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ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA ITALIANA, ACCOMODAMENTO RAGIONEVOLE, IL…
ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA ITALIANA
NORMATIVA
ISTITUITI DAL DECRETO Nº 416 DEL 31 MAGGIO 1974
REGOLAMENTATI DAL DECRETO LEGISLATIVO Nº 297 DEL 1994
REGOLAMENTATI DECRETO LEGISLATIVO Nº 233 DEL 30 GIUGNO 1999
LI ARTICOLA IN TRE LIVELLI:
ORGANI COLLEGIALI CENTRALI
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
ORGANI COLLEGIALI REGIONALI
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE.
ORGANI COLLEGIALI LOCALI
CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
È PRESENTE NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA, OVVERO GLI ASILI NIDO, I NIDI DI INFANZIA E LE EX SCUOLE MATERNE. HA PRINCIPALMENTE FUNZIONE CONSULTIVA E PROPOSITIVA. IL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE È COMPOSTO DA TUTTI I DOCENTI ED UN RAPPRESENTANTE DEI GENITORI PER CIASCUNA DELLE SEZIONI INTERESSATE; PRESIEDE IL DIRIGENTE SCOLASTICO OPPURE UN DOCENTE DA LUI DELEGATO.
CONSIGLIO DI INTERCLASSE
È PRESENTE NELLA SCUOLA PRIMARIA, OVVERO LA EX SCUOLA ELEMENTARE. HA PRINCIPALMENTE FUNZIONE CONSULTIVA E PROPOSITIVA. È COMPOSTO DA TUTTI I DOCENTI ED UN RAPPRESENTANTE DEI GENITORI PER CIASCUNA DELLE CLASSI INTERESSATE; PRESIEDE IL DIRIGENTE SCOLASTICO OPPURE UN DOCENTE DA LUI DELEGATO.
CONSIGLIO DI CIRCOLO DIDATTICO
È PRESENTE NELLA SCUOLA PRIMARIA, OVVERO LA EX SCUOLA ELEMENTARE. RAPPRESENTA TUTTE LE COMPONENTI DELLA SCUOLA (DOCENTI, GENITORI, STUDENTI E PERSONALE AMMINISTRATIVO), HA UNA FUNZIONE DELIBERATIVA ED È ELETTO OGNI TRE ANNI. È COMPOSTO DA UN 14 O 19 COMPONENTI A SECONDA DEL NUMERO DEGLI ALUNNI ISCRITTI ALLA SCUOLA. AL SUO INTERNO VI È UNA GIUNTA ESECUTIVA.
CONSIGLIO DI CLASSE
IL CONSIGLIO DI CLASSE HA IL COMPITO DI FORMULARE PROPOSTE AL COLLEGIO DOCENTI RELATIVE ALL'AZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA E AGEVOLARE IL RAPPORTO TRA DOCENTI, GENITORI E STUDENTI.[1]
I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI A CARICO DEGLI ALUNNI CONSISTENTI NELL'ALLONTANAMENTO DALLE LEZIONI FINO A 15 GIORNI SONO DI COMPETENZA DEL CONSIGLIO DI CLASSE.[2]
CON LA SOLA PRESENZA DEI DOCENTI HA COMPETENZA RIGUARDO ALLA REALIZZAZIONE DEL COORDINAMENTO DIDATTICO E DEI RAPPORTI INTERDISCIPLINARI E ALLA VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE DEGLI ALUNNI.
art. 5
CONSIGLIO DI ISTITUTO
COMPOSIZIONE
• IL DIRIGENTE SCOLASTICO;
• RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI (PER LE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO)
• RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI;
• RAPPRESENTANTI DEI GENITORI;
• RAPPRESENTANTI DEL PERSONALE ATA.
IL NUMERO DEI COMPONENTI VARIA A SECONDA DEL NUMERO DI ALUNNI ISCRITTI ALL'ISTITUTO:
LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO D'ISTITUTO SPETTA AD UN GENITORE ELETTO DA TUTTE LE COMPONENTI DEL CONSIGLIO[1] CON VOTAZIONE SEGRETA. IL PRESIDENTE NOMINA UN SEGRETARIO TRA GLI ALTRI MEMBRI DEL CONSIGLIO
POTERE DECISIONALE SU:
• IL BILANCIO PREVENTIVO, IL CONTO CONSUNTIVO E IN GENERALE L'UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE DELLA SCUOLA;
• I REGOLAMENTI INTERNI DELLA SCUOLA;
• L'ACQUISTO E IL RINNOVO DELLE ATTREZZATURE SCOLASTICHE;
• L'ADATTAMENTO DEL CALENDARIO SCOLASTICO;
• I CRITERI GENERALI PER LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA;
• I CRITERI PER LA PROGRAMMAZIONE E L'ATTUAZIONE DI ATTIVITÀ COME CORSI DI RECUPERO, VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE;
• PROMOZIONE DI CONTATTI CON ALTRE SCUOLE;
• PARTECIPAZIONE DELLA SCUOLA AD ATTIVITÀ CULTURALI, SPORTIVE E RICREATIVE;
• FORME E MODALITÀ PER LO SVOLGIMENTO DI EVENTUALI INIZIATIVE ASSISTENZIALI;
• I CRITERI GENERALI RELATIVI ALLA FORMAZIONE DELLE CLASSI E ALL'ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI;
• I CRITERI GENERALI RELATIVI ALL'ADATTAMENTO DELL'ORARIO DELLE LEZIONI;
• I CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI;
• L'USO DELLE ATTREZZATURE DELLA SCUOLA DA PARTE DI ALTRE SCUOLE.
