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L'Africa - Coggle Diagram

- - - - Lungo il Tropico del Capricorno si estendono i deserti del Kalahari e del Namib.
      - Lungo il Tropico del Cancro si estende il più vasto deserto della terra, il Sahara, che occupa circa 1/4 circa della superficie dell'Africa, nei quali emergono massicci come l'Hoggar e il Tibesti, antico vulcani spenti. A sud il deserto diventa un bacino depressionario semiarido detto Sahel.
      - La Rift Valley è una grande frattura che si è formata grazie i movimenti tettonici e che va dalla Regione dei Grandi Laghi all'Acrocoro Etiopico ( massiccio di antica origine vulcanica, cime oltre i 4000 m), poi al Mar Rosso e al Mar Morto.
        
        Questo sprofondamento è circondato da montagne di origine vulcanica, come il Kilimangiaro (5895 m) e il Monte Kenya (5200 m), la catena del Ruwenzori e dei Monti Virunga (in attività). Le cime più alte di 5000 m sono perennemente innevate nonostante si trovino quasi all'equatore (anche il Massiccio del Camerun sulla costa occidentale è un vulcano attivo)
      - Il corrugamento più recente si trova all'estremo nord-> sistema montuoso dell'Atlante (Toubkal, 4165 m), che fa parte del corrugamento alpino himalayano, mentre all'estremo sud i Monti dei Draghi costituiscono un bordo del tavolato.
- - - - L’ambiente naturale è la foresta pluviale, che si estende dal bacino del Congo alle coste della Guinea. Questo tipo di foresta è fitta, specie lungo le rive dei fiumi, dove assume la forma di galleria, e la vegetazione è distribuita a più piani, a seconda del bisogno di luce. Nella foresta pluviale si trovano più strati di vegetazione: un sottobosco intricato e buio, una fitta copertura di alberi sempre più alti (di legno pregiato, come teak ed ebano), da cui spuntano alberi isolati giganteschi (alti fino a 60 m).
        
        Nella regione dei Grandi Laghi, in montagna, dove diminuiscono le piogge ma aumenta la nebbia, si estende la cosiddetta “foresta delle nuvole”: gli alberi sono più bassi e si trovano strati di muschio e felci. La fauna è ricca di migliaia di specie; le più adatte all’ambiente sono quelle arboricole (uccelli, serpenti, scimmie, insetti).
  - - - L’ambiente naturale è la savana. La savana è una prateria di erbe alte e radi alberi (acacie, baobab). È l’habitat ideale dei grandi erbivori (elefanti, giraffe, zebre, gazzelle), che costituiscono la preda di carnivori come leoni e leopardi. Durante la stagione delle piogge si riempiono gli stagni e i corsi d’acqua e le erbe crescono rapidamente, mentre durante la stagione arida si seccano tutte le piante, perciò gli animali, spinti dalla siccità, compiono lunghe migrazioni alla ricerca di cibo e acqua.
  - - - I deserti presentano aspetti diversi: il deserto di sabbia (solo il 9% del Sahara)con le dune spostate dal vento (erg), mentre più comuni sono il deserto di pietre (serir) o di rocce (hammada) erose dal vento. Nelle poche zone in cui emerge l’acqua sono presenti le oasi, con la lussureggiante vegetazione di palme da datteri. Ai margini del deserto si estendono il predeserto e la steppa, dove crescono erbe basse e cespugli spinosi con lunghe radici e dove si pratica l’allevamento nomade.
  - - - La vegetazione tipica è quella mediterranea, composta da piante sclerofille capaci di resistere all’alternarsi di piogge invernali e siccità estiva, cioè arbusti o alberi bassi con foglie piccole e coriacee che non disperdono l’umidità. È un’area favorevole alla coltivazione di ulivi, viti e piante di agrumi.
- - - - Molto spesso la capitale è l'uncia grande città oppure ci sono due centri, la ex capitale fondate sulle coste dai colonizzatori europei e la nuova capitale individuatra dopo l'indipendenza, in posizione centrale rispetto al territorio.
  - - - I tassi di fertilità sono i più alti del mondo (7.6 figli per donna in Niger).
        
        Le cause sono la povertà diffusa e le disuguaglianze sociali e di genere, che determinano un'elevata mortalità, soprattutto infantile.
        
        La popolazione è composta da tanti giovani e pochi anziani, con una vita media di meno di 60 anni (la più bassa al mondo).
        
        La povertà è la causa di un'emigrazione costante verso gli altri continenti, ma anche dalle aree rurali alle città.
- - - - Agricoltura
        
        Impiega almeno il 60% dei lavoratori, perchè la meccanizzazione è ancora scarsa.
        
        Agricoltura di sussistenza
        
        Si coltivano prodotti per l'autocosnumo su terreni di modesta estensione e con tecniche arretrate, ricavando poco più del fabbisogno famigliare. Si basa sulla coltivazione di cereali (zone temperate: orzo, mais, zone aride: sorgo, miglio, zone subtropicali umide: riso). Nella foresta prevale la produzione di igname, manioca e banane.
        
