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paleontologia 4 - Coggle Diagram

- - - - forme terrestri--> non ci sono branchie ma
        una sacca molto irrorata, questa è l’unica
        comunicazione fra la cavità palleale e l'esterno. In alcuni gasteropodi marini il
        mantello può essere esteso e ricoprire quasi interamente la conchiglia (è il caso delle cipree)
        
        La conchiglia è un tubo conico chiuso ad un’estremità (apice) che si avvolge (in genere) attorno ad un asse di avvolgimento. Un rotazione di 360 attorno all’asse è detta giro che può essere separato da quelli adiacenti, ma comunemente è in contatto attraverso le suture: sutura adapicale quella verso l’apice, sutura abapicale--> verso l'apertura. Protoconca omeostrofica, Protoconca eterotrofica. Indice di spira = h ultimo giro/h totale
        
        turricolata: spira stretta con numerosi giri con
        fianchi piatti o debolmente convessi. capuliforme: cono depresso con apice
        eccentrico e avvolgimento solo nello stadio giovanile. patelliforme: cono depresso con avvolgimento nello stadio giovanile. trochiforme: spira mediamente acuta con giri a base piatta. turbiniforme: spira larga con giri arrotondati e base convessa globosa: spira bassa, giri molto arrotondati. Fusiforme: spira alta a forma di fuso con lungo canale sifonale, biconica: spira bassa con ultimo giro molto sviluppato e conico, – involuta: ultimo giro che ricopre parzialmente la spira. convoluta: ultimo giro ricopre totalmente la spira. – evoluta: planospirale o elicospirale a spira molto bassa. Discoidale evoluta: spira bassa discoidale involuta. pupiforme: a forma di pupa. Strombiforme: biconica con grosse spine sull’ultimo giro e labbro esterno molto espanso
        
        Strutture centrali – Se l’avvolgimento è molto stretto i giri sono in contatto o compenetrati lungo la sup. interna e formano un pilastro assiale (columella): la conchiglia è detta imperforata o anonfala. (A,B) Se l’avvolgimento è molto lasso i giri non sono in contatto interno tra loro ed in posizione assiale è presente uno spazio definito ombelico (foraminiferi). In tal caso la conchiglia è detta perforata o onfala. Se l’ombelico si estende fino all’apice della spira è detto o vero (C), o. falso se è limitato all’ultimo giro (D.E). In alcuni casi l’ombelico può essere esternamente ricoperto (in parte o del tutto) da un callo che rappresenta un’espansione del labbro interno
        
        Strutture dell’apertura – Oltre al canale sifonale che, quando presente può avere forma e dimensione assai variabili, alcuni taxa presentano sul labbro esterna una fessura o seno profondo (fessura pleurotomarica) attraverso la quale vengono espulse le sostanze da eliminare sfruttando la corrente esalante. Durante l’accrescimento tale fessura progressivamente si cementa lasciando sulla sup. esterna del guscio un’area caratteristica, la selenizona. In alcuni taxa tale fessura nello stadio adulto si trasforma in una serie di orifizi, i tremata che progressivamente si cementano con la crescita. Apertura olostoma: erbivori (A-B) Apertura sifonostoma: carnivori (H-L)
        
        Ornamentazione – Le linee di accrescimento decorrono parallelamente al bordo dell’apertura. Le altre tipologie comprendono strutture: collabrali, trasversali (perpendicolari alle suture), spirali (parallele alle suture), assiali (paralleli all'asse di avoolgimento), cancellata: intersezione di elementi trasversali e spirali che formano un graticcio
        
        Opercolo – Di natura cornea o calcarea, può avere forma piatta, spirale, lenticolare o cilindrica. Prodotto dal lato dorsale del piede, il suo contorno riproduce quello dell’apertura che chiude quando la massa cefalopodale viene ritratta. Pu avere forma stretta, allungata e ricurva, viene infisso nel substrato e concorre, con il piede, alla locomozione. Poiché è attaccato alle parti molli, spesso dopo la morte dell'organismo viene separato dal guscio
        
        epifragma è una struttura accessoria di natura mucoso carbonatica che sigilla
        temporaneamente l’apertura di alcuni polmonati durante i mesi invernali per
        evitare la perdita di liquidi (e per proteggere meccanicamente i tessuti molli dell’animale).
        
