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RAFFAELLO SANZIO(1483-1520) - Coggle Diagram
RAFFAELLO SANZIO(1483-1520)
Raffaello è il più giovane dei protagonisti della Maniera moderna
Raffaello nasce a Urbino e si forma nella bottega del padre, il pittore Giovanni Santi.
Rimasto orfano, si sposta a Perugia, dove frequenta la bottega del Perugino.
Nel 1503 giunge a Firenze, dove incontra Leonardo e Michelangelo.
Su invito di papa Giulio II e con l’appoggio di Bramante, nel 1508 è a Roma.
Muore a Roma nel 1520 a soli 37 anni.
Tra le prime opere c’è lo
Sposalizio della Vergine
, eseguita nel 1504 per la Chiesa di San Francesco a Città di Castello.
Formalmente il dipinto pare ricalcato sulle opere del maestro Pietro Perugino, ma in realtà ha autonomia di stile
precisa e complica la costruzione prospettica, dà varietà alle pose e pone in relazione spazio e figure.
Il tempio non è incombente come quello di Perugino e, grazie alle 16 facce e al portico, sembra circolare.
La linea dell’orizzonte più alta dilata lo spazio, rendendo monumentali i personaggi
Le figurette sotto al portico fanno sì che il tempio, che nel Perugino pare fuori scala, sia misurabile
I protagonisti si dispongono non in linea retta ma a semicerchio, lasciando un vuoto al centro
I due gruppi ai lati del sacerdote si differenziano anche per le pose: pacate attorno alla Vergine, dinamiche presso San Giuseppe
In opere come la
Madonna del prato
del 1506, la lezione di Leonardo consente a Raffaello di pervenire a un equilibrio compositivo, una naturalezza e un’armonia di valore classico
Lo schema piramidale e il linguaggio dei gesti e degli affetti, appresi da Leonardo, si ritrovano anche in altre opere dello stesso periodo.
Al 1507 risale una delle
prime pale
di Raffaello di soggetto narrativo
La pala fu commissionata da Atalanta Baglioni per la propria cappella di San Francesco al Prato a Perugia
Con la Deposizione, inizialmente un Compianto sul Cristo morto, Atalanta ricordava l’assassinio nel 1500 del figlio Federico, detto Grifonetto
La pala d’altare, oggi perduta, è ricomposta ipoteticamente come una pala quadrata con cornice architettonica di stile rinascimentale
Dal 1508 Giulio II, affida al giovane artista l’intera esecuzione degli affreschi che si protrarrà anche sotto il pontificato del successore Leone X, coadiuvato e poi sostituito dagli allievi nelle ultime due stanze
Stanza della Segnatura
: così detta perché il papa vi firmava (dal lat. signare) i documenti, presenta raffigurazioni allegoriche del Vero, del Bene e del Bello
Stanza di Eliodoro
: storie che rivelano la protezione di Dio alla Chiesa
Stanza dell’Incendio di Borgo
: storie delle vite di papi di nome Leone
Stanza di Costantino
text* episodi della vita dell’imperatore cristiano
Liberazione di San Pietro dal carcere
.
L’evento è presentato in tre momenti distinti, riuniti in uno stesso spazio e legati tra loro dalla narrazione
A destra San Pietro e l’angelo si apprestano a scendere per una scalinata, non visti dai soldati che dormono.
A sinistra un soldato, con in mano una torcia, sveglia i compagni e li incita a inseguire il fuggiasco
Al centro l’angelo appare in sogno a San Pietro, che è tenuto in catene in carcere ed è sorvegliato da due guardie
La
Trasfigurazione
, su cui Raffaello lavorava dal 1518, restò incompiuta e fu portata sul suo letto di morte
I due momenti distinti del racconto evangelico, la trasfigurazione di Cristo e la liberazione dell’indemoniato, avvengono nel medesimo spazio e tempo
È proprio nella contrapposizione delle due parti – calma, ovattata e solare la prima, concitata e colpita dalla luce la seconda – che il dipinto trae la sua forza.
A Leonardo rimandano l’interesse per le fisionomie, il linguaggio dei gesti, i sentimenti e gli sguardi.
A Michelangelo rimanda il moto torsionale della figura in ginocchio in primo piano.