A differenza di Cartesio, Locke sostiene che la ragione non sia uguale in tutti gli uomini, e che essa non sia infallibile, poichè alle volte le idee sono troppo poche, poco chiare, difficili da connettere in un ragionamento, o si è ingannati da falsi principi o dal linguaggio. La ragione, inoltre, non può ricavare da sé i principi, ma deve ricavarli dall'esperienza, che tuttavia non potrà mai offrire un sapere certo ed esaustivo.
Egli giunge alla conclusione che il limite primario della ragione umana sia, dunque, l'esperienza: essa fornisce alla ragione il materiale ( idee semplici) di cui essa si serve, e deve sempre essere utilizzata come strumento di controllo nel corso di un un ragionamento ( durante la formulazione delle idee complesse)
IDEE
IDEE SEMPLICI
derivano esclusivamente dall'esperienza, durante la quale l'intelletto svolge un ruolo passivo
dalla realtà esterna (la realtà delle cose naturali) derivano le IDEE DI SENSAZIONE, ovvero tutte quelle qualità che attribuiamo alle cose.
qualità primarie: oggettive, che esistono realmente nei corpi indipendentemente dal fatto che vengano percepite o meno (l'estensione, la figura, il movimento, la forma, ecc.).
qualità secondarie: soggettive, che sussistono soltanto finchè c'è un soggetto che le percepisce ( i colori, i suoni, i gusti, gli odori, ecc,).
dalla realtà interna (lo spirito) derivano le IDEE DI RIFLESSIONE, ovvero tutte le idee che si riferiscono ad operazioni della nostra mente
IDEE COMPLESSE
sono prodotte dal nostro intelletto, che in questo caso svolge un ruolo attivo, mediante la combinazione di più idee semplici o a loro volta complesse.
IDEE DI MODO: relative a ciò che è percepito come manifestazione accidentale della sostanza, senza la quale non sussiste (ubriachezza).
IDEE DI RELAZIONE: scaturiscono dal confronto di più idee, legate da un rapporto di causa-effetto, identità, diversità, ecc.
Tra le idee di relazione assume particolare importanza l'idea di identità della persona: essa è fondata sulla consapevolezza, propria di tutti gli esseri umani, di percepire
le sensazioni scaturite dal senso interno.
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: analogamente a quanto detto da Cartesio, per Locke esse sono oggetto della nostra conoscenza.
Locke tuttavia si avvale del principio cartesiano del cogito ergo sum per criticare l'innatismo difeso da Cartesio: se pensare significa essere cosciente, e dunque avere un'idea significa esserne cosciente, è impossibile ritenere che esistano idee di cui non si ha coscienza. Se esistessero idee innate, esse dovrebbero essere presenti in tutti gli uomini allo stesso modo, tuttavia non se ne trova traccia nei bambini, degli idioti e nei selvaggi. Alcuni potrebbero obbiettare che i bambini giungono alla conoscenza delle idee innate nell'età in cui si acquisisce la ragione, tuttavia è quello il periodo della vita in cui si giunge anche a conoscenze non ritenute innate, dunque nulla nega che le conoscenze che vengono invece ritenute tale siano anch'esse frutto dell'esperienza.
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