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PEDAGOGIA SPECIALE E GESTIONE DELLA CLASSE PT 9 - Coggle Diagram
PEDAGOGIA SPECIALE E GESTIONE DELLA CLASSE PT 9
COME GESTIRE LA CLASSE? MODELLI E PARADIGMI
IL MODELLO DI ALFIE KOHN (1993)
MUOVE UNA CRITICA AI TRADIZIONALI SISTEMI COMPORTAMENTALI SOSTENENDO CHE LE RICOMPENSE SONO MANIPOLATRICI E LIMITANTI NEL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO PROFONDO
POTREBBE ADDIRITTURA ESSERE UN’ARMA DISTRUTTIVA PER LA MOTIVAZIONE INTRINSECA DEL SOGGETTO PER L’APPRENDIMENTO
QUESTO ACCADE PERCHÉ L’INDIVIDUO SARÀ ATTRATTO DALLA RICOMPENSA PIUTTOSTO CHE DALL’ATTIVITÀ VERSO LA QUALE SIAMO RICOMPENSATI.
RIPORTA I RISULTATI DI ALCUNI STUDI CHE RELAZIONANO LE RICOMPENSE ESTERNE E LA CATTIVA INFLUENZA SULLA QUALITÀ DELLE AZIONI ( E QUINDI SULL’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO); AL PIÙ POSSONO AGIRE SULLA QUANTITÀ.
L’ALUNNO STUDIA INFATTI PER LA RICOMPENSA E NON PER UN REALE COINVOLGIMENTO
LA RICOMPENSA INTACCA L’INTERESSE AUTENTICO E VIENE VISTA COME MEZZO DI CONTROLLO PER PLASMARE UN COMPORTAMENTO ( GENERATO DA UNA MOTIVAZIONE FALSATA CHE È APPUNTO LA RICOMPENSA STESSA).
L’EDUCATORE PERTANTO, AL FINE DI INCENTIVARE UN APPRENDIMENTO PROFONDO, DEVE PUNTARE A FAR SUSCITARE UNA MOTIVAZIONE INTERNA VERSO L’ATTIVITÀ.
SOSTIENE INOLTRE CHE IL FEEDBACK POSITIVO È FUNZIONALMENTE POSITIVO PERCHÉ INCORAGGIA L’ALUNNO
TUTTAVIA LE LODI SPESSO VENGONO PERCEPITE IN FORMA DI RICOMPENSA VERBALE , OSSIA GLI ELOGI POSSONO ESSERE PARAGONATE A RICOMPENSE TANGIBILI , E QUINDI SONO NOCIVE.
L’ELOGIO NON È ALTRO CHE IL GIUDIZIO POSITIVO SU UN PRODOTTO FINITO ( SI RINFORZA IL SUCCESSO)
L’INCORAGGIAMENTO È UN RINFORZO ALL’IMPEGNO A PRESCINDERE DAL RISULTATO POSITIVO ASSUMENDO COSÌ UN VALORE EDUCATIVO VALIDO.
KOHN SOSTIENE CHE BISOGNA OPTARE PER STRATEGIE CHE COINVOLGO IL SUPPORTO INCONDIZIONATO, L’INCORAGGIAMENTO E L’AMORE (CHE SONO DIVERSI DALLA LODE).
KOHN SUGGERISCE IL PASSAGGIO DALLA LOGICA DEI PREMI E DELLE RICOMPENSE A QUELLA
DELL’AMORE E DELLA RAGIONE
AD ESEMPIO IL DOCENTE :” A ME PIACE CECILIA CHE STA SEDUTA E ATTENTA”
GLI ERRORI:
-FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SU UN UNICO SOGGETTO È NEGATIVO PER IL GRUPPO CLASSE ( CECILIA
-ESPRIMERE UN GIUDIZIO PERSONALE E SOGGETTIVO INFONDE NELLA CLASSE LA PREOCCUPAZIONE SU COSA PIACE AL DOCENTE , E NON QUELLO CHE È ADEGUATO AL GRUPPO CLASSE POTREBBE ESSERE CONSIDERATA LA PREFERITA DEL PROFESSORE E PER QUESTO DERISA)
IN UN AMBIENTE DOMINATO DALLE CONSEGUENZE , LA RICOMPENSA FA PERDERE L’OBIETTIVO INTRINSECO E SPINGE A MANIPOLAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO CHE ELARGISCE IL PREMIO.
