Post-democrazia e l’Arena
Post-democrazia va dal 2000 al 2010, segnata dall’ingresso in uno spazio inesplorato, retto da nuove regole, una fase che modifica le basi classiche della democrazia rappresentativa, ma mantiene le componenti formali, in un connubio tra élite e Mass media. Questo periodo, la televisione si consolida come palcoscenico essenziale per la politica principale arena pubblica. Aumenta il numero di talk-show politici. Berlusconi dimostra dell’importanza delle campagne mediatiche e del potere che hanno nella costruzione di un’immagine popolare, è molto attento al panorama televisivo. Cerca di manipolare con strategie che si allargano a tutta la scena politica. Consolida la tendenza all’infotainment, mischia informazione e spettacolo, dalla cui fusione dei 2 formati e linguaggi deriva la cosiddetta intimate politics. I politici diventano delle vere e proprie celebrità, i leader politici sfruttano i gossip per arrivare a raccontarsi e a conquistare le persone che di sé non s’interessa alla politica. L’intreccio tra tv e politica, talk-show e leader politici, conduttori e candidati, la telepolitica si afferma come genere televisivo di successo, sia per le reti pubbliche che private. Uno dei programmi del post-democratico è l’Arena. Andò in onda nel 1976 ad oggi, condotto da Massimo Giletti su rai 1. È un talk-show impuro, con il pubblico presente in studio, cambia il punto di vista e l’attenzione delle televisioni nei confronti del dibattito con il pubblico. Nelle puntate vengono trattati per lo più questioni di costume. Si discute di pricvacy, gossip, reality, insieme ai principali protagonisti di queste vicende. La formula che segue è quindi quella del dibattito tra ospiti, che alimentato da sondaggi e dalla presa di parola del pubblico. Nel 2005 si comincia a ricordare anche a videointerviste per introdurre i vari temi. La prima volta in cui nello show si parla di politica è nel 2006. Nel nuovo segmento 30 contro 1, in cui come ospite c’è il senatore a vita Giulio Andreotti, viene intervistato da 30 giovani ragazze disposte in cerchio intorno a lui che lo intervistano, mentre lui parla delle sue vicende private e ricordi personali e politici. Il programma si configura fin da subito come un talk-show politico impuro, cioè un programma di discussione di temi di cronaca e di costume. Talvolta ospita esponenti politici, con i quali però affronta argomenti non politici. Questa linea editoriale cambia nel 2013, quando si stacca da Domenica in, diventando un programma autonomo dedicato alla discussione,