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Organizzare eventi culturali 2 - Coggle Diagram

- - - - Sarà una clinica da tener presente, nell’iniziare a cogliere le domande di una città e risposte in forma di eventi e progetti culturali.
        L’ultimo passo in processo di lettura urbana ritorna all’osservazione di una mappa> delinea i confini, aree della città. Ciascuna area traccia scenari specifici; osservare la mappa= indagare, comprendere queste porzioni, individuare:
      -  schemi, situazioni ovvero, situazioni probabili, e proprio nel grado di probabilità sta il valore di una città;
         ambienti, e declinando l’ambiente in senso spaziale e temporale non ci allontaniamo troppo dalle migliori definizioni di evento;
         strutture, forme spaziali di azioni.
      - tracciare una prima scenografia o macro-scenografia. La mappa procede per simboli. Il metodo di selezione e illustrazione è quello del progress, dello schema che man mano si integra e corregge. A partire dalla storia, dalle arti, dall’antropologia e dalle scienze sociali> percorsi destinati ad incrociarsi> scopo attivare sulla mappa altre e nuove ricerche spesso irregolari e dentro zone franche che spesso zone e produttive della creatività. Si fissano collettivamente simboli, segni forti, immagini, linguaggi e codici dominanti, prevalenti e caratterizzanti iniziando a dare una forma di senso alla nostra città.
- - - -  una griglia di lettura o prima analisi degli-eventi contemporanei. Strumento di questa lettura è lo sketch 1 “il tono degli eventi”;
         un set di chiavi di lettura della nostra città, di analisi e interpretazione anche empirica. Gli strumenti di questa sezione di lettura sono:
      - sketch 2 “imago urbis” come noi vediamo la città nel complesso;
        
        sketch 3 “tempo e temperature di una città” nel corso di un anno;
        
        sketch 4 “geo-grafie di una città” con zone e aree caratterizzate, o sovrapposte: scomposizione in cui a diversi livelli si accende la memoria e/o la cultura, lo scambio, la relazione e l’incontro, il lavoro o il tempo libero.
      - Un nuovo sguardo va esercitato e individuare o scovare segni, segnali, simboli, cose che ci parlano di altre cose. Parole, idee, luoghi, istanti che anche catturare in immagini e trattenere in un nuovo archivio. Con questo nuovo sguardo> intravedere di che cosa parlerà il nostro evento o progetto: che non sarà mai un semplice tema, piano e solido, ma questione, un dubbio, un fronte. Prende forma primo “che cosa” del nostro progetto.
- - - -  Il palinsesto di una città Capitale della Cultura o un più breve festival monodisciplinare o pluridisciplinare e magari “a tema”. Con un testo di codici plurimi scelti, articolati, riformulati e quasi riscritti in una drammaturgia che compone diverse azioni/situazioni (spettacoli, concerti, letture, esposizioni, altro) e tutte le loro possibili relazioni con i pubblici dell’evento.
      -  Il progetto scientifico> culturale e comunicazionale, di un grande evento espositivo> nucleo di mostra (presentazione) che è subito relazione (rappresentazione) e che s’allarga ad una più ampia comunicazione culturale di un locus. Le creatività dei singoli progetti e percorsi si integrano e completano perché operano sul doppio binario del far vedere e del veder fare, attorno alla forma “mostra”,> sviluppano il massimo della relazione possibile con pubblico chiamato a sua volta ad un “fare”. La drammaturgia è dentro l’evento (corpus delle opere, taglio interpretativo della curatela e selezione, allestimento), attorno (comunicazione e servizi) e oltre (il coinvolgimento di territori esterni di riferimento, oggetto di altri percorsi culturali e itinerari di visita).
      -  Un incontro culturale basato su letture, conferenze, dibattiti: il modello della lectio magistralis> poesia e la filosofia, indicativo di una domanda culturale contemporanea> trovare risposte in eventi unici, incontri unici con autori/autorità cioè maestri, appuntamenti carichi di peso simbolico: straordinarie relazioni da persona a persona, in cui grande numero no sminuire questo valore di incontro vivo e in presenza. La drammaturgia è la selezione di autori e l’abbinamento a temi, con attenzione a temi cruciali del dibattito culturale; è anche nella scelta di collocazioni temporali e spaziali e di condizioni anche tecniche per cui questa relazione personale basata sulla semplicità venga agevolata, esaltata.
      -  grande spettacolo a cielo aperto nella piazza centrale di una città, per ricorrenza o nuova celebrazione civile o religiosa. La messinscena di oggetti e soggetti trasforma i soggetti partecipanti in un corpo unico di presenza e relazione, al massimo di intensità. La drammaturgia è l’articolazione di robusto percorso simbolico che coniughi immaginario antico e al limite tradizionale con usi percettivi del pubblico contemporaneo, nel senso di dimensioni temporali e spaziali.
- - - - • ripercorre e illustra storia di un luogo/comunità/collettività;
        • mette in luce stato di crisi, problematicità, rottura di un equilibrio;
        • illustra l’idea su cui poggia il tentativo di risoluzione del problema, l’utilità dell’evento in relazione al problema sussistente;
        • riferisce analiticamente a chi si rivolge l’evento, soffermandosi su motivazioni sociali che toccano il pubblico di riferimento
      - La prima sequenza di domande= sul senso, sui contenuti, ed è ben chiaro come le risposte fortemente intrecciate, organicamente parti di un’unità armonica> vero obiettivo di questa drammaturgia; la seconda, indaga forme i processi, strategie e i discorsi= superato lo snodo riguardante il senso, lo sviluppo del memo prevede la configurazione di una seconda parte riguardante la forma> configurata a partire da descrizioni riguardanti le modalità, i tempi e i luoghi dell’evento.
- - - - Un’esperienza intensa, un valore di performance dell’evento> facilmente percepibile come viaggio, processo di cambiamento con un prima, un dopo, un durante di una certa consistenza. Le grandi mostre sono quasi dei viaggi in tal senso e la questione più spinosa oggi> la variabilità della durata dì “nuove mostre” che con le opere contengono allestimenti audiovisivi e multimediali con ulteriori tempi e durate. Operativamente, il plesso memoria/progetto= visione e cura di eventi che vanno progettati con un prima e un dopo, spesso in sinergia ad attività di comunicazione e promozione degli eventi stessi.
      - =progetto e la memoria> l'attesa dell'evento, da costruire, comunicare, condividere, e il senso, l'ispirazione della comunicazione=una comunione di attese, la sua memoria,ricoedo, in forma di narrazione, scritture, o programma che documentino e facciano rivivere emozioni collettive a partire da memorie e identità condivise.
        condividere l'attesa= condividere con il pubblico tempi di attesa e di lavoro come le prove, gli allestimenti. il quando due livelli:
        
         livello esterno, riflessione intorno alla:
        
        temperatura della città;
        
        stagionalità;
        
        giorno della settimana.
         livello interno, indicazioni circa:
        
        la durata complessiva dell’evento;
        
        riferimenti orari alla scaletta, al programma, al palinsesto;
        
        la gestione dei tempi relativi ai flussi.