ESPRIME PARERI SULL'ANDAMENTO GENERALE DELLA SCUOLA.
IL CONSIGLIO, NEL SUO SENO, ESPRIME MEDIANTE ELEZIONE UNA GIUNTA ESECUTIVA, COSÌ COMPOSTA:[1]
• IL DIRIGENTE SCOLASTICO, COL RUOLO DI PRESIDENTE;
• IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI, COL RUOLO DI SEGRETARIO;
• UN DOCENTE;
• UN MEMBRO DEL PERSONALE ATA;
• DUE GENITORI, O UN GENITORE E UNO STUDENTE NELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO.
FUNZIONI
• PREDISPONE IL BILANCIO PREVENTIVO E IL CONTO CONSUNTIVO;
• PREPARA I LAVORI DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO;
• CURA L'ESECUZIONE DELLE RELATIVE DELIBERE;
• SU PROPOSTA DEL CONSIGLIO DI CLASSE, DECIDE SUI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI A CARICO DEGLI ALUNNI CONSISTENTI NELL'ALLONTANAMENTO DALLE LEZIONI PER PIÙ DI 15 GIORNI, O PIÙ GRAVI.
art. 8
COLLEGIO DEI DOCENTI
ISTITUITO CON IL D.P.R. 416 31 MAGGIO 1974, ARTICOLO 4
COMPOSTO DA TUTTI I DOCENTI IN SERVIZIO ED È PRESIEDUTO DAL DIRIGENTE. QUEST'ULTIMO SI INCARICA ANCHE DI DARE ESECUZIONE ALLE DELIBERE DEL COLLEGIO.
SI RIUNISCE IN ORARI NON COINCIDENTI CON LE LEZIONI, SU CONVOCAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO O SU RICHIESTA DI ALMENO UN TERZO DEI SUOI COMPONENTI, OGNI VOLTA CHE VI SIANO DECISIONI IMPORTANTI DA PRENDERE.
COMPETONO LE DECISIONI RELATIVE ALLA DIDATTICA:
1.DEFINISCE ANNUALMENTE LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA, CON PARTICOLARE CURA PER LE INIZIATIVE MULTI O INTERDISCIPLINARI;
2.FORMULA PROPOSTE AL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA FORMAZIONE E LA COMPOSIZIONE DELLE CLASSI, PER LA FORMULAZIONE DELL'ORARIO DELLE LEZIONI O PER LO SVOLGIMENTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ SCOLASTICHE, TENUTO CONTO DEI CRITERI GENERALI INDICATI DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO;
3.DELIBERA LA SUDDIVISIONE DELL'ANNO SCOLASTICO;
4.VALUTA PERIODICAMENTE L'EFFICACIA COMPLESSIVA DELL'AZIONE DIDATTICA IN RAPPORTO AGLI ORIENTAMENTI E AGLI OBIETTIVI PROGRAMMATI PROPONENDO, OVE NECESSARIO, OPPORTUNE MISURE PER IL SUO MIGLIORAMENTO;
5.PROVVEDE ALL'ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO, SENTITI I CONSIGLI DI CLASSE, NEI LIMITI DELLE DISPONIBILITÀ FINANZIARIE INDICATE DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO E ALLA SCELTA DEI SUSSIDI DIDATTICI;
6.ADOTTA E PROMUOVE, NELL'AMBITO DELLE PROPRIE COMPETENZE, INIZIATIVE DI SPERIMENTAZIONE;
7.PROMUOVE INIZIATIVE DI AGGIORNAMENTO RIVOLTE AI DOCENTI DELL'ISTITUTO;
8.ELEGGE AL PROPRIO INTERNO I DOCENTI CHE FANNO PARTE DEL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEL PERSONALE INSEGNANTE;
9.PROGRAMMA E ATTUA LE INIZIATIVE PER IL SOSTEGNO AGLI ALUNNI DISABILI;
10.DELIBERA, SU PROPOSTA DEI CONSIGLI DI CLASSE, LE ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE E RECUPERO (IDEI);
11.DELIBERA, PER LA PARTE DI PROPRIA COMPETENZA, I PROGETTI E LE ATTIVITÀ PARAEXTRASCOLASTICHE MIRANTI ALL'AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA DELL'ISTITUTO;
12.DELIBERA I CRITERI DELL'ASSEGNAZIONE DEI CREDITI SCOLASTICI.
