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CARLO GOLDONI - Coggle Diagram
CARLO GOLDONI
VITA
intraprende studi di filosofia (medicina) poi passa a studiare giurisprudenza: laurea in giurisprudenza nel 1731
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ultimi anni: trasferimento a Parigi (qui deve fronteggiare l'ostilità degli attori che erano impreparati a recitare testi d'autore)
GRANDI TEMI
LO SGUARDO SULLA SOCIETà
in una prima fase: mettere in ridicolo la nobiltà parassitaria e guarda invece con simpatia la figura del borghese (ricorda "La locandiera")
in una seconda fase: c'è la denuncia dei difetti e dei vizi della borghesia (che ostenta la propria ricchezza) e si guarda con simpatia ai ceti popolari (portatori di una nuova moralità)
LA LINGUA
Goldoni ha il problema della lingua perché il suo teatro è molto realista quindi i suoi personaggi dovrebbero parlare il dialetto veneziano, ma non tutti in Italia avrebbero capito
per risolvere il problema Goldoni si inventa un compromesso: un toscano dialettizzato (un toscano arricchito con termini provenienti da vari dialetti: veneziano, lombardo ecc.)
LA RIFORMA DEL TEATRO
quando Goldoni inizia a scrivere per il teatro il genere più in voga era la "commedia dell'arte"; la commedia dell'arte è caratterizzata dalla presenza del CANOVACCIO (la trama scritta in modo essenziale, senza i dialoghi), i dialoghi sono affidati all'IMPROVVISAZIONE degli attori; gli attori interpretano personaggi stereotipati.
il programma di riforma: Goldoni abbandona lo strumento del canovaccio, scrive tutte le battute (dei dialoghi) attribuendo così un ruolo prioritario all'autore; Goldoni abbandona le maschere stereotipate e i suoi personaggi sono AUTENTICI (ispirati alla realtà quotidiana e dotati di una psicologia individuale: ricorda il personaggio di Mirandolina)
pensiero illuminista: Goldoni studia la società del suo tempo e, con spirito critico, cerca di coglierne le contraddizioni
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