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Crisi 1929 - Coggle Diagram
Crisi 1929
Il New Deal introdotto da Roosevelt, introduzioni di controlli da parte dello stato all’economia e al mondo finanziario (borsa e banche)
Partecipazione da parte dello stato all’economia con costruzioni opere pubbliche (creazione di posti di lavoro)
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Roosevelt aumenta considerevolmente gli impiegati statali (espansione dell’amministrazione pubblica)
da una parte ha creato posti di lavoro ma dall’altra costi amministrativi che andavano pagati dai contribuenti
La politica di Roosevelt ha avuto il pregio di dare speranza e ottimismo al popolo con un nuovo corso, ma effettivamente la nuova manovra ha aiutato ben poco
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1920-1932
economia americana conosce un boom economico causato dalla pubblicità e soprattutto della possibilità del pagamento rateale
situazione portata all’esasperazione ha creato la bolla finanziaria che nel 1929 ha portato al crollo della borsa di NY trascinando con se anche la fragile economia europea
Dal 1920 al 1929 sono stati gli anni ruggenti, tutti stavano bene, consumavano, e dopo un po’ la bolla finanziaria scoppiò.
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La politica economica degli anni 20 era l’insegna dell’liberalismo (lo stato ha tolto molte regole nell’economia e abbassato le tasse per facilitare le imprese)
gli investitori non erano particolarmente controllati e non dovevano dare garanzie c’era la tendenza alla speculazione (voler guadagnare molti soldi in poco tempo) cioè acquistare oggi (senza soldi) e rivendere domani con profitto e pagare i debiti
Azionista speculatore: acquista azioni senza avere i soldi sperando di rivendere le azioni dopo poco tempo a un prezzo maggiore, a questo punto paga l’acquisto dell’azione iniziale e si tiene la differenza
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Le banche sono i più grandi azionisti delle borse, loro non investono solo i propri soldi ma anche quello del risparmiatore, così quando la borsa è crollata e il lavoratore ha perso il posto di lavoro ha perso anche i suoi risparmi visto che la sua banca li ha investiti in azioni che non valgono più niente.