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STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 3 A 5 , STORIA DELL' ARTE …
STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 3 A 5
NEGLI
USA LA MINIMAL ART, NEL CAMPO PERVALENTE DELLE ISTALLAZIONI AMBIENTALI
E' SVILUPPATA DA ESPONENTI COME
DAN FLAVIL
SOL LEWITT
CARL ANDRE
ROBERT MORRIS
TONY SMITH
RONALD BLADEN
DONALD JUDD
LARRY BELL
IN
PITTURA
ESSA NASCE DA
AUTORI
COME
ROBERT RYMAN
AGNES MARTIN
FRANK STELLA
BRICE MARDEN
RICHARD TUTTLE
ROBERT MANGOLD
BARNETT NEWMAN
AD REINHARDT
IN SENSO PIU' GENERALE IL
MINIMALISMO
E'
UN' ATTITUDINE DI MOLTE PERSONALITA' SINGOLE IN EUROPA
, A PARTIRE DAI SUOI
PRECURSORI(QUELLI CHE HANNO CREATO PER PRIMI)YVES KLEIN E PIERO MANZONI
LA NOVITA' PIU IMPORTANTE DELLE TENDENZE DEL NUOVO
REALISMO, DEL SITUAZIONISMO, DELLA POP ART ETC
. E'
L'
ATTITUDINE OPERATIVA MINIMALISTA
CARATTERIZZATA DALLA
ANTIESPRESSIVITA'
,
DALL' IMPERSONALITA' ,DALLA FREDDEZZA EMOZIONALE,DALL' ENFASI SULL' OGGETTUALITA' E FISICITA' DELL' OPERA
E ANCORA DA:
RIDUZIONE A STRUTTURE ELEMENTARI DEL LINGUAGGIO PLASTICO E PITTORICO
LA
SITUAZIONE EUROPEA
E' MOLTO PIU'
FRAMMENTARIA, INDIVIDUALE E DIVERSIFICATA
IN
FRANCIA
ESPERIENZE MINIMALI SONO CONDOTTE DA:
YVES KLEIM, FRANCOIS MORELLET, I GRUPPI BMPT E SUPPORT-SURFACE
IN
POLONIA
DA
ROMAN OPALKA
, IN
GERMANIA
DA
KLAUS WOLF, KNOEBEL, BLINKY PALERMO, ULRICH RUCKRIEM, GERHARD RICHTR
IN
ITALIA
DA
PIERO MANZONI , ENRICO CASTELLANI, FRANCESCO LO SAVIO, GIORGIO GRIFFA E GIULIO PAOLINI
SI TRATTA DI
ARTISTI
CHE SONO ATTRAVERSATI DA MOLTEPLICI
INTERESSI
E CHE
SOLO EPISODICAMENTE POSSONO ESSERE DEFINITI MINIMAL
STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 6 A 9
LA
DENOMINAZIONE DI MINIMAL ART
FU' DATA NEL
1965 DAL CRITICO RICHARD WOLLHEIM
IN UN SAGGIO OMONIMO (STESSO NOME)
ESSA NON FU' MAI ACCETTATA COMPLETAMENTE DAGLI ARTISTI CHE VI FURONO RICOMPRESI
CITIAMO IL CASO DI
RILEY
CHE ESODISCE CON UN
BRANO MINIMAL
PER UN
NUMERO NON PREORDINATO MA VARIABILE
DI
MUSICISTI
, PER UN
TEMPO NON PREORDINATO MA VARIABILE DI BATTUTE
AD OGNI
MUSICISTA
E' ASSEGNATA UNA
SEGUENZA VARIABILE
CHE DEVE ESSERE ESEGUITA IN UNA
SUCCESSIONE SCALARE DI 53 FRASI NUMERATE E BREVI
L'
OPERA DI RILEY
E' DI
MATRICE POPOLARE
, CARATTERIZZATA DAL
JAZZ,
STUDIATO IN GIOVENTU', MA ANCHE DA UNA
MATRICE ASIATICA
WOLLHEIM
SI ISPIRAVA ALLA NOZIONE DI
MINIMAL
TUTTA QUELL' ARTE DI CUI L' OPERA
A PARTIRE DA DUCHAMP
FINIVA PER IDENTIFICARSI CON LA
REALTA' QUOTIDIANA
L' OPERA ERA TALMENTE
