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ECO 9 - Coggle Diagram
ECO 9
4.3 Organizzazione dei contenuti
Dato la maggior parte contenuti social media generati dagli utenti stessi> meno funzione editoriale selezione e composizione di questi contenuti no senso tradizionale. Social media:
• Canali lineari: successione ordinata di contenuti: o Logica cronologica (Twitter, Instagram).
o Logica successione definita dalla piattaforma (Facebook), tramite algoritmo.
• Canali non-lineari: l'utente sceglie cosa vedere attraverso una funzione di ricerca (YouTube).
Matching tra contenuti e utente> svolto da algoritmi: programmi permettono di incrociare i dati relativi ai contenuti con dati relativi agli utenti registrati= offrire offerta personalizzata in base caratteristiche di entrambi.
Algoritmi utilizzati sia da canali lineari sia canali non-lineari.
4.4 Logiche economiche
Costi di acquisizione contenuti> praticamente pari a zero.
Costi di distribuzione conservazione contenuti nei server digitali> costi molto ingenti.
Ricavi> investimenti pubblicitari
Strategie di lock-in> all'inizio l'offerta dei contenuti dei social media gratuita, per spingere rapida adozione e al raggiungimento massa critica di utenti per vincolarla in relazione permanente. Le prime fonti di ricavo state da venture capitalist e successiva quotazione in Borsa.
Web e Internet> conoscenza approfondita degli utenti> flusso di comunicazione bilaterale + acquisizione indiretta informazione sui visitatori dei siti. Ogni apparecchio (device) che si collega al sito e tracciato attraverso serie di identificativi del browser (cookies) tracciano storia e profilo in navigazione di ciascun device. Problema> device ≠ utente> soluzioni: browser suggeriscono registrazione, device rappresentano strumenti personali> soprattutto account dei social media
Mercato pubblicitario online:
• Editori di contenuti: siti offrono spazi pubblicitari.
• Inserzionisti pubblicitari: cercano spazi pubblicitari.
• Intermediari online :
o Grossisti ad networks (lato offerta e domanda).
o Sogget ad exchange: punto d’incontro domanda e offerta.
o Intermediari data aggregator: analizzano traffico su Internet per ricondurre dati relativi a ogni singolo device> differenti profili d'utente.
o Intermediari data provider: analizzano l'audience dei diversi siti.
Real-time-bidding: utente entra nel sito, informazioni le attive al profilo dell'utente valutate in base propensione d'acquisto confronti di specifici prodot e determinato valore spazio pubblicitario, informazioni scambiate tra diversi intermediari, fatta un'asta automaticamente, avviene la transizione tempo immediato e pubblicità mostrata sul sito.
I social media> siti che sono in grado di raccogliere più informazioni su utenti perché gli stessi utenti a fornirle e perché abitudini no collegate al device ma all'utente stesso= questo pubblicità è molto efficace>successo dei social media nell'attrarre risorse pubblicitarie
Altri mezzi di ricavi:
• Le informazioni sugli utenti come prodotto finale da vendere a soggetti interessati per fini economici e politici> problemi di privacy e sensibilità dei dati.
• Abbonamento ai social media da parte degli stessi utenti escludere la pubblicità o accesso contenuti in esclusiva
4.5 Regolamentazione
Scarsa regolamentazione per:
• Recente comparsa social media> assenza regolamentazioni specifiche: Stato e organi di regolamentazione si muovono dopo pressioni degli utenti, delle altre imprese concorrenti e dopo l'intervento del potere giudiziario
• Scarsa resistenza imprese dei mass media> vedono i social media come opportunità di inseguire pubblico che si sposta sempre di più sullo spazio online> social media strumento di promozione propria offerta online e promozione social media attraverso tradizionali canali offline. MA nonostante non siano visti come nella concorrenza diretta dagli altri mass media non vale per i social media> gli altri media visti come concorrenti > sottraggono l'attenzione dell'utente.
La situazione di assenza è limitata a regolamentazione non è destinata a durare: sono da parte dei media tradizionali, della politica e della società in generale: per tutelare la concorrenza, concentrazione economica e pluralismo.
