si passa dal caso della Val d'Aosta (dove essa copre il 24,6% nel computo totale dei costi), per giungere a quello pugliese (contributo minimo, attestandosi al 3.5% dei costi). Variazioni sono ancor più nette: nelle regioni meridionali (con l'eccezione di Abruzzo e Molise, ma includendo il Lazio), la quota coperta è minimale (al di sotto o appena inferiore all'1%). In otto regioni (Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Friuli- Venezia Giulia, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise) tale quota oscilla tra l'1 e il 5%. Nelle restanti regioni, il tasso si alza sino al 16,5% della Toscana; Un discorso a parte meritano, invece, la Provincia autonoma di Bolzano e il Veneto: in particolare, in Veneto, la quota a carico del SSN rappresenta ben il 53,8% della spesa complessiva, per effetto della particolare architettura regionale di gestione dei servizi socioassistenziali.