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STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 38 A 45 - Coggle Diagram
STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 38 A 45
OLTRE A QUELLO
MILANESE
, ALTRI
FONTI ITALIANI
SI APRONO ALLE
RICERCHE PROTO MINIMALISTE
E' IL CASO DI
MARIO SCHIFANO
CHE PRIMA DI VOTARSI ALLA
POP ART
, NEL
1960
REALIZZA UNA SERIE DI
TELE MONOCROME
CHE
RISENTONO DELLE TEMATICHE NEOREALISTE
DEGLI ANNI PRECEDENTI ED ANTICIPANO ALCUNI TRATTI DEL
POVERISMO
MA LE
RICERCHE PIU' INTERESSANTI, METODICHE E SISTEMATICHE
SONO CONDOTTE DA
FRANCESCO LO SAVIO
CHE TRA
1959 E 1962
PRODUCE OPERE TUTTE INCENTRATE SUL
CONCETTO RELAZIONALE TRA SPAZIO E LUCE
I SUOI
FILTRI
SONO AMPIE
SUPERFICI MONOCROME
CHE
SI SPEZZANO IMPROVVISAMENTE AD ANGOLO, OVVERO SI CURVANO
CON UN
MARCATO CARATTERE DI PROFONDITA' SPAZIALE, ESTETICA E CONCETTUALE AL CONTEMPO
IN ESSI LA
LUCE
GIOCA UN
RUOLO PRIMARIO
, PERCHE' SOLO ATTRAVERSO DI ESSA E' POSSIBILE UNO SPECIFICO
RISCONTRO TRIDIMENSIONALE
A
TORINO
SI DISTINGUONO
GIULIO PAOLINI, GIANNI PIACENTINO E GIORGIO GRIFFA
IL
GENOVESE GIULIO PAOLINI
TRA
1960 E 1966
OPERA UNA
RIDUZIONE SISTEMATICA DEGLI ELEMENTI PRIMARI DEL LINGUAGGIO PITTORICO
SARA' QUESTO IL CASO DI
DISEGNO GEOMETRICO
(1960) CHE RISULTA ALLINEATO ALLE
RICERCHE INTERNAZIONALI DI QUELL' ANNO
PIU' TARDO E DI BREVE DURATA E' IL CONTRIBUTO DI
GIANNI PIACENTINO
, UNO
SCULTORE
LE SUE
PRIME OPERE
SONO DEL
1967
SI TRATTA DI
COMPOSIZIONI AMBIENTALI INCENTRATE SU VOLUMI PRIMARI
RIDOTTI IL PIU' POSSIBILE AL
GRADO ZERO
DELLA
FORMA GEOMETRICA DIALOGANTI
SIN DAGLI
ESORDI
CON IL
MONDO DEL DESIGN
INFINE
GIORGIO GRIFFA
, IL PIU' SIGNIFICATIVO
ESPONENTE ITALIANO
DELLA
NUOVA PITTURA DI TAGLIO MINIMALISTA
E DI QUESTO DIPNGERE
LASCIAR TRACCIA SOLTANTO CON IL TRATTO ELEMENTARE DI UN PENNELLO
CHE
RIPETUTO
A DETERMINARE UNA
GRIGLIA
CHE RICORDI SOLAMENTE LA
PRATICA PITTORICA
SENZA EVOCARLA
DEL
1968
SONO LE SUE TELE NON PREPARATE , QUASI
DIPINTI
, NON INCORNICIATE MA
LIBERE SUL MURO
, PREDISPOSTE A
PROCEDURE ELEMENTARI DI PITTURA
LINEE DI COLORI CON ANDAMENTI DA SINISTRA A DESTRA, QUASI FOSSERO TRATTI DI SCRITTURA
SI TRATTA DI
DISEGNI ANONIMI
CHE CORRISPONDONO CON LA
VOLONTA' DICHIARATA DA PARTE DELL' AUTORE
DI
"NON RAPPRESENTARE NULLA MA DIPINGERE SOLTANTO"
LA
CONSISTENZA DEL QUADRO
SARA' DATA DALLA CAPACITA' DI
PRESA DEL COLORE
SULLA TELA GREZZA E DAL TEMPO IMPIEGATO PER LA
SCRITTURA
NE DERIVA UN'
ESTETICA
DEL TUTTO EFFIMERA, AUTOREFERENZIALE , MA ALLO STESSO TEMPO
POETICA
:
DELL' OPERA CHE SI FA NEL FARSI ED ASSUMERE COSI UN CARATTERE NARRATIVO
LE
TENDENZE ANALITICO-RIDUTTIVE FRANCESI
FURONO ANTICIPATE DALLE RICERCHE DI
YVES KLEIN
A PARTIRE DAL
1957
CON LA
SERIE DEI MONOCHROME
MA PER RITROVARE UNA
LINEA PROGRAMMATIVA PIU' COMPIUTA E ORGANICA
BISOGNERA' ATTENDERE L' OPERA DI ALTRI DUE PRECURSORI
FRANCOIS MOLLERT
E IL POLACCO
ROMAN OPALKA
E DEI
GRUPPI BMPT
E
SUPPORT-SURFACE
MOLLERT
ESORDISCE ALLE
TEMATICHE PROTO MINIMALISTE
NEL
1958
CON
4 DOUBLES TRAMES
SI TRATTA DI UN DIPINTO CHE
ESALTA IL PROCEDIMENTO COMPOSITIVO PIU' CHE L' OBIETTIVO IN SE'
IL
CARATTERE RIPETUTO ALL' INFINITO, DELLE SERIE D' ANGOLAZIONI PREFIGURATE
IN FASE
PROGRAMMATICA
, CREA UN
RETICOLO FITTISSIMO
E DELLE
CONSEGUENZE OTTICO-PERCETTIVE IMPREVEDIBILI