Gatekeeping e garbage colectors
I media tradizionali<attività di gatekeeping: selezionano i contenuti adeguati. Mentre i social media svolgere attività di garbage collectors: i contenuti già dentro> i social media rimuovere i contenuti non adeguati. Nella rimozione dei ciontenuti i social media delle regole
Questi controlli difficili spesso per alcuni algoritmi. Quindi persone manualmente controllare una serie di contenuti> eticità di questo lavoro passa il giorno a guardare foto e immagini e contenuti forti e a prova la sensibilità delle persone.
Relazione tra i social media e i media tradizionali
Nel momento in cui i media tradizionali anche presenti all'interno del social media> problema per il social media perché si fa pubblicità a piattaforme concorrenti dei social media: invitano a spostarsi su un altro media. Ora passando da una fase di competizione a maggiore comunicazione e collaborazione
I social media sono utilizzati pesantemente da molti leader politici per influenzare i propri elettori. Questi contenuti non sono filtrati= problema delle fake news, su cui nessuno fa opera di sponsorizzazione. Inoltre considerando gli algoritmi altro problema= rimanga all'interno della propria bolla e in molti casi si estremizza
5. Oltre i confini
5.1 Gruppi multimediali
Superare i confini tradizionali dei media> formazione gruppi di imprese e sistemi di offerta multimediali= possibilità più concreta soprattutto dai social media.
Gruppi multimediali:
• Integrazione verticale> filiera video. diffusione di gruppi multimediali per via di:
o Strutture di costo: elevati costi di produzione.
o Profili di rischio: domande incerte e prodotto con probabilità di successo che dipendono da fattori vari imprevedibile.
Con strategia di ripartizione costi su diversi mercati il profilo di rischio dell'investimento relativo a ciascun prodotto meno elevato> strategia multi mediale = strategia di diminuzione del rischio: maggiore disponibilità di sbocchi per stesso prodotto> strategie di discriminazione di prezzo e di ripartizione di rischio.
• Processi di estensione di prodotto>tutte le filiere.
o Processi di integrazione filiera contenuti: trasformare specifico contenuto in forme di comunicazione e prodot diversi rivolti allo stesso mercato. Investimenti sostenuti specifico segmento trasferiti e su tutti gli altri segmenti> riduzione del rischio.
o Processi di integrazione nella filiera informazione: promozione incrociata> sinergie mezzi d’informazione utilizzati> strumento di promozione altri prodotti del gruppo> economie di scala e varietà nel campo della vendita degli spazi pubblicitari.
Logiche e processi del gruppo> logiche e processi decisionali impresa sono diversa seconda che questa sia indipendente o appartenga al gruppo> ridistribuzione potere e dell’autonomia.
La ridistribuzione dell’autonomia e potere decisionale è conveniente fino a quando
5.2 Spazi competitivi multimediali
Internet e web> mezzi di comunicazione diversi dispongono nuova infrastruttura comune su cui far transitare grandi quantità di informazioni> possibile l’offerta contemporanea di servizi tradizionalmente separati> unico linguaggio per accedere alla stessa rete di trasmissione.
Caduta barriere tecnologiche> venir meno i confini tra i settori> vantaggi e svantaggi.
Rischio> problemi coi contenuti: venir meno funzione editoriale di selezione dei contenuti> funzione di gatekeeping dei mass media: capov funzione che contraddistingue i media tradizionali .
3.10.4 La dimensione geografica
Radio nasce come strumento di comunicazione a lunga distanza>natura internazionale> si sviluppa solo come:
• dimensione geografica locale> radio private e commerciali. Inizialmente per via di vincoli normativi, poi soddisfano esigenze pubblico circoscritto e si raccolgono risorse pubblicitarie di un mercato di piccoli inserzionisti locali.
Si passa da radio definite “libere” e “politiche" avere proprie “radio locali”> da modelli di brodcasting a modelli di narrowcasting
• dimensione geografica nazionale> radio pubbliche
Prima via costruzione di network nazionali e poi di singole emittenti nazionali> anche radio commerciali ricerca di mercati pubblicitari aggiuntivi. Necessità di dotarsi sistemi di misurazione dell'ascolto nei confronti del mercato pubblicitario. Strategie competitive competere con gli altri emittenti nazionali.
