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RADICALI - Coggle Diagram
RADICALI
SORGENTI
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mitocondri
sono un effetto collaterale della fosforilazione ossidativa poichè il 2-3% dell'ossigeno viene
trasformato in radicali
conversione emoglobina
quando l'emoglobina viene convertita in meta-emoglobina nei globuli rossi. quando avviene ciò il Fe3+ diventa Fe2+, essendo poco stabile cerca di tornare trivalente producendo radicali
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ROS
IONE SUPEROSSIDO
O2-
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radicale vero e proprio,
reagisce con le macromolecole ma
non molto reattivo
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se riesce a strappare un elettrone
forma IONE PEROSSILE ovvero la forma deprotonata dell'acqua ossigenata
viene trasformato mediante una
reazione di dismutazione dove si ossida e una molecola produce ossigeno e un'altra molecola produce acqua ossigenata
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OSSIGENO SINGOLETTO
non è un radicale
è uno stato eccitato dell'ossigeno molecolare
si forma quando assorbe troppa energia e riesce a invertire il senso di spin di un elettrone accompagnato da uno spostamento in un diverso orbitale
prodotto mediante
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processo di perossidazione lipidica in cui sono presenti dei radicali perossilici intermedi che reagiscono tra loro formando un tetrossido che decomponendosi forma anche l'ossigeno singoletto
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OSSIGENO
RADICALE più diffuso nell'organismo perchè è presente ad alte concentrazioni nelle cellule e ciò lo espone ai radicali preesistenti
è un doppio radicale libero.
costituito da due elettroni spaiati che ruotano nello stesso senso ma in due orbitali differenti
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sono atomi o molecole contenenti un elettrone spaiato in un orbitale e sterno e capaci di resistenza autonoma
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DANNI RADICALICI
1) fase di inizio è l'attacco dei radicali iniziatori agli acidi grassi polinsaturi che provoca un distacco di un atomo di H da un gruppo metilenico vicino al doppio legame formando un radicale
2) fase di propagazione il radicale appena formato subisce un riarrangiamento della struttura formando dieni coniugati. questi reagendo con l'ossigeno creano un radicale perossidico dell'acido grasso che reagisce con l'acido grasso adiacente cerando una reazione a catena
3) conclusione quando finiscono i substrati c'è la completa destabilizzazione delle strutture lipidiche e la degradazione degli idroperossidi ad aldeidi e chetoni
DANNI ai LIPIDI
precisamente acidi grassi polinsaturi
danni di perossidazione lipidica portano ad alterazioni della membrana plasmatica determinando una perdita di funzioni fino alla sua distruzione e morte della cellula.
subiscono una graduale destrutturazione data dal riarrangiamento delle molecole che porta a un diene coniugato (RC=CH-CH=CR). questo perchè i radicali in presenza di ossigeno reagiscono con i doppi legami generando perossidi radicali lipidici che si propagano ed estraggono un H da un altro acido diventando idroperossidi insaturi (producendo anche un radicale, reazione a catena). l'idroperosside quindi reagisce con altre molecole o un altro radicale creando nuovi composti tra cui aldeidi e chetoni
DANNI agli ACIDI NUCLEICI
possono provocare danni di vario tipo a seconda se sono a carico di un solo filamento o di entrambi
DANNI alle PROTEINE
quando si formano i radicali idroperossidi questi reagiscono anche con le proteine rubandogli un H. ciò forma radicali proteici che innescano una catena di reazioni che porta alla formazione di dimeri proteici che culmina nella formazione di polimeri proteici insolubili e privi di funzione.
inoltre possono incorporare direttamente i radicali perossidici, denaturandosi e formando lipofuscine cioè molecole polimeriche pigmentate non eliminabili con esocitosi e non degradabili da enzimi lisosomiali. collegabile con l'invecchiamento