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capitolo 5.2 - Coggle Diagram
capitolo 5.2
- La disinformazione e la bolla degli algoritmi.
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→ → bufale si diffondono molto più rapidamente delle loro smentite. La struttura della rete, e dei
social network in modo particolare, alimenta con grande facilità la chiusura cognitiva degli utenti,
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N.B. Chi crede che il mondo funzioni in un certo modo , avrà vita facile nel trovare continue e
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condividono contenuti di carattere scientifico (inteso “verificabile”) con una frequenza molto bassa
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loro misura, ignorando posizioni diverse → queste stesse persone sono anche quelle (più dell’80%)
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Da sempre molto difficile contrastare la disinformazione, le smentite non solo non smorzano le
informazioni ma al contrario le rafforzano → nel campo della comunicazione politica, dove la
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s certo personaggio pubblico finisce per rafforzare,
s nell’elettorato avverso, la convinzione che le
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s crediamo sia sbagliata, abbiamo la possibilità di “cambiare l'evidenza”,
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→ → Utilizzando un motore di ricerca, possiamo navigare attraverso alcune catene di collegamenti,
fino a quando arriveremo a un sito che soddisfa la nostra curiosità: se lì ci fermiamo, è perché
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s fornitore di contenuti, i nodi che
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• Le piattaforme sono alimentate da dati che riguardano sia i contenuti prodotti dagli utenti,
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• Le piattaforme sono generalmente strutture proprietarie private, talvolta quotate in borsa,
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l'attenzione, i dati e la valutazione degli utenti. Gli utenti producono e cedono queste
risorse in cambio di servizi che sono estremamente utili, comodi ed efficienti.
• Questo scambio, è regolamentato sul piano giuridico da termini di servizio che nessun
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Larga parte delle nostre attività online è stata dirottata dall’originario spazio pubblico di internet ai
“giardini recintati” delle piattaforme proprietarie (esempio: il discorso di Conte il 22 Marzo 2020,
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s Palazzo Chigi, bensì attraverso il servizio di video
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=possibili utilizzi offerti dalla piattaforma (esempio: nel caso di Facebook, nel 2016 le nostre
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una comunicazione fatta di botte e risposte che rientrano nei 280 caratteri consentiti da Twitter, e
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distribuzione è all'origine del “digital divide” → il divario digitale rappresenta la forma più attuale
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quotidiane siano svolte online, in un mondo come questo l'accesso a internet è appunto una
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Tuttavia si può cercare di osservare il problema del digital divide distinguendo il livello d'accesso
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Si passa a un'idea di disuguaglianza digitale basata sull'uso che le persone fanno della tecnologia.
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più giovani, oggi chiamati nativi digitali.
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costituire il concetto di capitale digitale chi si collega agli effettivi benefici che è possibile trarre
dalla disponibilità di tecnologia (primo livello) e dalle competenze d'uso (secondo livello), andando
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→ → Si arriva a parlare della capacità di costruire e mantenere il proprio benessere digitale ,
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→ → Si tratta di un rischio legato all’ecologia dell’informazione fortemente basata sull’omofilia che
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scelte, bensì l'obiettivo di algoritmi che filtrano e nascondono per noi ciò che non ci piace.
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s in uscita, l'algoritmo PageRank tiene conto delle nostre
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S → Se siamo utenti di altri servizi offerti da Google, le informazioni
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s posta elettronica (Gmail), le fotografie e i documenti depositati
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→ → Questa smisurata quantità di tracce viene oggi utilizzata anche dagli algoritmi che ritagliano il
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di comprendere sempre meglio ciò che quello specifico utente desidera, arrivando a restituirgli
non più un elenco di risultati, bensì un solo risultato: quello “giusto” solo per lui.
→ → Nell'ambiente digitale la frequenza con cui incontriamo persone che ci sono simpatiche,
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Questa “bolla” che ci avvolge , costruita dagli algoritmi, presenta caratteristiche particolari:
• nella nostra bolla, ci siamo solo noi e non condividiamo la nostra esperienza con nessun
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• I confini della bolla sono invisibili, sappiamo che esistono ma non dove sono. Gli algoritmi
che la creano sono segreti virgola non sappiamo cosa viene escluso , cosa è incluso e in
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- Dalla società in rete alla “platform society”.
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individui da alcune figure istituzionali che hanno tradizionalmente assunto il ruolo di intermediari
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s più guide, mappe o punti di riferimento.
→ → Parallelamente alla perdita progressiva del ruolo degli intermediari tradizionali , assistiamo
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