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Gli anni successivi alla Prima guerra mondiale - Coggle Diagram
Gli anni successivi alla Prima guerra mondiale
I problemi del dopoguerra
Difficoltà delle industrie, che per anni si erano dedicate alla produzione di armi, a riconvertirsi alle vecchie produzioni, con frequenti fallimenti.
Dalla piena occupazione durante la guerra, alla disoccupazione diffusa nel dopoguerra.
Inflazione fortissima, soprattutto in Germania, con crollo del potere d'acquisto.
Difficoltà di reinserimento nella società dei reduci, che dopo i grandi sforzi compiuti e le sofferenze patite non si vedono riconosciuti.
In Italia la situazione era ancora più grave perché le promesse di riforma agraria non vennero mantenute e questo provocò forti tensioni.
Paesi distrutti, vittime di guerra, mutilati, vittime dell'influenza spagnola.
I nazionalisti italiani sono ostili al governo, in quanto lo accusano di debolezza, perché non è riuscito a farsi rispettare e a farsi consegnare tutte le terre promesse con il Patto di Londra (vittoria mutilata).
D'Annunzio occupa la città di Fiume, creando grande imbarazzo nei rapporti tra l'Italia e i paesi stranieri.
Il Biennio rosso 1919-1920
I grossi problemi che l'Italia doveva affrontare portarono a una fase di proteste da parte dei cittadini che esigevano alcune riforme:
salari maggiori
giornate lavorative più brevi
ridistribuzione delle terre
Operai e braccianti hanno organizzato grandi manifestazioni con scontri con la polizia. Il timore diffuso nella borghesia era che stesse per scoppiare una rivoluzione sul modello di quella russa, anche se questo non era l'obiettivo dei manifestanti.
Elezioni del 1919
Il governo viene affidato al partito liberale in alleanza con quello popolare. E' un'alleanza debole perché il numero di parlamentari è troppo basso per ottenere un governo forte che possa fare delle riforme. Il primo ministro inizialmente è Nitti, poi viene richiamato Giolitti.
1920 Trattato di Rapallo: riporta la pace tra Italia e jugoslavia stabilendo nuovi confini rispettosi delle etnie presenti sul territorio. Fiume diventa città libera.
1920 Gli operai del Nord occupano le fabbriche. Giolitti decide di trattare con gli operai, mentre la borghesia voleva un intervento deciso per porre fine una volta per tutte alle proteste. Giolitti riesce a calmare le proteste facendo delle concessioni agli operai, ma aumenta lo scontento tra i borghesi e le classi medie.
I fascisti e la marcia su Roma
Squadre d'azione che facevano delle incursioni nelle fabbriche o nei campi occupati oppure nei sindacati per picchiare i manifestanti e ridurli al silenzio. Questi squadristi avevano l'appoggio di parte della società e a volte anche di alcune istituzioni che insabbiavano le loro colpe.
22/10/1922 colpo di stato: il partito fascista organizza la marcia su Roma e occupa le sedi delle istituzioni. Il re Vittorio Emanuele III non si oppone alla marcia e chiede a Mussolini di formare il nuovo governo.
Principali partiti candidati
Vittoria dei socialisti. Rimane all'interno del partito la divisione tra rivoluzionari e riformisti che indeboliva la capacità di governo.
Partito popolare in forte crescita
Partito liberale
Partito dei Fasci italiani di combattimento che nel 1921 diventa Partito nazionale fascista.