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economia aziendale pt:3, le condizioni di equilibrio economico della…
economia aziendale pt:3, le condizioni di equilibrio economico della gestione.
l'impresa deve svolgere le sue attività di produzione in modo economico, per tanto è utile che produca redditi positivi, tutta via non è sufficiente poiché nell'utile non vi è considerata la remunerazione del capitale investito, cioè se il gioco vale o no la candela?
la reazione fra costi e ricavi a questo punto diventa: R=C+remunerazione del capitale. inoltre invetestendo in questa azienda, soci e terzi si espongono a rischi rinunciando a guadagni sicuri come i titoli di stato, pertanto i ricavi devono coprire anche questi rischi che possono essere: RISCHI OPERATIVI legati al dove si svolge l'attività e in quale settore opera, RISCHI FINANZIARI, riconducibili a condizioni finanziarie della gestione.
pertanto l'uguaglianza diventa. R=C+remunerazione del capitale +remunerazione del rischio complessivo (operativo+finanziario). la remunerazione del puro capitale e del rischio prende il nome di oneri figurativi, pertanto R=C+ONERI FIGURATIVI.
affinché un esterno sia veramente allettato nell'investire nell'impresa non basta avere una condizione di equilibrio economico oggettivo, ma è necessaria la presenza di un extra profitto: R=C+ONERI FIGURATIVI+EXTRAPROFITTO(SOVRAREDDITO). questo è un equilibrio economico soggettivo
per valutare se l'impresa è in equilibrio occorre partire dal reddito netto e analizzarlo i percentuale rispetto al capotale investito, REDDITIVITA DEL CAPITALE INVESTITO: ROE=REDDITO NETTO/CAPITALE NETTO X100. esso va confrontato con il costo del capitale di rischio attribuibile all'impresa, quindi è necessario confrontarlo con in tasso di redditività minima attesa. KE=Rf+RP, dove Rf è l'interesse di computo rappresentato dal rendimento offerto da investimenti privi di rischio, mentre Rp è il premio al rischio.
Rp= Rm(rendimento mercato azionario)-Rf(rendimento task free). infine come sappiamo moggia azienda è soggetta a dei rischi portati dall'ambiente in cui è rappresentato da un coefficiente BETA (B>1 piu rischiosa del mercato, B=1 stesso rischio del mercato, B<1 meno rischiosa del mercato). quindi il COSTO DEL CAPITALE (KE)= Rf+BETAx(Rm-Rf)
ROE<KE squilibrio economico
ROE=KE equilibrio economico oggettivo
ROE>KE equilibro economico oggettivo
ovviamente piu è alta la propensione al rischio meno ci si aspetta un extraprofitto, al contrario meno propensione al rischio piu elevata è l'attesa di un extra profitto
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ll raggiungimento delle condizioni di equilibrio economico impone di tenne sotto controllo i costi: i quali sono classificabili in base al comportamento al variare della produzione: costi variabil e costi fissi.
i costi variabili sono quelli il cui ammontare si modifica al variare del volume di produzione o vendita come materie prime, manodopera diretta... al loro interno si dividono in costi variabili progressivi che variano in maniera piu che proporzionale al variare della produzione, mentre i costi variabili depressivi variano ma con minore intensità
i costi fissi invece non variano al variare della quantità di vendita o produziione, come gli ammortamenti, li affitti. anche di costi fissi ne esistono due tipologie: costi fissi costanti e costi fissi a scaglioni, dove al primo non cambiano perché non cambia la capacità produttiva, mentre a scaglioni cambiano perché cambia la capacità produttiva.
la distinzione fra i due costi è utile anche per trovare sul punto di pareggio che algebricamente si trova--> qXpu= Cf+(CVu X q), dove q è quantità, pu è prezzo unitario, Cf sonno costi fissi e CVu è il costo variabile unitario. guardare foglio.
sapendo il PTO di pareggio è possibilità conoscere anche il fatturato di pareggio: Cf:(cv-fatturato effettivo). sapere questo ci permette di conoscere anche il MARGINE DI SICUREZZA, ossia la percentuale di ricavi minima per evitare di andare in perdita
il margine lordo di contribuzione è utile per individuare la redditività della produzione e dove concentrarsi--> ricavi di vendita - costi variabili= margine lordo di contribzuione
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oltre ai costi fissi e variabili vi è la distinzione fra costi speciali e comuni. i costi speciali sono quelli che si possono attribuire a un oggetto mediante misurazione oggettiva, mentre i costi comuni no poiché magari una risorsa viene utilizzata per produrre piu cose. altre volte vengono utilizzati i termini COSTI DIRETTI al posto dello speciale e COSTI INDIRETTI al posto dei comuni.
la gestione è caratterizzata da una serie di prosi con andamento ciclcico. i due cicli da considerare sono:
ciclo economico caratterizzato dal susseguirsi di ricavi e costi conseguenti alle operazioni di provvista e scambio
ciclo finanziario con il susseguirsi di vendita e acquisti, quindi entrate e uscite monetarie.
le operazioni di provista generano un fabbisogno finanziario. la copertura di questo fabbisogno finanziario si ottiene mediante il capitale di rischio e il capitale di credito
gli investimenti come i beni possono avere diverse tempistiche:
investimenti a rapido giro (fabbisogno fluttuante e capitale circolante), e investimenti duraturi (fabbisogno finanziario durevole e costante come gli impianti )
la correlazione fra fabbisogno e fonti è data dalla somma degli investimenti che credono il fabbisogno durevole_-----> investimenti duraturi+ investimenti a rapido giro=fabbiosogno durevole.
se i debiti non superano il doppio del capitale di rischio l'impresa si trova in equilibrio patrimoniale.
rediviva del capitale ROI= reddito operativo/totale investimenti
costo del capitale ROD=oneri finanziari/debiti finanzari
per essere in equilibrio finanziario è necessario che ROI>ROD
i costi speciali possono essere varibilie fissi, i costi comuni solo fissi.
costi speciali sono sia indiretti che diretti, i costi comuni sono indiretti
coto pieno industrial=costo primo industrale + costi comuni
margine semilorod di contribuzione= ricavi di vendita - costi speciali
margine di contribuzione = fatturato- costi variabili
costo complessivo= costi di natura industriale+ costi di natura non industriale
costo economico tecnico=mcosto complessivo + costo del capitale KE