare le abilità motorie, migliorare il ritmo sonno – veglia, ed è inoltre un efficace strumento di socializzazione.
Allo scopo di diminuire l’isolamento sociale l’attività motoria viene fatta in gruppo.
PROGETTO VESTIZIONE E IGIENE PERSONALE.
L’Operatore stimola l’anziano a eseguire l’igiene personale, la pulizia del cavo orale e la vestizione con la scelta dell’abbigliamento.
PROGETTO RAPPORTO CON I FAMILIARI.
La psicologa accoglie l’ospite appena giunto in struttura tenendo, in collaborazione con
l’assistente sociale, i rapporti col famigliare.
La psicologa è inoltre disponibile per i familiari che necessitano di un sostegno nella loro relazione
con l’ospite accolto; interviene nei casi di difficoltà che, in varia misura, coinvolgono il familiare.