IMPERSONALE E FREDDA
, E PRIVA DI
FORME ARTICOLATE
, DA NON POTERSI CHE DIRE
MINIMALE
LA
CRITICA
ACCOMUNO' ALL'
ATTITUDINE MINIMAL
NON SOLTANTO UNA
GENERAZIONE PARTICOLARE DI ARTISTI
, MA ANCHE
MUSICISTI
COME:
TERRY RILEY E PHILIP GLASS
, COME NELLA
DANZA , YVONNE RAINER
TALE COMUNIONE SI CONNOTA MEGLIO NELLA
RICERCA DI STRUTTURE COMPOSITIVE E PERFORMATIVE
BASATE SUL
CONCETTO DI RIPETIZIONE
NUOVAMENTE, VIENE RICONOSCIUTO IL
RUOLO CENTRALE DI DUCHAMP
MA ALLA FAMIGLIA DELLA
MNIMAL ART
SI AGGIUNGE
CASIMIR MALEVIC
CHE CONTRIBUISCE ALLA COSTRUZIONE DEL
CONCETTO MINIMAL
CON UNA
FORTE CONOSCENZA DI SPIRITUALITA' E DI TRASCENDENZA VERSO L' UNIVERSALE
VI SI AGGUNGE INFINE ANCHE
ALEKSANDR RODCENKO
IL QUALE, DA
POSIZIONI COSTRUTTIVISTE
, A
MOSCA NEL 1921
AVEVA ESPOSTO
TRE QUADRI
DI UN UNICO COLORE
DICHIARANDO IN FORMA IN SE' RAZIONALE LA SUPERFICIE PIANA
STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 10 A 18
REINHARDT
ASSUME COME PUNTO DI RIFERIMENTO QUELLA PARTE DI
MALEVIC
CHE RIDUCE LA
PITTURA
AD UNA
PUREZZA COLORISTICA ASSOLUTA
, TRASCURANDO GLI
ASPETTI SPIRITUALISTICI DEL RUSSO
E NE RICAVA UNA CIFRA OVE
OGNI RAPPORTO ILLUSORIO CON LA VITA SIA AZZERATO
, UNA
PITTURA "NON OGGETTIVA , NON RAPPRESENTATIVA, NON ESPRESSIONISTA, NON SOGGETTIVA"
IL
"BALENO" COSMICO
DENTRO CIASCINO DI NOI SI MATERIALIZZA IN
NEWMAN
, E DIVENTA UNA
CIFRA RICORRENTE DELLA SUA PITTURA
CONDIZIONE INTERIORE DELL' UOMO SPIRITUALE E PSICHICA
LA
POETICA DI REINHARDT E NEWMAN
E' PERFETTAMENTE SOVRAPPONIBILE ALLE
TEORIE FORMALISTICHE DEL CRITICO CLEMENT GREENBERG
LA
PITTURA OGGETTIVA , BIDIMENSIONALE ED AUTONOMA
RICALCA ALCUNI PRECOCI ESEMPI DI
ROBERT RAUSCHENBERG
IN STRETTO DIAGOLO CON LE
TEORIE ESTETICHE MUSICALI
DEL SUO MAESTRO
JOHN CAGE
PRESSO IL
BLACK MOUNTAIN COLLEDGE
IL
PRIMO COMPIUTO ESPONENTE DEL MINIMALISMO AMERICANO
E' CONSIDERATO
FRANK STELLA
LA SUA RICERCA PARTE DA ALCUNI PRESUPPOSTI CHIARI
A PARTIRE DAI SUOI
BLACK PAINTINGS (1959-1960)
S' INTERROGA SULLA POSSIBILITA' DI MOSTRARE ALLO
SPETTATORE
L'
OGGETTO IN SE E PER SE
, SENZA ALCUN
RIFERIMENTO UMANISTICO ALL' EPOCA D'ARTE
ATTRAVERSO L' UTILIZZO DI UN
PENNELLO DA DECORATORE
STENDENDO
STRISCE MONOCROME (CON UN SOLO COLORE) INTERVALLATE DA SOTTILI LINEE BIANCHE
REALIZZA UNA
PITTURA DEL TUTTO IMPERSONALE
, OVVERO , SENZA
ILLUSIONI O ELABORAZIONI
, INFATTI SI VEDE CHE A PRIMA VISTA E' EVIDENTE CIOE'
FIGURE GEOMETRICHE
NON
EUCLIDEE
IN CUI
SUPPORTO E PITTURA SONO TUTT' UNO
. INSIEME RAPPRESENTANO LA
FORMA VOLUTAMENTE ESPRESSA
IN TAL CASO SI DETERMINANO DELLE