CON L'AUTONOMIA SCOLASTICA GLI ORGANI COLLEGIALI HANNO ACQUISITO UN RUOLO PIÙ IMPORTANTE, E SI È ATTRIBUITO AI GENITORI UNA MAGGIORE CENTRALITÀ CON LA LORO RAPPRESENTANZA IN TUTTI GLI ORGANI COLLEGIALI, ESCLUSO IL SOLO COLLEGIO DEI DOCENTI.
ACCOMODAMENTO RAGIONEVOLE
ARTT. 19 E 25, LETTERA E) DELLA CONVENZIONE PER I DIRITTI UMANI PER LA PERSONA DISABILE DEL 2006 DELLE NAZIONI UNITE, RATIFICATA CON LEGGE NAZIONALE 3.3.2009 N. 18,
DIRETTIVA 2000/78/CE
ART. 2, COMMA 4, DELLA CONVENZIONE ONU DEL 13 DICEMBRE 2006
MODIFICHE E ADATTAMENTI NECESSARI ED APPROPRIATI CHE NON IMPONGANO UN ONERE SPROPORZIONATO O ECCESSIVO ADOTTATI, OVE VE NE SIA NECESSITÀ IN CASI PARTICOLARI, PER GARANTIRE ALLE PERSONE CON DISABILITÀ IL GODIMENTO E L’ESERCIZIO, SU BASE DI UGUAGLIANZA CON GLI ALTRI, DI TUTTI I DIRITTI UMANI E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALE
LA MODIFICA O AGGIUSTAMENTO ATTUATA SUL POSTO DI LAVORO TALE DA NEUTRALIZZARE LA DIFFICOLTÀ DELLA PERSONA METTENDOLA IN CONDIZIONE DI SVOLGERE LA SUA ATTIVITÀ LAVORATIVA IN CONDIZIONE DI UGUAGLIANZA CON GLI ALTRI LAVORATORI, È LA SOLUZIONE PREDISPOSTA E PROPORZIONATA ALLE ESIGENZE DELLA PERSONA LAVORATRICE E ALLA SITUAZIONE LAVORATIVA
PUÒ RIGUARDARE DALL’ADEGUAMENTO DELLA POSTAZIONE DI LAVORO (AD ESEMPIO: INTERVENTI PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE, UTILIZZO DI DISPOSITIVI DI AUSILIO ANCHE TECNOLOGICI), ALLE MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA, ALLA FORMAZIONE E TUTORAGGIO DA ATTUARE ANCHE NEL COMPLESSO DELL’INTERA ORGANIZZAZIONE AZIENDALE.
NEL 2015 LA LEGGE 68/99, È STATA MODIFICATA INTRODUCENDO UN DECRETO LEGISLATIVO (151/2015), CHE PREVEDE L’ACCOMODAMENTO RAGIONEVOLE COME MISURA PER COLMARE L’ASSENZA DI AZIONI DEDICATE ALL’INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
CON LA LEGGE 3 MARZO 2009, N. 18 IL PARLAMENTO HA AUTORIZZATO LA RATIFICA DELLA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ E DEL RELATIVO PROTOCOLLO OPZIONALE SOTTOSCRITTA DALL'ITALIA IL 30 MARZO 2007.
IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
LO STATO (E GLI ALTRI ENTI PUBBLICI) DOVREBBE OFFRIRE SOSTEGNO ECONOMICO, ISTITUZIONALE E LEGISLATIVO ALLE ENTITÀ SOCIALI MINORI (CHIESE, FAMIGLIA, ASSOCIAZIONI).
IN DIRITTO, È IL PRINCIPIO SECONDO IL QUALE, SE UN ENTE INFERIORE È CAPACE DI SVOLGERE BENE UN COMPITO, L'ENTE SUPERIORE NON DEVE INTERVENIRE, MA PUÒ EVENTUALMENTE SOSTENERNE L'AZIONE.
COSTITUZIONE - ART. 118
PUÒ QUINDI ESSERE VISTO SOTTO UN DUPLICE ASPETTO:
• IN SENSO VERTICALE: LA RIPARTIZIONE GERARCHICA DELLE COMPETENZE DEVE ESSERE SPOSTATA VERSO GLI ENTI PIÙ PROSSIMI AL CITTADINO E, PERTANTO, PIÙ VICINI AI BISOGNI DEL TERRITORIO;
• IN SENSO ORIZZONTALE: IL CITTADINO, SIA COME SINGOLO CHE ATTRAVERSO I CORPI INTERMEDI, DEVE AVERE LA POSSIBILITÀ DI COOPERARE CON LE ISTITUZIONI NEL DEFINIRE GLI INTERVENTI CHE INCIDANO SULLE REALTÀ SOCIALI A LUI PIÙ PROSSIME[6].
dall’art. 5