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LA PRIMA GUERRA MONDIALE dall'ingresso in guerra dell'Italia a…
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
dall'ingresso in guerra dell'Italia a quello degli Stati Uniti
l'ingresso dell'Italia non diede la svolta definitiva che la triplice intesa aveva sperato
le truppe italiane andarono su due fronti, con l'obbiettivo di liberare le terre irredente
Veneto
Friuli
LUIGI CADORNA, comandante supremo dell'esercito, ordinò di attaccare di più sul settore friulano
dove si susseguirono
massicci attacchi alle linee austriache lungo il fiume Isonzo
i risultati furono abbastanza limitati: l'Italia alla fine del 1916 aveva conquistato solo la città di Gorizia
gli austriaci (nel maggio del 1916) lanciarono una potente offensiva, sul fronte trentino, chiamata STRAFEXPEDITION (missione punitiva) perché si volevano vendicare contro l'ex alleato che aveva tradito la triplice alleanza
l'assalto fu contenuto dalle difese italiane schierate sull'ALTOPIANO DI ASIAGO che impedirono al nemico di dilagare nella pianura veneta
anche sugli altri fronti il 1915 e il 1916 trascorsero senza avvenimenti decisivi
una volta fatte le trincee per gli eserciti era molto difficile ottenere vittorie determinanti
anche quando un assalto aveva successo, e i soldati avevano superato il filo spinato, i campi minati, superato il fuoco delle mitragliatrici e occupato la prima linea avversaria, poi si poneva il problema di difendere la nuova posizione dalla controffensiva
avevano così luogo vere e proprie CARNEFICINE, in cui i comandanti sacrificavano migliaia di uomini non con la speranza di conquistare territorio ma con l'intento di infliggere al nemico perdite ancora più grandi e di avere la meglio per il logoramento dell'avversario
dopo l'entusiasmo iniziale tra i soldati si diffusero SFIDUCIA e ODIO VERSO I PROPRI COMANDANTI
si diffusero così episodi di:
INSUBORDINAZIONE
AUTOLESIONISMO
DISERZIONE
interi reggimenti si rifiutarono di combattere
i comandanti risposero con la fucilazione di chiunque abbandonasse il fronte
il generale Cadorna, si distinse per la sua crudeltà e decise di applicare la pena della DECIMAZIONE
questa punizione non fece altro che deprimere le truppe italiane e aumentare l'astio verso gli ufficiali