4. I Social Media
4.1 Definizione e tipologie
SOCIAL MEDIA: piattaforma condivisione dei contenuti realizzati dagli utenti (singoli individui o organizzazioni e imprese).
Social media> piattaforme digitali ad accesso controllato. Contenuti> user-generated content (realizzati dagli utenti). Comunicazione> comunicazione di massa e a interazione colletva (many-to-many).
La distribuzione contenuti è possibile solo agli utenti registrati. L'accesso ai contenuti è possibile o agli utenti registrati per alcune piattaforme, o accesso libero per altre. In alcuni social media accedere ad alcuni contenuti è necessario l'autorizzazione degli utenti. Primo caso di social media di successo> MySpace nel 2003. I social media molto diffusi specializzandosi in determinate caratteristiche.
4.2 Produzione di contenuti
Contenuti prodot dagli stessi utenti (user-generated content). Singolo utente decide quando e cosa pubblicare e per quali tipologie di destinatari. Produzione di contenuti> titolo gratuito> nessun costo di produzione o acquisizione.
Gli utenti registrati caricano contenuto concedendo alla piattaforma licenza su tali contenuti per il mondo intero. Licenza no esclusiva, gratuita, in connessione all'attività commerciale dei servizi di social media. Gli utenti possibilità di monetizzare i loro contenuti in funzione della performance. Analytics> riporta i dati di visualizzazione e di commento per ciascun contenuto> più aumenta il numero di visioni, più il tempo di visione aumenta= la permanenza dell'utente sul social media.
4.2.1 YouTube
Fondato 2005 più famoso sito web di video sharing: secondo sito web più popolare al mondo. Social media con logica non-lineare. Slogan: Broadcast yourself> video caricati dagli stessi utenti registrati:
• Video non originali: protetti copyright= avuto distribuzione in altri media tradizionali:
o Autorizzati.
o Non autorizzati.
• Video originali: realizzati dagli stessi utenti e creati su contenuti di loro proprietà.
Gli utenti registrati caricano video e contestualmente concedono a YouTube licenza su tali contenuti per il mondo intero, non esclusiva, gratuita con connessione all'attività commerciale e servizio di YouTube. Possibilità per utenti di monetizzare i loro video in funzione della performance, in base al raggiungimento certa soglia di visioni (10.000)> utente diventa Partner di YouTube
scopo di aumentare il numero di visioni= il tempo di visione e perciò la permanenza sui video
Atvità tipica di gestione del canale definizione del tipo di canale
definizione con quale cadenza offrire contenuti nuovi e come promuoverli.
3.9.2 L’equilibrio finanziario
Equilibrio finanziario: funzione successione di entrate e di uscite connesse ai ricavi e ai costi monetari.
Flussi monetari:
• Flussi derivati dalla gestione corrente.
• Flussi relativi alle operazioni di investimento e di finanziamento. Gestione corrente:
• Costi relativi all’atvità caratteristica:
o Costi del personale: frequenza mensile, a seconda della dimensione dell’impresa.
o Costi delle strutture: frequenza mensile, a seconda della dimensione dell’impresa.
o Costi relativi alla trasmissione e al canone di connessione: frequenza annuale, a seconda della tipologia d’impresa.
o Costi di programma: in funzione della stagionalità (autunnale) e seconda tipologia d’impresa. i costi di acquisto dei diritti possono essere:
Costi relativi ai programmi a utilità immediati imputati a budget.
Costi relativi a programmi a utilità ripetuta> capitalizzati in voce delle imm.imm. e quota di ammortamento è imputata a budget.
• Ricavi relativi all’atvità caratteristica: a seconda della tipologia d’impresa:
o Ricavi da fondi pubblici> riscossi dall’impresa una soluzione unica.
o Ricavi da inserzione pubblicitaria> frequenza mensile, in funzione del periodo e dell’audience.
o Ricavi da abbonamenti> condizioni di abbonamento, sono percepiti in anticipo.
