L'opera narra l'evento del martirio di Sant'Erasmo, in particolare il leggendario evisceramento subito durante le persecuzioni di Diocleziano, Tale atto è presentato in maniera cruda e diretta, evidente anche dal punto di vista cromatico: il rosso del sangue del santo si unisce a quello dei suoi abiti vescovili gettati a terra e alla veste del "boia”, Il sacerdote di fronte a Erasmo indica con la mano sinistra puntata l'idolo pagano di Ercole, che il vescovo si era rifiutato di adorare; attorno a questi primi tre personaggi si apre una folla di figure che rende la scena concitata, pur mantenendo un certo rigore nella composizione. Un soldato a cavallo indica il santo, sovrastato dalla discesa di due angeli che portano i simboli del martirio, la palma e la corona