Coltivò le arti liberali con grande passione, . Per lo studio della grammatica, ascoltò le lezioni del diacono Pietro da Pisa, che allora era vecchio; per le altre discipline ebbe come maestro Albino, sotto la sua guida spese moltissimo tempo e fatica nello studio della retorica, della dialettica e dell’astronomia. Si dedicava all’apprendimento dell’arte del calcolo e con estrema curiosità indagava il corso degli astri, applicando visi con la sua acuta intelligenza. Tentò anche di scrivere, per abituarsi spargevano sotto i guanciali del suo letto tavolette e foglietti di pergamena, per abituare la mano a tracciare le lettere, quando aveva un po’ di tempo libero; ma era iniziata troppo tardi ed ebbe poco successo.Praticò la religione cristiana, nella quale era stato educato fin dall’infanzia , perciò, innalzò in Aquisgrana una basilica di eccezionale bellezza, che adornò d’oro e d’argento, di lampadari e di balaustrate e porte di bronzo massiccio. Frequentava assiduamente la chiesa al mattino e alla sera, sia agli uffici notturni che alla messa, finché glielo permise la salute