LE ORIGINI DEL PROBLEMA PALESTINESE: sempre più difficile rapporto tra arabi ed ebrei: :red_flag: nei primi vent'anni del 900 il sionismo aveva spinto 90.000 ebrei a trasferirsi in Palestina.
Gli ebrei iniziarono ad acquistare terre da famiglie palestinesi benestanti. A volte su tali proprietà vivevano fittavoli arabi, che spesso con tale passaggio di proprietà perdevano i fondi affittati. Nacquero così le prime tensioni tra coloni ebrei e nativi arabi, dovute anche alle diversità linguistiche, culturali e religiose.
Durante la guerra (1917) la situazione si aggravò per il riconoscimento ufficiale da parte del ministro degli Esteri inglese Arthur J. Balfour di un FOCOLARE NAZIONALE PER IL POPOLO EBRAICO IN PALESTINA.
Va precisato che l'Inghilterra e la Francia dopo la guerra avevano ottenuto dalla Società delle Nazioni l'amministrazione di territori strategici (per risorse e per posizione commerciale) quali rispettivamente la Palestina e la Siria /Libano.
Per tenere a bada l'insoddisfatto nazionalismo arabo che rivendicava la piena indipendenza dal dominio turco, il governo di Londra aveva promesso, anche se vagamente, la creazione di un grande stato arabo, compresa la Palestina. Tali promesse com'è evidente non vennero mantenute (piuttosto Francia e Inghilterra decidevano come dividersi il controllo dell'area)