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Sostenibilità, "Standard semplificati (ESRS LSME)" a cura di…
Sostenibilità
Agenda 2030
Responsabilità sociale di impresa
(rapporto QUINN - ISPRA 2023)
sostenibilità sociale
(CSR - Corporate Social Responsability)
per le grandi aziende industriali si declina attraverso (fattori)
diversità e inclusione della forza lavoro
miglioramento della sicurezza sul lavoro
formazione continua
flessibilità lavorativa
altri benefit aziendali (nido aziendale, childcare support, servizi per la salute mentale e fisica ...)
programmi di formazione e tirocinio per i giovani
due diligence sul rispetto dei diritti umani lungo la catena di fornitura
sostenibilità ambientale, sociale e di gestione
(ESG Environmental, Social, Governance)
modelli di rating
rating di sostenibilità ESG:
giudizio sintetico che certifica la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista delle performance ambientali, sociali e di governance (a cura di agenzie di rating)
fattori
"E"
Climate change
Risorse naturali
Inquinamento e rifiuti
Opportunità ambientali
"S"
1.Capitale umano
Disponibilità di prodotto
Opposizione degli stakeholder
Opportunità sociale
"G"
Corporate Governance
Comportamento Aziendale.
VIGEO – EIRIS, MSCI, Thomson Refinitiv, ISS - Oekom e Sustainalytics
metodologia di ESG MSCI (Morgan Stanley Capital International)
fondata sull'analisi rischi/opportunità legati agli argomenti più critici o rilevanti in tema di responsabilità sociale di impresa
attribuisce un giudizio finale (detto IAS, Industry-Adjusted Score) con range da CCC ad AAA
prima società di rating al mondo
data points relativi a 35 ESG Key Issues distribuite tra 10 tematiche rilevanti
non considera gli impatti dell’azienda sulle persone o sull’ambiente esterno (outward materiality)
privilegia le performance finanziarie dell’impresa (financial materiality).
il
Get It Fair rating scheme
copre tutti gli ESG risks (governance, social, safety, environmental and business ethics aspects) con l'obiettivo di valutare quanto è "giusta" (fair) la supply chain mettendo il consumatore nella condizione di acquistare in modo responsabile e consapevole
Consente il rilascio del marchio “GIF Responsible Organization” che attesta l'adozione di linee guida di livello internazionale in ambito ESG quali la Iso 26000 Guidance on Social Responsibility, Iso 31000 Risk Management; Iso 45001:2018 Occupational health and safety management systems
Carbon Disclosure Project
permette di gestire le informazioni riguardanti 4 aspetti del cambiamento climatico con questionari relativi alle emissioni di GHGs e dei consumi energetici, al rischio idrico, alla valutazione materie prime, alle attività legate alla deforestazione e valutazione della catena produttiva
Integrated Reporting Framework dell' IIRC
considera sei forme di capitale (finanziario, produttivo, intellettuale, umano, sociale-relazionale e naturale)
l’
Ecolabel UE
(istituito con Reg n. 880/92, oggi disciplinato da Reg (CE) n. 66/2010) è il marchio di qualità ecologica dell'Unione Europea (norma ISO 14024) che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale (LCA). Certificazione a cura di ente indipendente. Accesso facilitato al GPP (Green Public Procurement) con prodotti e servizi già rispondenti ai CAM (Criteri Ambientali Minimi)
settori primari: Servizi di pulizia di ambienti interni, Strutture ricettive, Tessuto carta e prodotti in tessuto/carta, futuri Prodotti Finanziari (2018 Action Plan Financing Sustainable Growth) per orientare flussi di capitali verso investimenti sostenibili e corretta gestione e inclusione dei rischi finanziari nel medio lungo periodo (legati a cambiamento climatico, uso risorse, diseguaglianze sociali, degrado ambientale). Ha lo scopo di ridurre il "greenwashing" (falsa attestazione di prestazioni ambientali)
la certificazione consente agevolazioni finanziarie, procedurali/autorizzative e fiscali; preferenze/agevolazioni su bandi e/o gare d'appalto, accesso a fondi/finanziamenti pubblici
EMAS
(Eco-Management Audit Scheme) (istituito con Reg. 1836/1993, oggi disciplinato con Reg. 1221/2009) è sistema volontario di autocontrollo ambientale a cui possono aderire volontariamente imprese/organizzazioni che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficienza ambientale (dal punto di vista energetico, della durabilità, riparabilità e riciclabilità dei prodotti). Certificazione a cura di ente indipendente.