        Agricoltura di piantagione
        
        Le grandi piantagioni di proprietà di latifondisti o multinazionali straniere sono molto produttive. I prodotti sono destinati all'esportazione e all'industria; sono principalmente: datteri, olive e agrumi a nord, vite e canna da zucchero a sud, ananas, arachidi, banane, cacao, caffè, caucciù, olio di palma, tè e cotone nella fascia tra i due tropici.
      - Allevamento
        
        Nord-Africa, confini del Sahara
        
        Capre, pecore, asini, cammelli
        
        Africa Centrale
        
        Infestata dalla mosca tse-tse, allevamento poco diffuso
      - Pesca
        
        È praticata nei laghi della Rift Valley, in mare è diffusa principalmente lungo le coste atlantiche.
      - Silvicoltura
        
        Dalle foreste si ricava sia il legname per gli usi domestici, sia quello pregiato per i mercati internazionali (fonte di reddito importante in Gabon, Costa d'Avorio, Ghana e Nigeria).
        
        Il taglio degli alberi è però molto più rapido della velocità con cui ricrescono, quindi la deforestazione provoca l'esaurimento delle risorse naturali e conseguenze gravi per l'ambiente.
    - - L'industria è in fase di sviluppo in alcuni paesi del Nord e del sud-Africa, grazie alla disponibilità di materie prime e manodopera a basso costo, ma molti stati sono completamente dipendenti dall'estero per i beni di consumo e persino per i prodotti alimentari. La crescita è difficile perchè mancano i capitali per avviare lo sviluppo industriale e il pagamento degli interessi sul debito pubblico verso gli stati ricchi assorbe una parte consistente del bilancio statale.
        
        In Sudafrica (il più industrializzato degli stati africani), si trova la maggior concentrazione di miniere d'oro, diamanti, cromo, amianto, carbone e rame. Paesi ricchi di materie prime e con una forte industria estrattiva e di trasformazione sono anche Libia (petrolio), Nigeria (petrolio, gas natural, carbone, stagno), Namibia (diamanti, uranio), Algeria (petrolio, gas naturale, minerali di ferro), Zambia e Rupubblica Democratica del Congo (rame, cobalto, pimbo, zinco), Zimbabwe (oro, amianto, carbone), Ghana (oro, bauxite, diamanti).
        
        In altri Paesi l'attività industriale si limita alla produzione di beni di consumo soprattutto nei settori tradizionali: alimentari e tessile. Con la globalizzazione l'artigianato non regge la concorrenza dei Paesi emergenti asiatici.
    - - Il commercio
        
        È ostacolato da reti di comunicazione e mezzi di trasporto inadeguati che rendono difficli gli scambi all'interno del continente; oltrettutto sono poco convenienti, perchè la molteplicità di valute (che hanno circolazione locale), induce a usare il dollaro. Inoltre, dai tempi del colonialismo, ogni area è specializzata nell'esportazione di uno o pochi prodotti agricoli, con il rischio che malattie delle piante o calo delle richieste azzerino le entrate.
        
        Si basa sull'esportazione di materie prime e prodotti agricoli verso i Paesi sviluppati e sull'importazione di manufatti, macchinari e prodotti tecnologici.
      - Trasporti
        
        I trasporti ferroviari e stradali sono lenti perchè la rete è poco estesa e i collegamenti fra gli stati talvolta mancano completamente.
        
        I mezzi di trasporto più usati sono gli autobus e le imbarcazioni lungo i fiumi e le coste.
      - Turismo
        
        Il turismo sulle spiagge e nei parchi naturali è diventato una risorsa importante soprattutto nei Paesi che hanno compiuto investimenti (Egitto, Marocco, Sudafrica, Tunisia, Botswana, Zimbabwe).
      - Servizi pubblici e privati
        
        È arretrato per la mancanza di risorse e per la corruzione diffusa fra i politici e i funzionari pubblici.
- - - - Etnie a pelle chiara (arabi e berberi sulla coste, beduini nomadi verso il deserto), la cui cultura è affine a quella del Medio Oriente.
        
        Arabo
        
        Islam (solo in Egitto vive una comunità di cristiani copti)
    - - Etnie bantu, nilotiche e sudanesi.
        
        Lingue bantu e sudanesi
        
        Cristianesimo ed Islam hanno condotto una capillare opera di conversione, ma permangono credenze animistiche legate alle religioni tribali.
      - Gruppi etnici ormai ridotti, ma con una cultura ancora radicata, sono i pigmei nella foresta e i boscimani nella savana. Altre etnie si sono estinte principalmente a causa della tratta degli schiavi, della colonizzazione, delle malattie e delle avversità climatiche.
    - - Lingue dei colonizzatori (utilizzate negli scambi internazionali e a volte nelle comunicazioni tra diverse etnie)
        
        Africa occidentale
        
        Francese
        
        Africa orientale
        
        Inglese
    - - Swahili, un misto di arabo e bantu in uso da secoli