3. Contenuti audiovisivi: la radio
3.10 L’impresa radiofonica
IMPRESA RADIOFONICA: impresa fonda sua attività editoriale su selezione e composizione di sequenza di programmi audio (palinsesto), in base a previsioni quantitative qualitative domanda del pubblico di ascoltatori di riferimento.
Offerta> prevalentemente free.
Modelli di radio:
• Radio pubbliche: ascoltatori considerati cittadini, finanziate dallo Stato.
• Radio commerciali: ascoltatori come consumatori, finanziati dagli inserzionisti pubblicitari.
• Radio comunitarie: finanziati sovvenzioni e contributi volontari di individui e associazioni di una specifica comunità di riferimento
• Web-only: canali non-linari, con offerta gratuita (con pubblicità) o a pagamento.
3.10.1 Tipologie di canali radio
Classificare in base ai contenuti:
• Radio generaliste: offrono contenuti audio sia musicali sia parlati di diverso genere.
- radio musicali: focalizzata con contenuti prev musicali
• Radio parlato: radio comunitarie programmi da un flusso di parole di vario genere quasi sempre in diretta (nasce diffusione radio musicali), grande importanza l'interazione tra ascoltatori.
Classificare in base al pubblico di riferimento:
• Universali ed eterogenei: ampia offerta di generi e contenuti diversi.
• Segmento specifico o omogeneo: offerta specializzata su alcuni generi e contenuti.
Canali concentrano su pubblici appassionati solo ad genere o alcuni periodi, che si concentrano su singole comunità religiose, politiche o etniche.
Transizione radio-tv> cannibalizzazione e transizione radio a televisione> c'è effetto di sostituzione> sia artisti sia produttori ma soprattutto clienti= la radio decide di specializzarzi e puntare a nuovi settori e clienti
3.10.2 L’ascolto radiofonico
Ascolto non vincolato a ascolto domestico> mobilità
Fruibilità> i contenuti essere fruiti svolgendo contemporaneamente altre atvità> sottofondo sonoro
Luogo privilegiato> mezzi di trasporto su strada.
Curva di ascolto giornaliero> drive time
Consumo individuale> prima l'ascolto condiviso dall'intero nucleo familiare>ora radio si è specializzata incontrare i singoli gusti dei singoli ascoltatori.
Alta fidelizzazione> alta fidelizzazione da parte dell'ascoltatore confronti di gamma limitata di canali o di solo canale>preferenza verso la programmazione di canale e non rispetto ai singoli contenuti (no zapping).
3.10.3 La programmazione radiofonica
dipende da:
• Canali lineari: distribuzione diretta (streaming audio) canali radio on air.
• Canali non-lineari: distribuzione online fruizione personalizzata e on demand.
Canali lineari
Logica di programmazione:
• Radio di programmi: contenuti audio disporre rappresentati da programmi radiofonici di diverso genere, solitamente per radio generaliste (Radio24).
• Radio di flusso: contenuti audio rappresentati da flusso, quasi senza soluzione di continuità, di musica o di parole (Radio Maria).
Programmazione radiofonica> unità temporale: 60 min> sequenza di canzoni, news, programm> ripetono con lo stesso formato lungo tutta la giornata=clock programming
Contenuti= tutte radio accesso e trasmettere tutte canzoni in modo non esclusivo e contemporanea
Effetto proporzionale dell'ascolto in radio> le canzoni per ascoltatore un'unità, questa unità aumenta con ripetizione dell'ascolto, fino a raggiungere punto di saturazione= logica clock programming e i contenuti di ripetitivi dovuti a questo motivo> finalizzato vendita dei dischi e canzoni. Il settore discografico favorisce diffusione ampia canzone concedendo una massima disponibilità a tutti i soggetti.
Competizione di ascolto tra radio> capacità di selezione e combinazione in base a frequenza e sequenza che risulti maggiormente gradita dagli ascoltatori= classificazione di programmi:
• Heavy rotation: canzoni programmare con frequenza elevata, solitamente hit.
• New releases: nuove canzoni ritengono possa avere successo.
• Oldies: successi del passato o meno recenti.