        Classificazione – La classificazione dei G. è largamente basata sulle parti molli. I taxa fossili vengono attribuiti alle varie categorie confrontando le caratteristiche del guscio con quelle delle forme attuali, ma l’elevato grado di convergenza morfologica tra taxa--> difficoltà nel riconoscimento. Nello schema sottostante la suddivisione in sottoclassi si basa sul sistema respiratorio: Prosobranchia--> branchie spostate anteriormente; Opistobranchia--> spostamento posteriore progressivo (talora scomparsa branchie); Pulmonata--> la cavità delle branchie si trasforma in sacco polmonare
        
        Ord. Thecosomata = Pteropoda --> Opistobranchi che si sono adattati ad una vita pelagica grazie ad un guscio aragonitico molto leggero
        (talvolta assente) e alla modifica del piede in due pinne laterali natatorie (parapodi). La composizione e il ridotto spessore del guscio rendono questi delicati gasteropodi di difficile conservazione allo stato fossile e
        spesso sono rappresentati da modelli esterni presenti in sedimenti fini.
        
        varici--> periodo di quiescenza con sviluppo di un labbro espanso
      - le pieghe columellari si trovano nel labbro interno con callo e non nel labbro columellare, se le coste si allungano parallelamente alla zona adapicale vengono dette assiali, se si allungano parallelamente alla zona adassiale sono dette coste spirali. Protoconca è sempre opposta al canale sifonale
- - - - Strutture intrasifonali e rapporti con quelle settali – I primi sono depositi calcarei che
        riempiono la cavità sifonale e che possono esser distinti in base a forma e andamento.
        L’equilibrio idrostatico del guscio è in gran parte legato alla deposizione di depositi camerali che compensano la variazione del centro di galleggiamento per la continua crescita del guscio.
      - Linea di sutura (Nautiloidei) – Il guscio è formato da 3 strati aragonitici: strato esterno prismatico, strato intermedio madreperlaceo, strato interno prismatico. La zona di saldatura dei setti sul guscio rappresenta la linea di sutura che può
        avere andamento vario. La punta della freccia posta sulla zona medio-ventrale è rivolta verso l’apertura e sia le eventuali convessità (selle) sia le concavità (lobi) sono riferite a questa. Per sua natura la linea di sutura è visibile solo sul modello interno (o comunque eliminando lo strato esterno prismatico).
        
        linee dei nautiloidi sono più dritte--> le strutture complesse più ondulate. Vi sono strutture ondulate con ondulazione crescente. In posizione ventrale c'è una sella.
        
        Aturia
        
        AMMONOIDEA--> setti ad andamento complicato, ma
        opistoceli nel complesso; ornamentazione in genere più forte e complessa; guscio planospirale (mancanza forme ortoconiche), più raramente eteromorfo, sifone in posizione marginale, quasi sempre ventrale, con colletti settali corti e procoanitici, depositi intrasifonali rari - depositi camerali completamente assenti, seno iponomico raro (Nelle forme del Paleozoico), linea di sutura complessa con lobo ventrale (non sella ventrale come nei nautiloidei)
        
        Morfologia della conchiglia-->. Cadicona: depressa, a forma di botte, più o meno involuta. Sferocona: globosa, involuta, con ombelico puntiforme. Platicona: lenticolare compressa, arrotondata ventralmente. Oxicona: discoidale involuta, ventralmente acuminata. Serpenticona: planospirale evoluta. Torticona: giri attorcigliati irregolarmente. Criocona: giri non a contatto. Baculicona: avvolgimento nei primi giri poi dritta. Scaficona: planospira iniziale, poi svolta con uncino finale. Turricona: elicospirale sinistra. Eteromorfa: non planospirale
        
        Linea di sutura --> La sutura vera e propria è preceduta da una “prosutura” che costituisce la sutura del primo setto e che
        separa quindi la camera iniziale dal fragmocono.
        
        linee di sutura (ammonitica) sono evidenti sul modello interno e danno
        anche informazioni sull’estensione della camera di abitazione. Al secondo setto si ha una “sutura primaria”, evoluzione della prosutura, che attraverso 2-3 stadi intermedi
        porterà alla vera linea di sutura la quale, relativamente semplice, nella fase matura: Ortoceratitica, agoniatidica (ondulate), goniatidica (lobo ventrale suddiviso), ceratitica, ammonitica
        
        Ornamentazione – Generalmente liscia o quasi nelle forme primitive, in quelle più evolute presenta
        ornamenti radiali o trasversali, spirali o longitudinali. Quelli più comuni sono le coste radiali, più o meno sporgenti ed ad andamento variabile. Le coste possono essere semplici, ma con
        orientamenti diversi, oppure biforcarsi in vari punti. Sul percorso delle coste possono elevarsi
        tubercoli, bulle (sporgenze radiali), clavi, nodi. In zona ventrale possono essere presenti carene (solchi alternate a coste) che continuano nel rostro e spine.
        
        Camera di abitazione ed apertura--> forme del Mesozoico più complicate. Vi possono essere costrizioni e ripiegamenti; il peristoma può presentare anche due estroflessioni (apofisi iugali)--> orecchiette; in zona ventrale il seno iponomico, caratteristico delle forme primitive, può essere sostituito da un rostro che rappresenta il prolungamento di una carena. Microconche hanno peristoma con apofisi
        
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