L’ALUNNO NON DEVE ESSERE LODATO PER COSE SEMPLICI IN TUTTO E PER TUTTO PERCHÉ POTREBBE SENTIRSI MENO SVEGLIO
LA MOTIVAZIONE INOLTRE SI RIDUCE PERCHÉ L’ALUNNO PERCEPISCE CHE L’ATTIVITÀ È POCO PIACEVOLE O DIFFICILE (PERCHÉ ASSOCIATA AD UNA RICOMPENSA) , E QUINDI L’AFFRONTA CON UNA EMOTIVITÀ COSTRETTA DA QUESTO PRECONCETTO.
LO STUDENTE NON SI MOTIVA CON ESCAMOTAGE ESTERNI MA BISOGNA LAVORARE SULLE QUALITÀ INTERNA DELLA MOTIVAZIONE ATTRAVERSI TRE ELEMENTI CHIAVE:
I. IL CONTESTO HO OFFERTO AL BAMBINO QUALCOSA SU CUI VALE LA PENA APPRENDERE?
II. COMUNITA’ BISOGNA SUPPORTARE L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO FACENDO DELLA CLASSE UN AMBIENTE SICURO E FAVOREVOLE
III. LA SCELTA GLI ALUNNI DEVONO POTER SCEGLIERE COME APPRENDERE INCORAGGIANDO IL PENSIERO PERSONALE E IL PROCESSO DECISIONALE AUTONOMO.
IL MODELLO DI ROBERT J.MARZANO
LA MAGGIOR PARTE DEGLI INSEGNATI CHE PUNTANO SULLA QUALITÀ DELLE RELAZIONI PERSONALI ( PIUTTOSTO CHE SULLA DIDATTICA) HANNO MENO PROBLEMI DISCIPLINARI CON GLI ALUNNI, PERCHÉ PUNTANO SUL CLIMA SERENO E IL BUON FUNZIONAMENTO RELAZIONALE DEL GRUPPO CLASSE
GLI ELEMENTI PRINCIPALI DEL MODELLO:
a) DOMINANZA (BUONA GOVERNANCE): CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE AL GRUPPO CLASSE, DI COSA SI ASPETTA DA LORO E DI COME IMPATTANO I LORO COMPORTAMENTI. UNA SORTA DI PATTO CHE A VOLTE È RISOLUTIVO CON GLI ALUNNI “DIFFICILI” CHE SI RENDONO PARTECIPI E PARTE DEL GRUPPO CLASSE. GLI OBIETTIVI DEVONO ESSERE CHIARI PER IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO E ANCHE PER CALIBRARE LO SFORZO DA IMPIEGARE. L’EDUCATORE FUNGE LA MODELLO E COME TALE DEVE PER PRIMO ESIBIRE UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO.
b) FISSARE REGOLE E PROCEDURE CHIARE AFFINCHÈ IO SIA LIBERO DI ADOTTARE UN’AZIONE PERCHÉ LE CONSEGUENZE SONO STATE MESSE IN CHIARO
c) ATTIVITA’ IDONEE AL GRUPPO CLASSE, ALLE LORO RISORSE. È NECESSARIO SCEGLIERE LE MODALITÀ ADEGUATE , INCORAGGIARE LO SFORZO E L’IMPEGNO, PORRE IL VOTO IN SECONDO PIANO, RICORDARE FREQUENTEMENTE LE ASPETTATIVE SENZA MAI CARICARE GLI STUDENTI CON ATTESE ELEVATI, MA SEMPRE IN PROPORZIONE ALLE RISORSE DEL GRUPPO CLASSE ( COSÌ FACENDO SI EVITANO SENTIMENTI DI FRUSTRAZIONE E DELL’ALUNNO E DEL DOCENTE).
È OPPORTUNO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LE PROBLEMATICHE CHE POTREBBERO MANIFESTARSI NEL COMPORTAMENTO (L’ALUNNO DANNEGGIA, È AGGRESSIVO…), DESCRIVERNE LE CARATTERISTICHE E PROPORNE DELLE STRATEGIE D’INTERVENTO.
