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Italia di inizio novecento - Coggle Diagram
Italia di inizio novecento
Sviluppo industriale
sorsero grandi fabbriche e la produzione industriale cominciò a crescere
Industria Siderurgica
si affermò e crebbe notevolmente.
Gli operai delle fonderie e delle acciaierie aumentarono notevolmente
in vari luoghi dell'Italia entrarono in esercizio grandi impianti per la produzione e la lavorazione del ferro e dell'acciaio
Industria Elettrica
derivò la soluzione a una delle principali difficoltà economiche dell'Italia, ossia la mancanza di fonti energetiche
con l'utilizzo dell'acqua si crebbero le centrali idroelettriche
Industrie chimiche e meccaniche
nella chimica si sviluppò l'industria della gomma, che aveva il punto di forza in alcuni stabilimenti a Milano
stato
: principale cliente delle industrie meccaniche, acquistava navi per la marina, armi per l'esercito e treni per le ferrovie
anche prime
Industrie automobilistiche
poco sviluppo al sud
con l'avvio delle industrie, lo squilibrio tra nord e sud aumentò, per esempio le fabbriche sorsero soprattutto al nord. la rete di trasporti fu rafforzata solo in centro-nord
Organizzazione dei lavori
gli operai cominciarono a organizzarsi in sindacati e partiti per far valere le loro richieste
non solo i socialisti furono attivi, anche i cattolici cominciarono a far sentire la loro presenza con
le cooperative
agricole o artigianali
Crisi di fine secolo
a fine ottocento la vita nelle grandi città divenne peggiore per i più poveri, i prezzi aumentarono ma gli stipendi rimasero uguali
i sindacati proclamarono in tutto il nord scioperi quali parteciparono migliaia di lavoratori
per fermare le proteste, lo stato intervenne pesantemente.
L'8 maggio 1898,
Bava Beccaris
, fece fuoco sulla folla che protestava. subito dopo la polizia arrestò i dirigenti e chiuse i giornali di opposizione
verso una maggiore democrazia
Attentato anarchico fatto da
Gaetano Bresci
1900
proteste di socialisti e anarchici
richiesta governo di emergenza da parte dei borghesi
Altri cittadini invece chiedono svolta democratica
Vittorio Emanuele III favorisce le riforme
Nomina Giuseppe Zanardelli primo ministro
Giovanni Giolitti
Ministro degli interni e primo ministro dal 1903 al 1914
Moderato, sostenuto dai conservatori, ma nelle riforme appoggiato anche dal partito socialista di
Turati
Neutralità tra capitale e lavoro
Tra sviluppo e arretratezza
Crescita economica per molti cittadini ma non per tutti
8 milioni di emigranti verso america e nord euoropa
Aiuti al sud e leggi per i lavoratori
leggi speciali per il mezzogiorno
Statalizzazione delle ferrovie
Pensioni di invalidità e vecchiaia
cresce la partecipazione politica