SHAPED CANVAS
IN CUI
TELA DIPINTA
E
SUPPORTI GEOMETRICI
COINCIDONO
ALTRI ESPONENTI DI RILIEVO DELLA
MINIMAL ART
IN
PITTURA
SONO
AGNES MARTIN E ROBERT RYMAN
LA
MARTIN
SI DISTACCA DALLA
FREDDA ED IMPERSONALE STESURA CROMATICA DEL MINIMALISMO PIU' PURO E INTRANSIGENTE
CON
MONOCROMIE PIU' CALDE, VIRATE VERSO TONALITA' LIEVI D' AZZURRO E D' AVORIO (TONALITA' DI BIANCO "SPORCO")
LA
MEDESIMA MATRICE DA JASPER JOHNS
E' MITIGATA (ATTENUATA , CALMA) IN UN'
ATMOSFERA INTIMA E LIMPIDA
, VERGATA A MATITA IN UNA FITTISSIMA
GRIGLIA DI LINEE VERTICALI E ORIZZONTALI
IN CUI SI SOVRAPPONGONO
ELEMENTI GEOMETRICI RIPETUTI
NE DERIVA UNA
FITTA RETE DI SEQUENZE-FREQUENZE
IN STRETTO DIALOGO CON LE CITATE
SPERIMENTAZIONI D' AMBITO MUSICALE E COREUTICO
STORIA DELL' ARTE CONTEMPORANEA PAG 20 A 23
L' UNICA
DISTRAZIONE DA QUEL FOCUS CROMATICO
E' LA RISERVA DI UNO
SPAZIO LATERALE
VOLTO A RENDERE PIU' PRESENTE IL
SUPPORTO DI FONDO
CHE PUO' ESSERE
ACCIAO
LINO
SUPPORTO
CHE NELLE
OPERE PIU' RECENTI
VIENE EVIDEZIATO ULTERIORMENTE CON L'
IMPIEGO DI GRAFFE METALLICHE CHE LO DISTANZINO DAL MURO
COTONE
CARTA
TRA
1963 E 1966
,
EMERGE IL FENOMENO MNIMALISTA IN SCULTURA
.
NEW YORK
PRODURRA' ALCUNE
FONDAMENTALI MOSTRE PERSONALI
DAN FLAVIN, FLUORESCENT LIGHTS, GREEN GALLERY , 1964
CARD ANDRE , EQUIVALENT I-VIII, TIBOR DE NAGY GALLERY , MARZO 1966
ROBERT , GREEN GALLERY 1963
SHAPE AND STRUCTURE, A CURA DI FRANK STELLA , HENRY GELDZHAL, AND BARBARA ROSE, TIBOR DE NAGY, GENNAIO 1965
DONALD JUDD , GREEN GALLERY, DICEMBRE 1963
CHE METTONO IN RISALTO LA PRODUZIONE DI
ARTISTI AMERICANI
OPPURE LA CONFRONTANO CON I
COLLEGHI INGLESI
PRIMARY STRUCTURES, YOUNGER AMERICAN AND BRITISH SCULPTORS, A CURA DI KYNASTON MC SHINE, JEWISH MUSEUM, 27 APRILE-12 GIUGNO 1966
SIN DAL
1959
LA RICERCA DI
ROBERT RYMAN
E' INCENTRATA
SULL' USO DEL BIANCO
STESO SU
LASTRE QUADRATE D' ACCIAIO
,
POICHE' A SUO DIRE IL
QUADRATO E' LO SPAZIO PERFETTO
CARATTERISTICA DELLA
SCULTURA USA
E'
L' UTILIZZO DI MATRIALI DI TIPO INDUSTRIALE O EDILE
, CHE SFRUTTANO LA
TAVOLOZZA DI COLORI E DI LUCI LORO PROPRIA
, OPPURE SI RIDUCONO
AL BIANCO O AL GRIGIO
DAL PUNTO DI VISTA
FORMALE
SI TRATTA DI
VOLUMI GEOMETRICI DI IMPATTO VISIVO DIRETTO
IL TUTTO INSTALLATO
AL SUOLO O SULLE PARETI
IN
RELAZIONE DIRETTA CON LO SPAZIO ESPOSITIVO
LE
OPERE
SONO
INGOMBRANTI
SI DIREBBE OTTUSE AL PUNTO DA AMPLIFICARE NEL
VISITATORE
UNA
SENSAZIONE DI IMPACCIO
E GENENARE IN ESSO UNA
SITUAZIONE RELAZIONALE PARTICOLARE
LE OPERE SONO INCOMBRANTI PER IL LORO AMPIO VOLUME