SICURAMENTE UN ELEMENTO CHIAVE È LA CONTINUITÀ DELLA TECNICA, LA COSTANZA NEL VALORIZZARE L’IMPEGNO E ALLO STESSO MODO DI “PUNIRE” UN COMPORTAMENTO INADEGUATO. UN COMPORTAMENTO, ANCHE NON ATTENZIONATO UNA SOLA VOLTA, SUGGERISCE INCOERENZA ( SI DISTRUGGE COSÌ TUTTO QUELLO PRECEDENTEMENTE COSTRUITO).
I RAGAZZI “DIFFICILI” HANNO BISOGNO DI SUPPORTO ANCHE NELLE ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE AFFINCHÈ SI CREI UN CLIMA DI FIDUCIA FACENDO SENTIRE LA PROPRIA VICINANZA ANCHE FUORI DAL CONTESTO CLASSE. STRATEGIE COME IL TUTORING E IL PEERTUTORING RISULTANO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA, CON LA FUNZIONE NON DI RECUPERARE SULLA DIDATTICA, MA COME TECNICHE DEL COMPORTAMENTO DOVE IL TUTOR È UN MODELLO ( IN PARTICOLARE NEL PEERTUTORING IL MODELLO VIENE SENTITO PARTICOLARMENTE VICINO PERCHÉ NON C’È GERARCHIA, ESSENDO UN RAPPORTO TRA PARI).
IL MODELLO DI NICHOLAS J.LONG
LE PROBLEMATICHE DELLE CLASSI “DIFFICILI” NON SONO DA RICERCARE NEL COMPORTAMENTO DEI SOGGETTI “INGESTIBILI” MA RIGUARDANO L’IMPREPARAZIONE DEL DOCENTE NELLA SUA FORMAZIONE GLOBALE
L’INSEGNATE COMPETENTE SA GESTIRE LA CLASSE IN BASE ALLA CONVIVENZA DEMOCRATICA
FA SCEGLIERE, COINVOLGE GLI ALUNNI NELLE DECISIONI ( ATTIVAZIONE LOCUS OF CONTROL INTERNO), ADOTTA STRATEGIE PREVENTIVE E, LADDOVE QUESTE FALLISCONO
DEVE SAPER INTERVENIRE CON TECNICHE QUALI:
-L’IGNORAMENTO
-IL CONTROLLO PROSSIMALE
-RIMOZIONE DEI DISTRATTORI
-RAGGIRO ANTISETTICO
-ALLENTARE LA TENSIONE CON LO HUMOR
-RESTRIZIONE FISICA
CONFLITTO
RABBIA CHE HA ORIGINE NELLA SCARSA AUTOSTIMA DEL SOGGETTO ( INSTABILITÀ INTERNA) E NON DIPENDE DALL’INPUT ESTERNO NEGATIVO ( CHE POTREBBE ESSERE ANCHE BANALE). IL CONFLITTO È UN OCCASIONE DI APPRENDIMENTO FINALIZZATA A FAVORIRE L’AUTOREGOLAZIONE DELLO STUDENTE.
È FONDAMENTALE INDIVIDUARNE LA CAUSA, FACENDO UN’ANALISI DELLA CRISI IN SEI PASSI:
1) NARRARE LA CRISI
2) RICOSTRUIRE (SCANDIRE I MOMENTI CRUCIALI DEL MOMENTO)
3) FATTO PRINCIPALE (TROVARE LA VERA MOTIVAZIONE)
4) VISIONE (PRENDERE CONSAPEVOLEZZA CHE IL PROBLEMA È DENTRO DI LUI)
5) NUOVO ATTEGGIAMENTO (SUGGERIRE MODALITÀ ADEGUATE)
6) ESPERIENZA CONCRETA (FAVORIRE LA REINTEGRAZIONE NEL GRUPPO CLASSE PERCHÉ SPESSO IL SOGGETTO CHE DIMOSTRA AGGRESSIVITÀ VIENE ISOLATO)
L’OBIETTIVO, DOPO QUESTI STEP, È AVERE UNA CONSAPEVOLEZZA DIVERSA E AVERE RELAZIONI POSITIVE DENTRO IL GRUPPO CLASSE.