settori primari: rifiuti, energia, PA, servizi per edifici e paesaggio, costruzioni, commercio all'ingrosso, industrie alimentari, turismo, mobilità, agricoltura, lavorazione dei metalli
la certificazione consente agevolazioni finanziarie, procedurali/autorizzative e fiscali; preferenze/agevolazioni su bandi e/o gare d'appalto, accesso a fondi/finanziamenti pubblici
rif.ti Linea Guida di ISPRA per singoli settori; UNI EN ISO 14001:2015 e Reg. UE 2017/1505
vs
modelli di accontability
("capacità di rendere conto") analizzano le performance interne di sostenibilità dell'azienda non prevedendo un'attribuzione di punteggio e non permettendo un confronto con altre organizzazioni
modello GRI (Global Reporting Initiative)
, utilizzato per la rendicontazione del proprio livello di sostenibilità
considera gli impatti dell’azienda sulle persone o sull’ambiente esterno (outward materiality)
standard conforme alla Corporate Sustainability Reporting Directive
modello Global Compact
richiede alle organizzazioni aderenti di condividere, sostenere ed applicare principi fondamentali relativi a diritti umani, standard lavorativi, tutela dell'ambiente, lotta alla corruzione
per azienda prevista redazione di annuale di una Communication on Progress (COP), per informare gli stakeholders attraverso il sito web del Global Compact
per Ente no-profit prevista Communication on Engagement (COE),
"Linee Guida per la rendicontazione di sostenibilità per le PMI"
- Gruppo Tecnico RSI Confindustria - GBS, Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale - Piccola industria - mag 2020
"approccio rendicontativo semplificato"
step) Allegato 1 - self assessment strategico su consapevolezza azienda su tematiche non finanziarie (domande di autovalutazione distinte per ambiti per mappare politiche ed azioni della governance)
step) Allegato 2 - schede di divulgazione ("disclosure") NON finanziaria (su governance e compliance, performance economica, economia circolare, gestione ambientale, persone, rapporti di lavoro e diversità, responsabilità verso i clienti, fornitori e catene di fornitura, comunità locale e territorio)
step) Allegato 3 - Approccio alla rendicontazione NON finanziaria per PMI che già pubblicano un bilancio di sostenibilità per gli ambiti informativi prospettati nelle Linee Guida
Report di sostenibilità
Bilancio e relazione sulla gestione in formato XHTML
nel formato elettronico unico di comunicazione (ESEF) art. 3 Reg. delegato UE 2019/815 in linea con quanto richiesto per le relazioni finanziarie
European Sustainability Reporting Standards (ESRS)
adozione di principi comuni e obbligatori in materia di rendicontazione di sostenibilità
, necessari per garantire comparabilità e armonizzazione delle informazioni di sostenibilità sul mercato a cura di EFRAG
cross-cutting ovvero standard trasversali
2 more items...
topical ovvero tematici
10 more items...
sector-specific ovvero standard settoriali
Regolamento direttamente applicabile in tutti gli stati membri dell'UE
previsto "tagging" delle relazioni sulla sostenibilità
scelta del modello di misura
verifica di un vincolo sulla scelta
vincoli imposti dai clienti (per policy di procurement del cliente la scelta dei fornitori è vincolata alla selezione di quelli che adottano uno specifico modello di rating ESG)
vincoli imposti dagli investitori (richiesta di adozione di uno specifico assessment delle policy di sostenibilità)
vincoli imposti dal settore di riferimento
verifica della congruità del modello rispetto alle caratteristiche e necessità dell'impresa ("adeguatezza delle caratteristiche")
dimensione aziendale
stadio di evoluzione raggiunto nel percorso di transizione ecologica (realizzato attraverso adozione di ISO 14001, SA 8000, EMAS, GLOBAL COMPACT, AA1000, GHG inventory, EPD ecc.
ambito di analisi (analisi solo interna o di uno o più livelli della supply chain)
valutazione dei costi di adozione (sostenibilità nel tempo, maggiore possibilità di riconoscibilità sul mercato)
rilevati problemi di convergenza e oggettività dei rating ESG da studio 2018 di GdL su criteri di finanza sostenibile
individuate raccomandazioni
1.) tassonomia comune in ambito di finanza sostenibile
2.) inclusione criteri ESG e orizzonte temporale di lungo periodo nel definire doveri fiduciari degli investitori istituzionali
3.) sistema di regole per la rendicontazione delle attività NON finanziarie delle imprese
4.) promozione maggiore consapevolezza di cittadini e investitori UE in materia di finanza sostenibile
5.) standard e certificazione di qualità per i prodotti sostenibili
6.) istituire il SIE (Sustainable Infrastructure Europe) per stimolare investimenti in infrastrutture sostenibili
7.) promuovere riforma dei sistemi di governo delle società finanziarie
8.) includere i criteri ESG nei mandati delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari
17 obiettivi principali (SDGs),
169 target e 232 indicatori
"
Sviluppo sostenibile
" (1987 - " Rapporto Brundtland _ Herman Daly)
uso sostenibile delle risorse non rinnovabili
, vale a dire che il loro esaurimento deve essere compensato dal passaggio a risorse rinnovabili
uso sostenibile delle risorse rinnovabili,
che comporta un ritmo di utilizzo inferiore alla velocità con cui le risorse sono in grado di rigenerarsi
tasso di emissione sostenibile per l’inquinamento e i rifiuti
