Nel paesaggio della divina commedia 4 fiumi rappresentano l’inferno: l’Acheronte (nominato nel III canto dell’inferno, quando Caronte incontra per la prima volta Dante, capendo la sua natura umana dopo una lunga litigata interviene Virgilio che fa capire a Caronte che era un volere divino), lo Stige (V cerchio, canto VII, VIII e IX dell’inferno, rappresenta una palude che circonda la città di Dite nella quale sono immersi gli iracondo e sommersi gli accidiosi ), il Flegetonte VII cerchio, viene citato nel XII e XIV canto dell’inferno, è un fiume di sangue bollente dove sono immerso predoni e assassini) e il Cocito (IX cerchio, canto XXXII è un lago ghiacciato dove vengono punito i traditori sul fondo dell’inferno, troviamo per esempio il Conte Ugolino).
La metafora del acqua nella divina commedia rappresenta lo scorrere il divenire il cambiamento che è lo stesso che vedremo in Dante alla fine del suo percorso.