In alcuni casi> clock generati automaticamente dai software. In altri è fatto dal disc-jockey> importanza strategica.
Si creano icone/elementi identitari che fanno la differenza:
• Conduttori e Disk-Jokey (DJ).
• Elementi segnaletici> Jingle e Sigle: l'ascoltatore radiofonico= fedele= una musichetta/canzone distinguere le radio (soprattutto all'inizio con problemi di collegamento), e diventa elemento identitario (come ha fatto MTV in televisione> una logica più radiofonica che televisiva).
Identità>elemento fondamentale per la radio> dato dai conduttori, dai programmi, disc jockey e elementi segnaletici> identificano i canali rispetto ad altri> fidelizzazione dell'ascoltatore
Canali non-lineari
Avvento di web e Internet> passaggio distribuzione diretta a distribuzione online> fruizione personalizzata> canali radio non-linari
• Podcast: fruizione personalizzata programmi audio registrati> registrazione di programmi trasmessi in diretta o contenuti originali.
• Streaming on demand: contenuti musicali> utente accedere al catalogo dell'industria discografica. Possibilità di avere funzioni radio nei canali on demand, con successione di brani casuali
I canali non-lineari possono essere:
• Servizio totalmente gratuito per utenti registrati: brani provengono da soggetti indipendenti (Soundcloud).
• Gratuito contenuti pubblicitari (Spotify)> differenza rispetto alla tv.
• A pagamento senza contenuti pubblicitari con abbonamento mensile (Spotify).
Smart speackers: usati ascoltare musica, ma anche altri servizi> gli smart speacker nascono con scopo per avere informazioni e dare informazioni ai diversi soggetti> il massimo dell'interazione.
3.9 L’equilibrio economico e finanziario
3.9.1 L’equilibrio economico
Equilibrio economico = costi copertura integrale dei ricavi. Componenti:
• Costi:
o Costi dei programmi: acquisto o produzione
o Costi della struttura televisiva: costruzione del palinsesto.
o Costi di trasmissione: distribuzione del segnale.
Il servizio televisivo> bene colletvo: quantità acquistata o consumata domanda indipendente rispetto quantità prodotta dall'offerta> presenza trascurabile dei costi variabili > Costi Fissi.
• Ricavi:
o Ricavi da fondi pubblici.
o Ricavi da inserzioni pubblicitarie.
o ricavi da abbonamenti.
La produzione palinsesto e suo consumo no collegati alla logica di mercato: no possibile descrivere relazione né in termini di prezzo né in termini di quantità vendute.
Televisione pubblica
Ricavi da fondi pubblici.
• Ricavi fissi: fondi dello Stato in funzione:
o Del ruolo e delle funzioni del soggetto pubblico.
o Dell'entrate dello stato.
o Delle decisioni politiche.
o Del numero di spettatori a gradini.
• Ricavi variabili: i ricavi dal canone> in funzione numero di contribuenti> del numero di spettatori.
Problema> livello di evasione del canone.
Livello di equilibrio economico (E):
• Aumenta: politiche di contenimento dell'evasione.
• Diminuisce: aumentando l’importo del canone= maggiore evasione. Televisione commerciale Ricavi= inserzioni pubblicitarie> ricavi variabili dipendenti dal numero di spettatori. Problema> livello dispersione (differenza tra spettatori target T e spettatori effettivi S).
Livello di equilibrio economico (E): diminuisce con l’aumento delle tariffe pubblicitarie aumenta il livello di disparità
Televisione a pagamento
Ricavi>abbonamenti>ricavi dipendenti direttamente dal numero di abbonati.
Costi:
• Fissi: elevati
• Variabili: imprese televisione a pagamento= componente importante di costi variabili:
o Costi variano proporzionalmente al numero di abbonati.
o Costi variano oltre determinate soglie di abbonati.
L'impresa televisiva> aumentare proprio parco di abbonati sufficientemente coprire i costi fissi e costi variabili di primo tipo, ma non oltrepassare limite del secondo tipo.
Problema livello di pirateria.
Livello di equilibrio economico (E): diminuisce:
• Aumentando l'importo del canone> incrementa l'evasione.
• Aumentando la base abbonati.