Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
[3] UCCISIONE RE, [4] RIFORME SOCIALI E SUFFRAGIO MASCHILE, [3.1] POLITICA…
[3] UCCISIONE RE
il più violento di questi interventi repressivi si verificò a Milano nel maggio del 1898 -> l'esercito mobilitato per impedire le proteste popolari contro il carovita sparò sulla folla con fucili e cannoni, lasciando sul terreno 81 morti e 450 feriti. Umberto I aveva premiato il comandante delle truppe il generale Beccaris, per il suo efficace operato conferendogli un'onorificenza prestigiosa
-
in Italia il XX sec. ebbe un inizio drammatico -> il 29 luglio del 1900 il re Umberto I venne ucciso a Monza da Bresci. Quest'ultimo rivendicò il proprio gesto come un atto di giustizia per i moti operai e contadini che erano stati uccisi durante le manifestazioni di piazza degli anni precedenti; questo perché nell'ultimo decennio dell'800 i governi italiani avevano represso con violenza le iniziative di protesta organizzate dai lavoratori e contadini
-
[3.1] POLITICA GIOLITTI
nonostante l'uccisione del re le elezioni del 1900 diedero un risultato che andava in controtendenza rispetto alle scelte degli anni precedenti -> le forze politiche di estrema sinistra si affermarono con forza, e nello schieramento liberale crebbe il consenso per i candidati più progressivi
questo portò nel 1901 alla formazione di un governo guidato da Zanardelli che ebbe come ministro degli interni Giolitti. Quest'ultimo a partire dal 1903 divenne primo ministro, mantenendo la carica quasi fino al 1914, definita periodo dell'"età giolittiana"
già quando era ministro degli interni Giolitti aveva adottato nei confronti delle classi popolari e delle loro iniziative di protesta una linea politica diversa da quelle dei governi di ine 800
egli era un esponente dell'ala democratica dei liberali ma era contrario alle posizioni politiche più radicali, secondo Giolitti la propensione di molti operai e contadini per le ideologie più rivoluzionarie era anche la conseguenza delle scelte compiute dai governi liberali di fine 800
i governi liberali avevano fornito un'immagine sbagliata dello stato italiano, ovvero quello verso più ricchi e privilegiati. Giolitti era convinto che se si fosse data alle classi popolari la possibilità di esprimersi e partecipare alle scelte politiche, queste avrebbero assunto posizioni più moderate e abbandonato gli ideali estremisti e rivoluzionari
Giolitti intendeva adottare un comportamento nuovo nei confronti delle proteste dei lavoratori e manifestò questa posizione fin dall'inizio in un discorso tenuto in parlamento nel 1901
Gioliti riteneva utile per l'economia del paese che gli stipendi degli operai aumentassero -> ciò avrebbe spinto gli industriali a investire migliorando i livelli di produttività delle proprie azienda; mentre avrebbe fatto crescere anche i consumi e di conseguenza la domanda di beni
-