Alla fine del '91, mentre entravano in vigore una serie di riforme sociali e istituzionali, come la suddivisione del territorio in 83 dipartimenti, il decentramento amministrativo e il libero mercato della manodopera, non esisteva di fatto una forza in grado di esercitare una vera egemonia: i club si contrapponevano tra loro, la corte e gli aristocratici emigrati all'estero organizzavano la controrivoluzione, mentre i ceti popolari si mobilitavano per il grave disagio sociale.