Esponenti di femminismo pratico (Alessandrina Ravizza, Ersilia Majno) avviano iniziative di studio del disagio sociale, di sensibilizzazione e denuncia dello stesso e di rivendicazione dell’impegno dello Stato nell’assumersi la responsabilità dei soggetti deboli, denunciando le carenze e le inadeguatezze del sistema e la mancanza di una sensibilità politica verso i problemi sociali: le basi del concetto di welfare state. Esse intrecciano nella loro esperienza
forme di tutela e assistenza all’infanzia, alle gestanti povere, agli indigenti, agli anziani, e inabili, anche integrando interventi di alfabetizzazione, istruzione professionale, promozione culturale. Nell'esperienza del femminismo pratico è presente una diversa concezione della responsabilità femminile.