. Secondo questo principio, il ritmo della produzione di emissioni e di rifiuti non dovrebbe essere più veloce del ritmo al quale i sistemi naturali possono assorbirli, riciclarli o renderli innocui
in periodo emergenziale
Resilienza
riorganizzazione delle attività per far fronte all'emergenza pandemica
riorganizzazione per limitazione della catene di fornitura
riorganizzazione per far fronte alla crisi energetica
Obiettivo principale
: andare oltre le prescrizioni di legge, attraverso politiche e comportamenti adottati da un'impresa su base volontaria, nella convinzione di risultati che possano generare benefici e vantaggi a sè e al contesto in cui opera
Individuazione strumenti di misura
impegno ufficiale da parte dei vertici aziendali
e relativa comunicazione (il bilancio di sostenibilità non deve essere dettato da esigenze estemporanee; necessario coniugare la dimensione produttiva con rispetto dell'ambiente, della società e principi etici di lungo periodo)
analisi di materialità
(individuazione dei temi di sostenibilità scelti e condivisi con gli stakeholder e dei relativi KPI);
vale principio di doppia materialità
(specificazione come fattori di sostenibilità influenzano sviluppo e performance / come l'attività aziendale impatta su società e ambiente)
raccolta dati e successiva verifica e validazione interna
(controllo) (standard in elaborazione da parte dello "
European Financial Reporting Advisory Group
" (EFRAG) Organo tecnico della Commissione europea incaricato di portare avanti il progetto di individuazione degli standard di rendicontazione sulla sostenibilità (ESRS)
obiettivi di miglioramento
inquadramento dell'Organizzazione nell'ambito della [TASSONOMIA]
(
https://www.assolombarda.it/servizi/credito-finanza-e-incentivi/informazioni/la-tassonomia-della-finanza-sostenibile-unopportunita-per-le-pmi
) e individuazione degli obiettivi per la stessa e per la supply chain
rif. Regolamento UE 2020/852, che introduce nell'Unione Europea un sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili
"
Conta ciò che si può contare, misura quello che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è
" (G. Galilei)
"Crea e restituisci valore"
(G.Campilli)
Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
Dir 2022/2464
(
https://www.assolombarda.it/servizi/credito-finanza-e-incentivi/informazioni/comunicazione-sulla-sostenibilita-nuove-regole
)
dal 2025
(esercizio 2024)
imprese già soggette alla direttiva NFRD
(enti di interesse pubblico EIP emittenti valori mobiliari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati italiani e dell'Unione; imprese bancarie e assicurative)* che alla data di chiusura del bilancio superino numero medio di 500 addetti e totale attivo di stato patrimoniale > 25 Mln euro oppure ricavi netti >50 Mln euro
escluse le microimprese
(alla data di chiusura del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: totale dello stato patrimoniale 350.000 euro; ricavi netti delle vendite e prestazioni 700.000 euro; numero medio dip.ti occupati pari a 10)
dal 2026 (anno fiscale 2025) soggette le grandi imprese non soggette alla direttiva NFRD
che alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, abbiano superato almeno due dei seguenti criteri dimensionali: > 250 dipendenti; 25 Mln euro di stato patrimoniale; ricavi netti >50 Mln euro
dal 2027 (anno fiscale 2026) soggette le PMI quotate; enti creditizi piccoli (escluse le microimprese)
,
e le imprese di assicurazioni dipendenti da un Gruppo ("captive")
con numero medio di dipendenti compreso tra 10 e 250 e totale attivo dello stato patrimoniale tra 450 K euro e 25 Mln euro oppure ricavi netti tra 900 K euro e 50 Mln euro; escluse alcune PMI quotate in deroga
dal 2029 (anno fiscale 2028) soggette le imprese e figlie succursali con capogruppo extra UE
per le quali la capogruppo abbia generato in UE ricavi netti > a 150 Mln di euro per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi e almeno 1 impresa soddisfi i requisiti dimensionali della CSRD o una succursale abbia generato ricavi netti superiori a 50 Mln di euro nell'esercizio precedente; PMI quotate che abbiano derogato
recepimento previsto da parte degli Stati dell'UE entro 6 luglio 2024
Recepimento in Italia con Decreto Legislativo 125/2024
,
differenti fasi di applicazione:
dal
1 gennaio 2024
per imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
dal
1 gennaio 2025
per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
dal
1 gennaio 2026
per le PMI quotate con possibile esenzione dalla Direttiva fino al 2028
"Standard semplificati (ESRS LSME)"
a cura di EFRAG solo per PMI quotate (art. 29 quarter Dir. CSRD)
previsti entro il 30 giugno 2024
(Governance, Strategy, Impact and Risk Management. Metrics)
Accordo provvisorio su Proposta della Commissione UE
sulle attività di rating
feb 2024
fornitori di rating ESG dovranno essere autorizzati e sottoposti a vigilanza dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)
e rispettare gli obblighi di trasparenza, in particolare per quanto riguarda la metodologia e le fonti di informazione
L'accordo politico provvisorio è soggetto all'approvazione del Consiglio e del Parlamento prima di passare alla procedura di adozione formale. Il regolamento inizierà ad applicarsi 18 mesi dopo la sua entrata in vigore.
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