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giacomo leopardi, produzione poetica, produzione in prosa, pessimismo…
giacomo leopardi
lo studio lo fa ammalare
la colonna vertebrale ha una deformazione
la vista è peggiore
rapporto con i genitori
formale
muore
napoli
1837
nasce
recanati
(marche)
1798
1819
prova ad scappare
ma viene scoperto dal padre che divenne più severo
1822
ottenne la libertà
di andare a roma
ma poi poco dopo
tornò per la delusione
1825
l'editore stella li fa una
proposta per curare i classici
italiani e latini
va a milano
bologn firenze
pisa
conduceva una vita solitaria
così trovò uno sfogo per la lettura
da solo impara
greco antico
ebraico
studio matto e disperato
in 7 anni
1829
la malattia
peggiora e torna a recati
1830
alcuni amici gli danno
l' oppurtunità di andare a
firenze
dove si innamora di
fanny targioni tozzetti
e fa amicizia con
antonio ranieri
si trasferisce a milano
e si reca a bologna firenze pisa
1833 si trasferisce a napoli
produzione poetica
tra il 1818 al 1830
denominati canti
divisi in idilli grandi 6 e piccoli
1833-1835
scrive il
ciclo di aspasia
dedicato
a fanny targioni
tozzetti
idilli grandi
1828-1830
nuova struttura metrica
prende il nome di canzone libera
costruita su un numero
variabile di strofe in cui
versi endecasillabi
nel 36 mise la sua ultima opera la ginestra
produzione in prosa
l'opera più importante in prosa
operette morali
una serie di dialoghi
scritti tra 1824-1827
dove sepone la sua idea della vita e dell'essere umano
per comprendere
leopardi è fondamentalo lo
zibaldone
una sorta di
diario tra il 1817-1832
dove allinterno ci
sono appunti e riflessioni personali
pessimismo leopardiano
riflette sempre sull'origine dell'infelicità
civilizzazione proggressista
allontanado l'uomo dalla natura
2
una condizione eterna e immutabileù
dove gli uomini hanno desideri innati e
impossibili da realizzare
pessimismo cosmico
pessimismo storico
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