La editio princeps del Convivio è la stessa delle Rime, il Convivio di Bonaccorsi del 1490. Prima edizione critica è di Trivulzio. In occasione del centenario, 1921, Parodi allestisce testo critico, ma gli studiosi non fecero in tempo a motivare esaurientemente il lavoro, le linee critiche furono esposte da Barbi. Pernicone ha opposto obiezioni a Barbi affermando che origine aretina dell'archetipo non sia dimostrabile visto che i copisti non conservano aspetti formali del testo, e poi ritenne di bipartire il gruppo a in altri due sottogruppi. Nel 1966 c'è prima vera edizione critica di Simonelli, giunse a convalidare la consistenza dei raggruppamenti di Parodi ma non fu in grado di indicare relazioni tra i manoscritti. Nel 1995 Franca Ageno, opera di due volumi che contengono Introduzione in due tomi con descrizione dei 45 manoscritti e poi Testo corredato da duplice fascia di apparato, con varianti rifiutate e fonti indispensabili per ricostruzione del testo. Obiezioni su resa formale, elevato numero di interventi correttori e poco plausibile che capostite abbia corretto per congettura errori condivisi dal resto della tradizione